Nelle tavole xilografiche della Piccola Passione, pubblicate in libro una prima volta nel 1511 a Norimberga; Albrecht Dürer esalta nei più raffinati valori di ombra e luce l'incontro della drammaticità dei corpi e dei panneggi dell'estremo gotico con la plasticità e la spazialità del Rinascimento italiano. In questo modo, attingendo ad accenti di una viva umanità, pare rivolgersi tanto al pensiero quanto all'emozione di coloro che nel clima spirituale e culturale del primo Cinquecento interpretarono la propria fede ormai pronti a recepire la predicazione di Lutero. Questa ristampa, commentata da Marco Valsecchi e da Marco Rosci, riproduce in anastatica l'edizione veneziana del 1612, in cui le xilografie sono accompagnate dalla narrazione evangelica in ottave du Maurizio Moro.
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