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Dorino Tuniz

Dorino Tuniz
autore
Interlinea

Dorino Tuniz, docente e storico, è nato a Vigevano nel 1945 e scomparso a Novara nel 2019. Presidente dell’Associazione di storia della Chiesa novarese e condirettore della rivista “Novarien.”, ha insegnato all’Istituto Superiore di Scienze Religiose di Novara. Ha scritto e curato molti testi di storia medievale e agiografia, alcuni in collaborazione con Marina Airoldi, per varie case editrici come San Paolo, Jaca Book e Interlinea, presso cui ha tradotto e curato, con Giancarlo Andenna, Novaria. Terre e vescovi della diocesi di Carlo Bascapé, al quale ha dedicato la biografia Carlo Bascapè. Un vescovo sulle orme di san Carlo
A Dorino Tuniz è dedicato il numero 50 della rivista "Novarien." Pellegrini in terra novarese, che raccoglie un'antologia di suoi testi

«Non basta però la sola cultura personale a fare di Dorino una persona preziosa e a comprendere la basilica di San Gaudenzio strapiena dell’ultimo saluto nel febbraio 2019. A renderlo un testimone straordinario è il suo carisma divulgativo in grado di spezzare il pane della sapienza in bocconi di traduzioni, libri, conferenze e didattica, dall’Università della Terza età al Seminario, a partire dalle radici: da quelle di Vigevano che l’ha visto nascere nel 1945 sino al borgo dei gatti di Brolo sul lago d’Orta, buen retiro negli ultimi anni; tutte tappe di pellegrino nella storia e nell’attualità che possiamo giudicare dalle domande esistenziali che i suoi studi hanno suscitato in noi» ("Novarien." 50, Pellegrini in terra novarese. Un’antologia di testi di Dorino Tuniz)

Titoli dell'autore

Pellegrini in terra novarese. Un’antologia di testi di Dorino Tuniz

Novarien. 50

rivista: Novarien.

pagine: 168

Il numero 50 della rivista “Novarien.” dedicata a Dorino Tuniz

Carlo Bascapè

Un vescovo sulle orme di san Carlo

di Dorino Tuniz

editore: Interlinea

pagine: 48

«Il più celebre vescovo di Novara dopo il patrono san Gaudenzio è Carlo Bascapè. Già segretario di san Carlo Borromeo, di cui è il primo biografo

Novaria

Terre e vescovi della diocesi

di Carlo Bascapè

editore: Interlinea

pagine: 300

«Chi parla della Chiesa non può tacere della città» scrive Carlo Bascapè in quest'opera caposaldo della storiografia novarese ed esempio di impegno della Chiesa postridentina. Nella sua Novaria l'autore, una delle più grandi figure nella storia locale, propone con forza pastorale una descrizione umana e religiosa del territorio dell'intera diocesi descrivendo luoghi, tradizioni e monumenti come nessuno prima di lui. Bascapè, già segretario di san Carlo Borromeo, di cui avviò la beatificazione, promotore di Sinodi fondamentali, viaggiò nelle diverse zone diocesane, dalla pianura alle Alpi, in visite pastorali rimaste impresse nelle pagine del suo capolavoro pubblicato nel 1612, qui tradotto dopo un lungo studio storico e archivistico. Edizione a cura di Giancarlo Andenna e Dorino Tuniz.   «Bascapè dividendo il suo scritto in due libri (de locis e de episcopis) propone una sorta di "geografia antropologica" e di "storiografia spirituale", che sono i due assi cartesiani per comprendere il rapporto della Chiesa col mondo. Essi forgiano non solo lo sguardo accurato sul mondo coevo nella varietà dei suoi costumi e nella differenza delle condizioni storico-geografiche, in un cambio di secolo che sta transitando verso la modernità, ma ricuperano soprattutto la memoria di una Chiesa radicata nel suo territorio, come nuovo anello della catena di una traditio ecclesiale da trasmettere. In questo sta la "modernità" dell'opera di Bascapè» (dalla presentazione del vescovo Franco Giulio Brambilla).

Fra Gioachino Uberti

Una vita umile sulle orme di Francesco d'Assisi

a cura di Dorino Tuniz

editore: Interlinea

pagine: 88

Nel primo anniversario della morte di fra Gioachino Uberti, vengono raccolte le testimonianze di quanti lo hanno conosciuto e che hanno avuto modo di raccogliere il suo insegnamento, nel segno dell’umiltà francescana che ha caratterizzato tutta la sua vita. In tutti i luoghi in cui prestò servizio, fra Gioachino ottenne stima per il suo modo di operare e affetto per la carica umana che lo caratterizzava. Per tutti è stato un maestro di vita religiosa e un fratello a cui confidare pene e speranze, un silenzioso amico capace di accogliere sempre con partecipazione. Avvenimenti e momenti vissuti con lui, anche distanti ormai molti anni, hanno lasciato in un gran numero di persone profonde tracce e contribuito alla loro formazione umana e religiosa. Valgano le considerazioni scritte nel Numero unico del Gruppo ex chierichetti del 1972, curato da Otello Cerri: «In tutte queste nostre vicende troviamo sempre un personaggio che ha creato fiducia in noi stessi, lasciandoci lavorare senza farci violenza, al massimo spolverandoci con il cordone. In noi tutti sono familiari i suoi occhi severi e scrutatori, il suo incedere lento e controllato, ma soprattutto la fraterna partecipazione alle nostre tribolazioni e alle nostre felicità. Un punto fisso nella storia di tutte le persone sfilate nel tempo con le cotte da chierichetti nella comunità religiosa di Sant’Andrea». Con un album fotografico.

Varallo Pombia

Storia e memorie di una millenaria comunità

a cura di Dorino Tuniz

editore: Interlinea

pagine: 384

L’importante insediamento dell’Ovest Ticino, protagonista e testimone di significativi avvenimenti e trasformazioni di questa parte del territorio novarese nel corso dei secoli medievali e dell’età moderna, è oggetto di una ricerca e di una presentazione a più mani, che ne definiscono il profilo e ne tracciano le vicende storiche e artistiche. Dopo le pagine iniziali dedicate da Carlo Mazzella ai primi insediamenti umani e ai ritrovamenti archeologici, Franco Dessilani si concentra sulla istituzione della pieve e sulla diffusione del cristianesimo in quest’area ad ovest del Ticino. La chiesa di San Vincenzo è oggetto di una attenta analisi da parte di Simone Caldano: lo studioso, che ha già affrontato lo studio approfondito di altre chiese romaniche novaresi, discute della struttura architettonica e delle decorazioni dell’edificio. Il territorio e lo sviluppo del tessuto urbano, le vicende del feudo e dei feudatari di Varallo Pombia e della sua comunità parrocchiale sono affrontate da Maria Grazia Porzio, Gian Paolo Prinetti e Dorino Tuniz, mentre Salvatore Ussia traccia la vicenda di un singolare personaggio, Martino Paolo Nibbia, feudatario di Varallo ma soprattutto editore e commentatore della Divina Commedia. Marina Dell’Omo, Silvia Angiolini, Ivana Teruggi e Susanna Borlandelli prendono in esame gli edifici di culto e le decorazioni delle chiese del territorio, mentre Flavia Fiori studia i paramenti sacri conservati sul territorio della parrocchia. Dopo la presentazione di Roberta De Filippi dell’ambiente e della vita della frazione Cascinetta, Francesco Omodeo Zorini e Giuseppe Veronica ricordano alcuni episodi della guerra e della lotta di liberazione a Varallo, mentre Mario Perotti conclude il volume con un bel ritratto di un nobile figlio di Varallo, don Giuseppe Rossi, parroco di Castiglione d’Ossola, ucciso dai nazifascisti nel 1944. Chiude la pubblicazione un ricco apparato fotografico e cartografico.

Don Ponzetto

Un autonomo di Don Bosco a Novara

di Dorino Tuniz

editore: Interlinea

pagine: 96

Sette discorsi di Natale

di Agostino d'Ippona

editore: Interlinea

pagine: 52

Raccolta di testi di uno dei padri della cultura occidentale sul significato del mistero natalizio. La parola vi si dispiega con eleganza e acutezza, che rivestono una sostanza di pensiero e di sentimento, la sostanza e la convinzione della verità.
 

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