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Tutto su: Natale spiritualità

I titoli di spiritualità della collana "Nativitas", libri tascabili da regalare e collezionare. Omelie e riflessioni sul Natale di pontefici (papa Francesco, Giovanni Paolo II, Paolo VI, Giovanni XXIII) ma anche testi di Padre Pio, Agostino d'Ippona e Anna Maria Cànopi. Buon Natale e buona lettura da Interlinea.

Inni natalizi

di Ambrogio

editore: Interlinea

pagine: 64

«Grande è questo carme, nessun altro lo supera in potenza; attraverso quei canti quotidiani di tutta la bocca del popolo ognuno gareggia nel desiderio di confessare la sua fede»: così Ambrogio, il grande vescovo di Milano vissuto tra il 334 (o 340) e il 397, rispondeva ai detrattori parlando dei suoi inni, un’opera tuttora celebre e ricca d’interesse. «Si può dire per Ambrogio che la sua poesia è anche nel suo stile e il suo stile ha la suggestione evocativa, l’eleganza spirituale della grande, genuina poesia classica» (Carlo Carena). Edizione con testo originale a fronte. Con incisioni di Albrecht Dürer

L’invenzione del presepe

San Francesco e Giotto. Il Natale del 1223 tra storia e arte

editore: Interlinea

pagine: 48

A 800 anni dall’episodio del primo presepe della storia ideato da san Francesco a Greccio, nel 1223, un libro strenna con i dettagli dei celebri affreschi di Giotto accostati alle più antiche pagine della tradizione francescana: dai Fioretti alla vita del poverello d’Assisiscritta da Tommaso da Celano fino ad alcuni testi meno conosciuti. Per festeggiare idealmente il Natale nella basilica di San Francesco ad Assisi.

La capanna natale del bambino Gesù

di Erasmo da Rotterdam

editore: Interlinea

pagine: 40

Fin da giovane Erasmo da Rotterdam si appassionò alla poesia componendo in proprio una piccola perla: un’ode sulla capanna del bambino Gesù, qui tradotta per la prima volta da Carlo Carena. Il numero 100 della collana "Nativitas" per i 95 anni di Carlo Carena

Non temete più!

Testi per Natale e l’anno nuovo

di Paolo VI

editore: Interlinea

pagine: 192

«Oggi gli uomini che pur hanno tanti mezzi di felicità esteriore mancano spesso di felicità interiore, quella vera, quella personale, quella profonda e sincera, che per ciascuno desideriamo». Così si esprime Giovanni Battista Montini nelle vesti di Papa Paolo VI, dal 2018 santo, in una delle sue omelie di Natale, che volle celebrare sempre anche nei quartieri periferici di Roma, in quelle borgate povere dove da giovane sacerdote andava con gli universitari. «La sofferenza dei poveri è nostra e vogliamo sperare che questa nostra simpatia sia capace di suscitare quel nuovo amore che moltiplicherà, mediante un’economia provvida e nuova al suo servizio, i pani necessari per sfamare il mondo». In questi testi il pontefice lombardo si rivolge «all’uomo moderno, qualunque sia il grado di vicinanza o di lontananza con questo mistero natalizio»: «anche per voi, sì, è Natale».

La grande festa della pace

Pensieri per il tempo di Natale

di Papa Giovanni XXIII

editore: Interlinea

pagine: 80

Del "papa buono", ora santo, le più belle pagine, alcune inedite, scritte e pronunciate nel periodo di Natale durante un pontificato tanto breve quanto intenso. La festività del 25 dicembre è lo sfondo più adatto per trasmettere i valori essenziali della chiesa secondo Giovanni XXIII, il papa che inaugurò il Concilio Vaticano II: sono i valori di unità, giustizia e, primo fra tutti, fratellanza, nell'idea che "la vera pace è tranquillità nella libertà".

Dacci la grazia della tenerezza

Sullo spirito del Natale

di Jorge Bergoglio

editore: Interlinea

pagine: 72

La tenerezza, la carezza di Dio: sono le espressioni che ritornano più volte in questi discorsi e scritti che, in occasione del Natale, il cardinale Bergoglio rivolge al suo popolo di Buenos Aires. Un invito a ridestare nel cuore lo stupore davanti alla promessa che quel bambino, il figlio, sarà compagno nel cammino, sarà sempre accanto a ogni uomo per lenire il dolore delle sue piaghe. L'annuncio di un Dio vicino, che "si innamora della nostra piccolezza, che si fa tenerezza per accarezzarci meglio".

La notte della luce

Pagine e omelie di Natale

di Karol Wojtyla

editore: Interlinea

pagine: 136

Dalle gelide notti polacche a Nowa Huta, dove il vescovo Karol celebrava il Natale in una cappella perché la chiesa non era prevista dal piano regolatore del regime, fino alle messe in San Pietro, da papa, inginocchiato davanti alla statua del "dolce bambino di Betlemme", Giovanni Paolo II ha sempre trovato in quella nascita, dentro la notte dell'uomo, "la luce del significato ritrovato di tutte le cose". Come ricorda con affetto e commozione il cardinal Dziwisz, suo segretario, "le feste di natale erano per il papa le feste della famiglia, anche se lui stesso aveva perso presto la sua famiglia".

Visioni di Natale

Lettere e meditazioni

di Pio da Pietrelcina (san)

editore: Interlinea

pagine: 96

Per chi vive un tempo di crisi e nel cuore della notte cerca conforto e luce ecco le parole del popolare santo di Pietrelcina per un Natale diverso. Lettere poco conosciute, riflessioni spirituali e il racconto di tre visioni natalizie compongono questo libro nuovo su padre Pio, che aveva una particolare predilezione per il 25 dicembre: "tutte le feste della Chiesa sono belle, la Pasqua, sì, è la glorificazione… ma il Natale ha una tenerezza, una dolcezza infantile che mi prende tutto il cuore".

Un bambino per sempre

Meditazioni sul Natale

di Giovanni Testori

editore: Interlinea

pagine: 104

"Ci siamo dimenticati e vergognati anche del Natale. Invece, questo è proprio il momento in cui l'uomo domanda di ritrovare la propria nascita". Per Testori il Natale non può escludere "l'ombra di una crocifissione e il sangue di un assassinio", come scrive in una delle sue più belle pagine sul tema raccolte in questo libro. È un Natale ispirato anche all'arte e alla poesia, ma che richiama a un cristianesimo radicale, di solidarietà e di pietà. Per lo scrittore occorre "trovare dentro di noi il bambino che il Padre ha creato; significa, insomma, trovare dentro di noi la possibilità della nostra vera innocenza".

Presepi italiani artistici e popolari

a cura di Luciano Zeppegno

editore: Interlinea

pagine: 64

In questo panorama del presepio italiano, dalle origini a oggi, si è data la precedenza alle opere di carattere popolare; agli autentici presepi, quindi, quelli a figure generalmente mobili, che si allestiscono in particolare nell’occasione delle feste natalizie; e anche a quelli ormai stabili, per consuetudine o per documentazione, raccolti in chiese o musei. Ma si sono volute presentare anche varie opere d’arte che riuniscono in sé tutte le tipiche caratteristiche del presepio italiano: sculture, bassorilievi, terrecotte, stucchi: tutte opere che, salvo il ben maggiore pregio artistico, si possono paragonare per molti caratteri ai presepi popolari e che spesso ne hanno, anzi, influenzato e condizionato lo sviluppo e le forme.

Il Natale di Chiara d'Assisi

a cura di Rosa Dimichino

editore: Interlinea

pagine: 64

Ricorrono nel 2002 i 750 anni dal cosiddetto "miracolo di Natale", l'episodio della vita di Chiara d'Assisi nel quale, malata e immobile nel suo giaciglio in San Damiano la notte di Natale, la santa assistette in un momento di visione mistica alla celebrazione della messa che avveniva nello stesso momento con Francesco e i suoi frati alla Porziuncola. Per questa ragione Chiara è stata proclamata nel 1958 "patrona della televisione". La vicenda è ricostruita attraverso i testi delle Fonti e della tradizione francescana.

Piedini nudi

Ricordi e canti sul mistero del Natale

di Anna Maria Cànopi

editore: Interlinea

pagine: 56

Una celebre abbadessa ha scritto appositamente per la collana “Nativitas” suggestive memorie, riflessioni e poesie dedicate al mistero del Natale, fin dal ricordo del primo presepe con il bacio sui piedini nudi della statuina di Gesù Bambino. Come scrive Gianfranco Ravasi nella presentazione: «La parola di madre Canopi dall’oasi della memoria e da quell’oasi del suo presente – che è quel piccolo paradiso monastico nell’isola di San Giulio sul lago d’Orta – si rivolge all’umanità intera. Parla con amore e dolcezza ma anche con intensità e certezza a quella “crisalide divina” che è racchiusa nel “bozzolo del mistero” e che attende lo sbocciare del suo Natale».

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