Dolore minimo di Giovanna Cristina Vivinetto
Il «dolore minimo» del titolo esprime la complessa condizione transessuale pronunciata con grande potenza poetica, volta a infrangere, per la prima volta in Italia, il muro del silenzioso tabù culturale. La giovane autrice Giovanna Cristina Vivinetto racconta la sua rinascita luminosa con versi che hanno fatto parlare Dacia Maraini e Alessandro Fo di caso letterario.
Perchè consigliare questo libro nella Giornata Internazionale dei Diritti della Donna?
Giovanna Vivinetto è la prima poetessa transessuale italiana, donna nata in un corpo erroneamente maschile. Questo libro fa riflettere su cosa significhi essere donna nel 2021: si nasce donna? Lo si diventa? Una donna transessuale è una donna? (La risposta è "sì" ma non tutti lo credono, come hanno testimoniato i numerosi attacchi ricevuti dalla giovane autrice)
Non ho tube che si gonfiano
né ovuli da spargere per il mondo.
Non ho vulve da tenere fra due
dita – da schiudere tra le valve
delle gambe non ho niente.
Ma lui mi sfiora, continua a toccarmi,
a perlustrare con le dita questo
corpo imploso, risucchiato tutto
all’interno. Fuggito senza lasciare
tracce. E lui persiste a sfiorarmi
per trovare il punto che possa
dargli piacere. Che possa
consolarlo, farlo sentire uomo.
Non glielo dico, ma non c’è.
Eppure tutta questa sua goffa
illusione, quest’avventatezza
nel proiettarsi verso il dato certo
per un attimo mi restituisce
tutto ciò che mi manca – e al suo miracolo
questa sera mi faccio donna.
Completamente.
Sibilla Aleramo. Una donna nel Novecento a cura di Giovanna Ioli
Sibilla Aleramo, espresse il suo "sogno d'amore" in una pluralità di generi letterari destinati a segnare l'inizio di un nuovo modello di emancipazione femminile. La pluralità dei saggi compresi in questo volume ha l'intento "di fare giustizia alla scrittrice", di mettere in chiaro la sua opera, lo stile, la lucidità e il coraggio che esprime attraverso i "viottoli della scrittura", per riaffermare la sua importanza nel quadro storiografico della storia letteraria del Novecento.
Perchè consigliare questo libro nella Giornata Internazionale dei Diritti della Donna?
Evidenzia la modernità di Sibilla Aleramo, la diffusione che ebbe anche all'estero, i rapporti con i maggiori autori del suo tempo, l'impegno civile nel rivendicare pari opportunità per le donne.
«Ho fatto della mia vita il capolavoro che avevo sognato di creare con la poesia». Così scrive in uno dei suoi Diari Sibilla Aleramo, che espresse quel “sogno d’amore” in una pluralità di generi letterari destinati a segnare l’inizio di un nuovo modello di emancipazione femminile. Per la sua modernità, per la diffusione che ebbe anche all’estero, per i rapporti con i maggiori autori del suo tempo, per l’impegno civile nel rivendicare pari opportunità per le donne, ebbe una stagione di grande intensità rispetto a quella che oggi si deve registrare. «È tempo di fare giustizia alla scrittrice», scriveva Maria Corti, e non fu la sola voce che si alzò per testimoniarlo. L’orchestrale pluralità dei saggi compresi in questo volume ha proprio questo intento: mettere in chiaro le rotte principali dell’opera di Sibilla Aleramo, lo stile, la lucidità e il coraggio che esprime attraverso i «viottoli della scrittura», per riaffermare con autorevolezza la sua importanza nel quadro storiografico della storia letteraria del Novecento.
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