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Giovanna Ioli

Titoli dell'autore

L’editoria del Novecento in Piemonte

Atti del convegno nazionale San Salvatore Monferrato 22-23 ottobre 2021

a cura di Giovanna Ioli

editore: Interlinea

pagine: 240

Testi di Daniela Bernagozzi, Giulia Boringhieri, Paolo Boroli, Roberto Cicala, Alessandro Curini, Bianca Danna, Angelo d’Orsi, Davide Ferreri, Ernesto Ferrero, Graziella Gaballo, Donatella Gnetti, Giovanna Ioli, Ulisse Jacomuzzi, Luciano Mariano, Monica Schettino, Corrado Tagliabue, Enrico Tallone   In queste pagine rivivono le storie delle imprese, del capoluogo e delle province, che hanno costituito e che ancora oggi animano il dinamico tessuto culturale dell’editoria piemontese, dalle classiche edizioni di cultura di Piero Gobetti all’avventura di Franco Antonicelli che mirava al «libro che resti», fino alla straordinaria storia tipografica delle edizioni di Alberto Tallone. Approfondire il tema proposto dalla Biennale “Piemonte e letteratura” «è come entrare nella storia della nazione: le vicende della nostra editoria si intrecciano con quelle italiane ed emerge in tutta evidenza il contributo fondamentale che seppe dare alla cultura l’attività degli illuminati editori piemontesi» (Corrado Tagliabue).

Giovanni Faldella e la Scapigliatura Piemontese

Atti del convegno nazionale San Salvatore Monferrato 4-5 ottobre 2019

a cura di Giovanna Ioli

editore: Interlinea

pagine: 372

«Occorreva, diceva proprio Faldella, una “lingua speciale, minuta e pittoresca”, allo scopo di evitare “quella lingua generale e scolorita, che serve egualmente alla stesura dei codici, dei trattati di pace, e degli strumenti di affitto”»

Sibilla Aleramo

Una donna nel Novecento

di Giovanna Ioli

editore: Interlinea

pagine: 168

«Ho fatto della mia vita il capolavoro che avevo sognato di creare con la poesia». Così scrive in uno dei suoi Diari Sibilla Aleramo, che espresse quel “sogno d’amore” in una pluralità di generi letterari destinati a segnare l’inizio di un nuovo modello di emancipazione femminile. Per la sua modernità, per la diffusione che ebbe anche all’estero, per i rapporti con i maggiori autori del suo tempo, per l’impegno civile nel rivendicare pari opportunità per le donne, ebbe una stagione di grande intensità rispetto a quella che oggi si deve registrare. «È tempo di fare giustizia alla scrittrice», scriveva Maria Corti, e non fu la sola voce che si alzò per testimoniarlo. L’orchestrale pluralità dei saggi compresi in questo volume ha proprio questo intento: mettere in chiaro le rotte principali dell’opera di Sibilla Aleramo, lo stile, la lucidità e il coraggio che esprime attraverso i «viottoli della scrittura», per riaffermare con autorevolezza la sua importanza nel quadro storiografico della storia letteraria del Novecento.

Parole e immagini per Nelo Risi

Atti del convegno internazionale San Salvatore Monferrato-Alessandria, 13-14 ottobre 2016

a cura di Giovanna Ioli

editore: Interlinea

pagine: 128

Il discorso di questo libro, svolto da numerose voci che fecero parte della straordinaria esperienza intellettuale e umana di Nelo Risi, documenta con chiarezza la genesi e gli sviluppi del suo viaggio alla ricerca del “bello” tra le rovine della Storia. «Non sono un letterato (un oggetto scolastico). Semmai un elemento artistico pluriculturale autonomo, con varie esperienze anche a rischio, che mi hanno condotto in giro per il mondo: educato da medico, traduttore, scrittore in proprio, uomo di cinema legato all’immagine». Sono parole che il poeta annota per motivare uno stile capace di tradurre in versi e visioni essenziali la “sostanza” del mondo: una forma aristocratica di “civilissima” trasparenza  che ha proiettato la sua opera verso «un futuro non finito»: «Monolitica o musica / l’opera è là / per l’eternità».

Guerra e pace nel Novecento e oltre

a cura di Giovanna Ioli

editore: Interlinea

pagine: 168

L'Italia "ripudia la guerra", davvero? Con questo interrogativo che richiama la vagheggiata "pace perpetua" stilata nell'articolo 11 della Costituzione, Gustavo Zagrebelsky annuncia la trama interdisciplinare di questo volume, che intende inserirsi nel solco delle celebrazioni per il centenario della Grande Guerra, senza tuttavia rinunciare a una riflessione più ampia sui conflitti in generale. Nella prima parte del volume, infatti, agli strumenti giuridici e filosofici del grande costituzionalista si accordano quelli storici di Massimo Luigi Salvadori e le voci di due eccezionali corrispondenti - Bernardo Valli e Domenico Quirico. Nella seconda parte del libro le tastiere di altri studiosi si accordano sulle vicende di scrittori e poeti italiani (Simona Costa, Guido Davico Bonino, Franco Contorbia, Piero Gelli, Bianca Montale), cui si aggiungono percorsi nell'arte figurativa (Alessandra Ruffino), nella sonorità teatrale dei canti popolari (Emilio Jona e Franco Castelli) e nella testimonianza orale di un povero contadino del Monferrato (Elio Gioanola).

Gina Lagorio: «Respirare Piemonte»

Atti del convegno internazionale (San Salvatore Monferrato, 8-9 novembre 2013)

a cura di Giovanna Ioli

editore: Interlinea

pagine: 160

"Mia madre voleva che facessi la sarta. Mio padre mi diceva: cosa compri a fare tutti questi libri? La biblioteca è questa! E mi faceva vedere la sua raccolta di Baroli d'annata". È anche questa Gina Lagorio, scrittrice legata al Piemonte, alla storia, al suo impegno civile e letterario: qui studiosi e amici la ricordano con un inserto fotografico e la bibliografia completa. Testi di Benedetta Centovalli, Ilaria Crotti, Maria Rosa Cutrufelli, Guido Davico Bonino, Pietro Frassica, Piero Gelli, Giovanna Ioli, Silvia Lagorio, Manuela Manfredini, Lorenzo Mondo, Silvio Riolfo Marengo, Mirella Serri, Luigi Surdich, Pier Angelo Taverna, Corrado Tagliabue e Giovanni Tesio.

La cognizione elementare

di Vincenzo Leotta

editore: Interlinea

pagine: 144

Poesia di parola e sulla Parola questa di Vincenzo Leotta nella nuova eppure antica raccolta La cognizione elementare, che potrebbe assomigliare a un Curriculum vitae di memoria reboriana, determinando anche la sua posizione all’interno della storia letteraria. Per Leotta sono proprio le verità che sfuggono alla dea ragione a rappresentare pienamente l’essere, quelle che il razionalismo ottocentesco aveva relegato nella sezione delle cose “inutili” e ricondotto alla stagnante melassa di un’epoca ormai chiusa. Restituire il ruolo primario alle scienze dello spirito, invece, è lo scopo di questo libro, che registra il punto di partenza della sua esperienza: la fiamma che sfugge alla pura razionalità e restituisce al poeta la doppia vista dettata dal “sentimento”, animata da quel vento che gli antichi chiamavano ánemos. La spia di tali intenzioni sta nel linguaggio d’apertura della “cognizione elementare”, un mormorio sommesso, come una preghiera, una litania della parola e sulla parola, che deve riportarci al principio, al Verbo primigenio, che per Leotta, studioso di lingue greche e latine, significa un fiato ricolmo di significati che nessuna tradizione razionale può spiegare.

Ascoltando dal prato

Divagazioni e ricordi

di Andrea Zanzotto

editore: Interlinea

pagine: 112

In occasione dei novant’anni del maggiore poeta italiano vivente ecco una raccolta di testi e ricordi in gran parte inediti su aspetti legati alla vita di Andrea Zanzotto

Le muse cangianti tra letteratura e arti figurative

Atti del Convegno (Alessandria, 21-22 maggio 2009)

a cura di Giovanna Ioli

editore: Interlinea

pagine: 120

Nove lezioni magistrali per ridare fiato all’arte figurativa e immagini a quella poetica, ripercorrendo la lunga storia di pennini e pennelli che si animano di iridescenze: “muse cangianti” alleate per testimoniare che tutte le arti hanno un fondo comune. Questo è il tema unificante del volume, sulle tracce di un nuovo itinerario in un territorio sterminato, a cominciare dal mondo antico con il fortunato motto oraziano dell’ut pictura poësis (Carena) o il lontano universo delle culture d’Oriente (Sini). È un viaggio che attraversa i secoli in un ventaglio di prospettive, soffermandosi sulle poesie iconografiche per cantare l’angelica bellezza della Laura petrarchesca (Bertone) o sulla questione dell’ekphrasis nella rilettura del «viatico per cinque secoli di pittura veneziana» di Roberto Longhi (Mengaldo) o restituire una voce alla «pittora del Cinquecento» Sofonisba Anguissola, che attraverso la sua storia conduce alla scoperta di un quadro inedito (Nigro). Dalla poetica dello sguardo di Parini, che attraversa i Soggetti per pitture decorative per comporre il Giorno (Frassica), si giunge infine al «pensiero materiato in immagini» degli scrittori piemontesi del Novecento (Ciccuto) e all’esempio contemporaneo di un narratore di storie anche dipinte (Vassalli), che racconta e interpreta il lavoro del fabbro scultore Tamburelli, intento a forgiare un monumento alla zanzara: una figura di specchio della sua terra di risaie.

Nell'oltre delle cose

di Giovanni Parrini

editore: Interlinea

pagine: 68

Giovanni Parrini, già presente e premiato in vari concorsi letterari per i suoi lavori poetici, riunisce qui una nuova silloge in cui ripropone una conoscenza disposta a cantare l’oggettiva consistenza del visibile, ripercorrendo a ritroso la sua parcellizzazione nell’infinitamente piccolo, per poi cogliere nel silenzio del «suo fitto gerundio» l’imprevisto irrompere di una diversa meccanica, che sfugge alle misurazioni scientifiche. Proprio dal ciclo universale della vita, nel modo di comportarsi di atomi lucreziani, scaturisce così un’altra forma di visione dell’invisibile, che sussulta per la bellezza del creato, non rispetta le coordinate spazio-temporali e non cessa di interrogarsi sul mistero del vivere e del morire. Circoscritto nel cerchio di questa identità speculare, il libro si annuncia già nel titolo come il frutto di questo continuo scarto tra l’esatta e dimostrabile consistenza scientifica delle «cose» e il suo sconfinare di là dalla siepe che dell’ultimo orizzonte il guardo esclude: «proprio qui, / nell’oltre, / l’infinito».

Cavalcare la luce

Scienza e letteratura

a cura di Giovanna Ioli, Rita Levi Montalcini

editore: Interlinea

pagine: 160

Il volume affronta il rapporto tra scienza e letteratura attraverso lezioni magistrali e saggi, che partono dal mondo antico (con Carlo Sini) e dal Medioevo (in un testo di Umberto Eco), per poi passare attraverso l’Umanesimo (Cesare Vasoli), il Rinascimento (Paolo Orvieto), il Barocco (Giorgio Bárberi Squarotti), l’Illuminismo (Lionello Sozzi) e il Novecento (Franco Contorbia). Non mancano prove d’autore, con un saggio sull’intreccio di poesia e biologia (Nelo Risi) e le indagini dimostrative di due matematici (Claudio Bartocci e Piergiorgio Odifreddi), che rendono evidenti le relazioni tra le due scienze. A testimoniare con perfetta circolarità un concetto di cultura senza barriere, questo percorso tra i saperi si apre con il discorso che Rita Levi Montalcini pronunciò nel ricevere il premio per la saggistica “Città di San Salvatore Monferrato-Carlo Palmisano”, perché con la sua opera – scrive Giovanna Ioli nell’Introduzione – «è riuscita a fondere mirabilmente scienza, arte, letteratura e vita, dimostrando che non esiste separazione di culture e abbattere tali barriere significa arrivare alla vita, all’uomo, alla coscienza, ai valori senza confini, alla conoscenza nella sua totalità espressiva».

I titoli non esistono

di Antonio Buonocore

editore: Interlinea

pagine: 64

"'Ognuno di noi è più di uno', diceva Pessoa e anche l'autore dei Titoli non esistono si rappresenta seguendo il principio del due, del doppio registro e dell'identità riflessa. Riuniti in una struttura che simula un assetto scenico, dopo un prologo di composta armonia con duplice titolo (Gratitudine e sentimento), i testi si presentano come passi di un recitativo per voce sola che non cessa di essere dialogica, proprio perché è rivolta a quel diverso se stesso, invisibile, eppure presente come l'eco di un luogo comune. Il ritratto che emerge da questo libro esibisce in tal modo una smaccata rottura di tradizionali compostezze e il distacco da tutte le questioni che potrebbero misurarsi con le forme canoniche della poesia. Alto e basso, bello e brutto, cielo e terra, angeli e demoni, solfeggiano così il loro lessico bifronte allo specchio 'senza aloni' di una poesia che non chiede benevole indulgenze, ma spera di distillare nel suo alambicco da stregone un nuovo segno, una ragione dialogica, un titolo degno di questo nome." (dalla presentazione di Giovanna Ioli).
 

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