Il tuo browser non supporta JavaScript!
Vai al contenuto della pagina

Interlinea ricorda Carlo Alberto Carutti

Interlinea ricorda Carlo Alberto Carutti Interlinea ricorda Carlo Alberto Carutti
Interlinea ricorda Carlo Alberto Carutti
La scomparsa di Carlo Alberto Carutti, ingegnere, scrittore, musicista e collezionista che raccontò la storia del violino della Shoah
Interlinea ricorda l'autore milanese scomparso ieri all'età di 98 anni

Carlo Alberto Carutti, milanese di nascita, è un artista a tutto tondo: dopo la laurea in ingegneria al Politecnico di Milano si dedica alla musica jazz e al violino. Si appassiona alle arti figurative grazie alla vicinanza della moglie Maria Luisa Testori, sorella del compagno di scuola Giovanni Testori. Dimostra da sempre una sensibilità straordinaria in numerosi campi di studio umanistici dalla poesia alla pittura. Per Interlinea pubblica il suo esordio poetico Noi. Incontri di una lunga vita salvati in poesia (2013), volumi di saggistica e narrativa come Boom. Gli oggetti del miracolo economico tra vita, passione e lavoro (2017) e Viaggio ad Arles (2014) ed infine l'ultima pubblicazione dedicata alla storia di uno speciale violino L'ultimo testimone (2020)


L’ultimo testimone

Il violino della Shoah e la sua storia

di Carlo Alberto Carutti

editore: Interlinea

pagine: 80

La storia del “violino della Shoah”, appartenuto a una famiglia ebrea e finito in campo di concentramento ad Auschwitz.

Viaggio ad Arles

di Carlo Alberto Carutti

editore: Interlinea

pagine: 180

La felicità piena e irragionevole riservata forse ad ogni vita s’incontra in queste pagine nella storia di un personaggio il cui nome non è casuale, Felicita.

Noi

Incontri di una lunga vita salvati in poesia

di Carlo Alberto Carutti

editore: Interlinea

pagine: 176

L’esordio poetico di Carlo Alberto Carutti si affida a questa sessantina o poco più di testi che vogliono “salvare in memoria” l’essenziale di una lunga esperienza di vita. Il “noi” del titolo è soprattutto degli affetti, familiari, di amicizia, di generazione; magari frutto di tardive scoperte ma non per questo meno accolti; e che nel collezionista appassionato di quadri e strumenti musicali si estende anche a questi oggetti altrettanto simbolici di una pluralità, di una cerchia moltiplicata, nel tempo e nello spazio, di condivisione della bellezza: che appunto è tale solo se l’io vi trova riflesso un noi. Questo noi inglobante affianca prima di tutto all’io poetico quello che nei riepiloghi della memoria appare come «il primo delli suoi amici», tanto da farsi ideale “motore” della raccolta, Giovanni Testori. A distanza di settant’anni è come se ora Carutti riscontrasse pubblicamente, dopo la lunga consuetudine privata con l’amico e il familiare – tramata in particolare, più che di letteratura, di spedizioni per quadri e pittori, per rivelazioni di mostre e di pitture – quella lontana, liminare inclusione di amicizia. Un suggello di vicinanza rivendicato da Carutti anche con la decisione generosa di inserire nella raccolta un bel manipolo di disegni inediti del suo amico Gianni, sorprendenti disegni del terribile 1944, di un Testori ventunenne che, muto di parole, si raccomandava allora a un segno tra Picasso e Braque per le sue angosciate riflessioni sulla condizione umana.

Boom

Gli oggetti del miracolo economico tra vita, passione e lavoro

di Carlo Alberto Carutti

editore: Interlinea

pagine: 320

I ricordi di un testimone del boom economico, uno dei molti italiani che hanno costruito il Paese collaborando con i grandi nomi dell'imprenditoria degli anni Sessanta

Inserisci un commento

L'indirizzo email non verrà pubblicato. I campi obbligatori sono contrassegnati con un asterisco*

Inserire il codice per il download.

Inserire il codice per attivare il servizio.