«Ho saputo. Finalmente, lo stordimento e la sorpresa combattono con un sottile sgomento e una sensazione di sollievo. Il medico me l’ha detto poco fa, mascherando con la parola neoplasia la brutalità del termine “cancro”. Adesso so. E sapere fa male e bene insieme…» il diario della malattia di un’intellettuale, critica d’arte e televisiva di “Avvenire”: sconfitta dopo lunga battaglia, Mirella Poggialini resta ferma nell’idea che grazie all’umanità e alla fede «la malattia mi ha dato qualcosa di buono». Come scrive Alessandro Zaccuri, è un «diario per interposta persona che appassiona e commuove», per capire qualcosa di più di un male della nostra società.
Biografia dell'autore
Mirella Poggialini

Mirella Poggialini, nata a Milano nel 1936 da famiglia senese (e un tratto toscano, arguto e impertinente, resterà sempre riconoscibile in lei), si laurea in Storia dell’arte alla Cattolica di Milano nel 1968. Il maestro riconosciuto è Gian Alberto Dell’Acqua, ma lo stile al quale tendono gli scritti della giovane studiosa rimanda alla lezione di Longhi, alla mediazione di Berenson. C’è stato il matrimonio, nel frattempo, ed è nato il figlio Marzio. Parallelamente all’attività accademica e all’insegnamento, Mirella intraprende la militanza giornalistica. I suoi articoli appaiono su “Avvenire” fin dalla fondazione del quotidiano, nel dicembre del 1968; tra le riviste alle quali collabora si segnalano “Alba” e, successivamente, “Nuova e Nostra”. Mirella Poggialini passa dalla critica d’arte a quella cinematografica, approdando negli anni novanta a quella televisiva. Nel 2004, quando le viene diagnosticato il linfoma, la sua vita professionale si trova in un momento particolarmente felice. Dall’autunno del 2001 è uno dei volti della trasmissione televisiva Il grande talk, in onda per un decennio inizialmente su SaT2000, poi sulla stessa rete e su Rai Tre, infine su Tv2000. Il pubblico apprezza la “signora Mirella” e la riconosce per strada, i suoi giudizi sono un punto di riferimento per molti spettatori, la sua pagella appare con regolarità su “Tv Sorrisi e Canzoni”. Mirella Poggialini è morta il 9 novembre 2014 a Carpi, in provincia di Modena (dove si era trasferita per godere della vicinanza della famiglia di Marzio), a causa di un’infezione contratta in sala operatoria. Fino all’ultimo ha continuato a scrivere e a tenere la sua rubrica d’arte su RadioInBlu, a scuotere la testa davanti ai programmi televisivi e a visitare le sue amate mostre. L'esperienza della malattia viene raccontata in Il tempo che rimane. Diario di una malattia, Interlinea, 2016.
Notizie che parlano di: Il tempo che rimane
"Il tempo che rimane" della giornalista e critica Mirella Poggialini è un diario scritto durante la lotta contro il cancro. Una testimonianza per capire qualcosa di più di un male della nostra società