L'ATTIVITÀ. Come è stato scritto, Luzzati era uno degli artisti legati al teatro e all'illustrazione più ammirati in Italia e nel mondo. "Di fronte alle scenografie di Emanuele Luzzati, si ha quasi sempre l'impressione di finire mani, piedi e pensieri dentro un sogno", aveva detto anni fa Giorgio Strehler, rendendo omaggio ad un artista fra i più originali e personali del nostro tempo. Era nato a Genova nel 1921 e alla sua città (che gli ha dedicato un museo) è sempre rimasto profondamente legato. Formatosi prima nella sua città e poi a Losanna , dove si era rifugiato in seguito alle leggi razziali, aveva esordito nel 1944 , l'anno del suo diploma all'École des Beaux Arts, con uno spettacolo realizzato insieme ad Aldo Trionfo e Guido Lopez. Rientrato in Italia, si divide subito fra la prosa e la lirica: «Nel 1936 nel vecchio Carlo Felice - ha raccontato - assistetti ad una rappresentazione dell'Elisir d'amore. Cantava Tito Schipa e mi commossi: a quell'epoca avevo in casa un teatro di burattini, mi divertivo ad animarli. E per mia sorella realizzai subito un Elisir d'amore. Nacque allora la mia passione per la lirica e per il teatro dei burattini». Nel 1960 Luzzati crea "La borsa di Arlecchino" a Genova, un piccolo palcoscenico che segnerà un momento importante nella cultura genovese. L'anno dopo con Franco Enriquez, Glauco Mauri e Valeria Moriconi dà vita alla Compagnia dei Quattro che esordisce con Il rinoceronte di Ionesco. Nel 1976 ancora con Aldo Trionfo e Tonino Conte è tra i fondatori del Teatro della Tosse per il quale realizza una infinità di spettacoli. Nel 1959 con Il Cordovano di Petrassi aveva esordito alla Scala. Fra i suoi allestimenti storici va ricordato il Flauto magico per il Festival di Glyndebourne. Il flauto magico avvicina anche Luzzati al cinema di animazione. La sua rilettura dell'opera mozartiana è ormai un classico ed è stata seguita da altre pellicole interessanti: una sua Gazza ladra nel 1964 ottiene una nomination all'Oscar; e un'altra nomination arriva nel 1973 per Pulcinella. Celebre anche la sua animazione di Alì Babà e i quaranta ladroni, sempre con Gianini. Il grande scenografo ha sempre detto di trovare in Genova, dove si entra dai tetti delle case e si esce giù per le strade ripide, labirintica come un bosco, la fonte di ispirazione dei suoi lavori. «Tutte le volte che esco dall'ascensore del quartiere di Castelletto e guardo fuori - disse - mi stupisco, perché vedo sempre qualcosa di nuovo».
Ecco i libri di Emanuele Luzzati realizzati con Interlinea: