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Il giallo del sorriso scomparso
Con nuove storie dell'ispettore Busillis
di Anna Lavatelli, illustrazioni di AntonGionata Ferrari
Tra l'indagare sul furto di un do di petto al teatro alla Scala e lo scoprire chi s'è preso tutti i colori di Milano, al commissario Busillis resta giusto il tempo per fare un salto al museo del Louvre, dove qualcuno ha portato via il sorriso alla Gioconda. Grazie al fido cane poliziotto, alla moglie Renata e alla gran quantità di gialli che ha visto in tv, Busillis, credendo nell'incredibile, trova sempre la soluzione. E se con Busillis vi divertirete, non sarà soltanto per ridere. (Dagli 8 anni)
pp. 112, euro 10-30%> 7, isbn 9788866990048 Scopri di più →
«Avendo molta difficoltà ad addormentarsi, il nostro Busillis aveva passato anni ed anni a seguire i telefilm polizieschi alla televisione. Quindi sul crimine sapeva tutto quello che c’era da sapere (e persino qualcosa di più)»
Un brano dal libro:
Il vecchio guardiano del Louvre ebbe un lieve sussulto. Deglutì ripetutamente, si stropicciò gli occhi e tornò a puntare la pila nella stessa direzione. Nel cono di luce gialla apparvero prima i dolci occhi sereni, poi il bel naso regolare... e appena sotto... appena sotto? Dove accidenti si era cacciata la bocca? Quella bocca famosa in tutto il mondo? Avvicinò lentamente la mano alla tela e vi fece scorrere le dita. Non poté trattenere un grido di stupore. Lì, tra naso e mento, la superficie del quadro era liscia ed uniforme come olio.
«Aiuto!» urlò l’uomo, precipitandosi ad attivare il sistema d’allarme.
«Hanno rubato il sorriso della Gioconda!»
Dopo neanche cinque minuti, il commissario Daudet era già al Louvre per iniziare le indagini. Dopo dieci minuti, aveva già capito che in quella faccenda lui non ci capiva nulla. Dopo un quarto d’ora, aveva già telefonato in Italia al celebre commissario Alistico Busillis, il miglior detective mai esistito sulla faccia della terra.
Non era la prima volta che Busillis doveva correre in aiuto di colleghi in difficoltà. Del resto la sua fama di investigatore aveva attraversato gli oceani, figuriamoci, quindi, se egli non doveva essere noto al di là delle Alpi. Fama indiscutibilmente meritata in verità, visto che Busillis aveva brillantemente condotto e portato a termine tutti i casi a lui affidati.
E da dove gli veniva questa infallibilità? Dagli studi universitari? Dalle vitamine? Da una botta in testa? Nossignori, gli veniva dall’insonnia. O meglio dall’insonnia e dalla televisione.
Avendo molta difficoltà ad addormentarsi, il nostro Busillis aveva passato anni ed anni a seguire i telefilm polizieschi alla televisione. Quindi sul crimine sapeva tutto quello che c’era da sapere (e persino qualcosa di più). [...]
Chi ha incendiato la biblioteca?
di Anna Lavatelli, illustrazioni di Cecco Mariniello
Quella di via Canigatti, a Milano, non è una biblioteca qualunque. Una notte scoppia un incendio, di quelli che attaccano pian pianino ma poi divampano con la forza di mille lingue scatenate. I libri, poveretti, non hanno neanche il tempo di aprire gli occhi che sono già completamente circondati. Ma chi sarà il colpevole? Scopritelo con l'aiuto di questo divertente racconto che insegna anche a giocare con gli acrostici. (Dagli 8 anni)
pp. 204, euro 8-30%> 5,60, isbn 9788866990116 Scopri di più →
«Una notte scoppia un incendio in biblioteca. Un incendio cattivo cattivo, di quelli che attaccano pian pianino, con una fiammella da niente, tipo lumino dei morti, ma poi divampano con la forza di mille lingue scatenate.»

Una notte scoppia un incendio in biblioteca. Un incendio cattivo cattivo, di quelli che attaccano pian pianino, con una fiammella da niente, tipo lumino dei morti, ma poi divampano con la forza di mille lingue scatenate.
I libri, poveretti, non hanno neanche il tempo di aprire gli occhi (perché di notte dormono anche loro, non lo sapevate?) che già sono completamente circondati.
«Uh uh uh uh!» soffiano beffarde le vampe divoratrici, protendendosi verso gli altri scaffali.
«Aiuto! Aiuto!» gridano i libri, cercando disperatamente intorno a sé una possibile via di scampo.
Ma il fuoco avanza implacabile, le speranze di salvezza si fanno cenere, i libri si accendono l’uno dopo l’altro come effimere stelle cadenti. Ecco allora alti esempi di eroismo e di abnegazione che meriterebbero, per essere narrati, penne di scrittori ben più autorevoli e famosi.
I libri più vecchi fanno da scudo con il proprio corpo ai libri più nuovi, rintuzzando in qualche modo la furia delle fiamme.
«Scappate, voi che siete giovani!» gridano. «Noi siamo stati già letti e riletti e possiamo ben morire contenti...»
I libri di avventura fanno a gara nel salvare i propri compagni, buttandoli giù dalle finestre: «Avanti! Coraggio! Un salto e via... Prima le donne e i bambini!»
E poi dentro di nuovo tra il rosso delle fiamme e l’odore acre del fumo, per salvare il salvabile. Davvero non si contano gli atti memorabili di quella notte. Ci si potrebbe scrivere un romanzo, e non è escluso che lo faccia, uno dei prossimi giorni.