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Tutti i prodotti: Interlinea

Nel mio futuro non ti porto

Una storia siciliana

di Renato Pennisi

editore: Interlinea

pagine: 144

È ambientata a Catania la vicenda di un avvocato cinquantenne incatenato a una vita grigia e ripetitiva risvegliata dall’accendersi della passione per una giovane e bellissima collega. È la storia di una vita professionale tra politica e imprenditoria corrotte, entrambe avvolte dalla luce del successo e dall’apparenza della legalità. Così l’avvocato Marcello Nicosia diviene una sorta di Peter Pan dai capelli brizzolati e con un poco di pancetta, scoprendo che una felicità, nel trambusto incomprensibile della vita, è pur sempre possibile, certamente dove non te l’aspetti.

La lunga notte di Exilles

di Laura Mancinelli

editore: Interlinea

pagine: 144

Agli albori del 1700 la piccola comunità di Exilles è in fermento per la preparazione di una Sacra Rappresentazione in onore di san Rocco da cui tutti si attendono qualcosa: il parroco don Giasset spera di distogliere la sua amante, la vedova Ballon, dalle attenzioni di uno degli ufficiali francesi che presidiano il forte; la locandiera Léontine di aumentare gli incassi con l’arrivo dei forestieri; zia Lionette di maritare sua figlia. Tra preparativi e problemi organizzativi, mentre apparizioni e miracoli non sempre autentici accendono sia la fede sia i pettegolezzi, Laura Mancinelli (germanista, traduttrice di classici e narratrice di successo, da I dodici abati di Challant ad Amadé) tratteggia con ironia il ritratto di una minuscola società di montagna, lontana dalle mode cittadine cui però aspira e dai giochi di potere in cui si trova suo malgrado immersa. Ma sarà la Grande Storia a cambiare il destino di ognuno.

Una Topolino amaranto

Ricordi di un medico degli animali

di Dante Graziosi

editore: Interlinea

pagine: 208

«Sulla Topolino amaranto… su, siedimi accanto, che adesso si va» cantava Paolo Conte andando con la memoria all’Italietta che sognava di viaggiare sulla mitica Fiat 500 soprannominata Topolino. La vettura è l’icona di un mondo narrato per la prima volta da Dante Graziosi, medico degli animali che accompagna i lettori sulla sua auto d’un tempo, negli anni a cavallo dell’ultima guerra, tra cascinali, osterie, personaggi e storie della nostra provincia italiana, quando la saggezza contadina insegnava che «si può sbagliare a curare un cristiano ma gli animali no, gli animali devono guarire, non ci sono santi!» Il romanzo, premiato al Bancarella, parla molto di natura, Resistenza e sentimenti, sempre visti dal volante di una Topolino: «meglio che tu apri la capotte / e con i tuoi occhioni guardi in su / beviti ’sto cielo azzurro e alto / che sembra di smalto / e corre con noi».

Nel sole zingaro

Storie di contrabbandieri

di Benito Mazzi

editore: Interlinea

pagine: 144

«Il sole zingaro è la tenue luna dei contrabbandieri che li aiuta a muoversi di notte negli impervi sentieri di montagna. Questo sole zingaro è la pietra angolare, l’ennesimo contributo narrativo al grande romanzo della val Vigezzo che un giorno qualcuno dovrà edificare, con i tanti tasselli frutto del lavoro di una vita, per collocare Benito Mazzi al posto che merita nel panorama della letteratura italiana del Novecento»: così scrive Bruno Gambarotta a proposito del capolavoro dello scrittore ossolano, scomparso nel 2022, che con questo romanzo fu finalista al premio Strega consegnandoci lo scorcio di un frammento di natura e umanità tra Piemonte e Svizzera che diventa emblema di ogni universo montano denso di storie ed emozioni.

Un nulla pieno di storie

Ricordi e considerazioni di un viaggiatore nel tempo

di Giovanni Tesio e Sebastiano Vassalli

editore: Interlinea

pagine: 152

Un’autobiografia di Sebastiano Vassalli in forma di intervista. Uno dei maggiori scrittori contemporanei, l’autore della Chimera, offre ai suoi lettori una confessione sulla sua difficile fanciullezza tra fascismo e Repubblica, la Milano degli anni universitari, la nascita delle passioni per l’arte e la letteratura, la drammatica storia del primo matrimonio, gli anni dell’ideologia e del gruppo 63, il Sessantotto, la scoperta delle storie da narrare, la tv e la politica (tra Saviano e Berlusconi). Una memoria biografica fatta di miti, luoghi, case e letture ribadendo che la letteratura «è vita che rimane impigliata in una trama di parole. Vita che vive al di fuori di un corpo, e quindi anche al di fuori del tempo. Vita che si paga con la vita».  

Donne appassionate

Poesie d’amore e morte

di Cesare Pavese

editore: Interlinea

pagine: 96

«Il tema delle donne in Pavese è più che mai vivo. La spesso convocata misoginia di Pavese non è altro che la maschera di una solitudine bisognosa di essere colmata, di una ricerca spasmodica di completezza, di una unità mancante, di una amorosa compensazione», come scrive Giovanni Tesio in questa nuova antologia dei testi più belli dedicati all’amore e anche alla morte fin dal più celebre verso: «Verrà la morte e avrà i tuoi occhi». Un’occasione per ritrovare l’energia poetica di Pavese, «la sua ricchezza: la nostra salvezza, la sua dannazione».

«Leggi parole di un tempo scomparso». Juan Rodolfo Wilcock

Nuova corrente 169

rivista: Nuova Corrente

pagine: 416

Scrittore del fantastico e dell’assurdo quotidiano, Juan Rodolfo Wilcock (1919-1978) è stato un viaggiatore disincantato tra lingue e culture. La definizione che l’autore ha dato di sé – «poeta e veggente (cioè, vedo un po’ più degli altri)» – rispecchia l’anima multiforme della sua complessa personalità artistica: Wilcock è stato poeta lirico e gnomico di sorprendente originalità, drammaturgo sensibile alle sperimentazioni contemporanee, traduttore eccellente e, come prosatore, ha esplorato (scardinandoli) i canoni del romanzo, del racconto breve, dell’apologo, del corsivo d’attualità e dell’elzeviro paradossale. Gli studi qui raccolti intendono delineare un quadro esaustivo della versatile produzione dell’argentino trapiantato in Italia offrendo un contributo di rilievo alla sua integrazione nel canone letterario novecentesco. Una ricca appendice di testi inediti e rari completa il volume.

La donna che parlava lentamente

di Giuseppe Curonici

editore: Interlinea

pagine: 200

In questi racconti l’autore torna ai temi che gli sono più cari, riflettendo sui legami tra la musica, l’arte e l’uomo, e conducendo il lettore in un inevitabile cammino di introspezione. I personaggi si alternano e si incontrano sulla scena, sfiorandosi senza toccarsi, ognuno come fosse l’osservatore dell’altro, e tuttavia legati inevitabilmente dal filo teso dal narratore. I dialoghi sono il fulcro intorno a cui ruotano i protagonisti, giovani che si scoprono anziani e donne che non sembrano invecchiare, nel complesso quadro della precarietà terrena e dei sentimenti umani.

La canzone di Diego

di Renato Bianco

editore: Interlinea

pagine: 272

Un romanzo corale in cui le storie dei personaggi, che lottano per raggiungere la propria felicità e realizzazione in un mondo che sembra fare di tutto per contrastarli, si fondono in un dialogo complesso che spesso lascia spazio alla riflessione introspettiva. Gli avvenimenti girano attorno a Luca, Marzia, Mattia e Ilaria, che dopo essersi incontrati quasi per caso intrecceranno le loro vite per sempre, condividendo ideali e obiettivi e sostenendosi reciprocamente. Come in una staffetta, i quattro protagonisti raccontano un brano della loro vicenda comune, ognuno narratore e spettatore della vita degli altri. Accanto a loro Diego, che appare quasi per caso, e come in una visione scompare poco dopo, lasciando dietro di sé un’onda di mistero, solidarietà e amore, a cui prima Mattia, poi gli altri, dovranno essere capaci di dare forma.

Poema epico sulla Pasqua

di Erasmo da Rotterdam

editore: Interlinea

pagine: 56

Un carme di Erasmo da Rotterdam dedicato alla Pasqua

Verso la ruggine

di Prisca Agustoni

editore: Interlinea

pagine: 96

Questo libro dedicato all’ambiente rappresenta probabilmente il punto più alto, più maturo e più sorprendente della ricerca poetica di Prisca Agustoni, nata e cresciuta in Svizzera ma oggi residente in Brasile. Libro forte, per più di un aspetto affascinante e inquietante, Verso la ruggine trae spunto da una catastrofe ambientale, o per essere più precisi da un eco-crimine perpetrato alcuni anni or sono e seguito a ruota da altri avvenimenti nefasti che riguardano il Brasile ma che per metonimia valgono per tutti noi: nel novembre 2015 crolla una diga nello stato di Minas Gerais e il contenuto tossico di un gigantesco bacino si riversa nel principale fiume della regione, il Rio Doce, devastandolo. Il libro si muove su di un confine fragile e già compromesso: quella frontiera tra la ruggine e il ferro che è suggerita sin dall’inizio. Ma se la ruggine indicherà evidentemente lo sfaldamento, l’usura, lo smangiarsi di ogni certezza, non è detto che il ferro possa costituirsi come polarità positiva e ora sconfitta. Si direbbe piuttosto che i due termini disegnino una morsa atroce, a cui è difficile sfuggire (dalla presentazione di Fabio Pusterla).

Canti anonimi

di Clemente Rebora

editore: Interlinea

pagine: 264

«Dall’imagine tesa / Vigilo l’istante / Con imminenza di attesa – / E non aspetto nessuno» sono i versi di chi è in ansia aspettando qualcuno e qualcosa: forse la donna amata, forse la conversione. Clemente Rebora, dopo l’annichilimento e la strage della Grande Guerra, scrive questi Canti anonimi perché vuole cercare, nel donarsi anonimo agli altri, una ragione per continuare a vivere, per ripartire, per trovare prima o poi chi «Verrà, se resisto / A sbocciare non visto, / Verrà d’improvviso, / Quando meno l’avverto». Per la prima volta un’edizione commentata di un libro fondamentale tra le due guerre.

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