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Tutti i prodotti: Interlinea

Pavese diverso

Incanto e racconto dai Mari alla Luna

di Liborio Pietro Barbarino

editore: Interlinea

pagine: 152

Pavese gode di una fortuna critica crescente, incontrando il favore di lettori che non hanno interpretato l’exitus della sua esistenza come un fallimento dell’opera e della vita. Questo libro accantona la pretesa del “dovrebbe essere”, mettendosi in ascolto dei testi e affrontandone i principali nodi ermeneutici attraverso quel peculiare participio di poesia e racconto. Per cercare meglio oltre lo sguardo obliquo di un autore che allo specchio del suo Mestiere di vivere scriveva: «Siamo sinceri. Se ti comparisse davanti Cesare Pavese e parlasse e cercasse di fare amicizia, sei sicuro che non ti sarebbe odioso? Ti fideresti di lui? Vorresti uscire con lui la sera a chiacchierare?» «Perché Pavese racconta, e quando è così, quando le comunità si stringevano davvero attorno al saggio per sentire, più ardeva il fuoco in quel cerchio, maggiore l’oscurità della selva intorno» (Liborio Barbarino in Pavese diverso, Interlinea 2022)

Quaderni montaliani 2

rivista: Quaderni montaliani

pagine: 288

Un Montale inedito emerge dal secondo dei “Quaderni montaliani” che si apre con un singolare inedito pertinente al “secondo mestiere” di Eugenio Montale, quello giornalistico, con una prefazione “bocciata” per la Scala e due nutrite serie di lettere indirizzate a Giuseppe Lanza e Giovanni Ansaldo, riconducibili per gran parte agli anni venti e trenta, illuminanti su molti contesti del tempo. Tra i vari testi si legge un’originale “biografia” stilata per le Occasioni, che si snoda dai dati personali del futuro premio Nobel alle vicende editoriali con l’Einaudi (e il ruolo di Leone Ginzburg), a un “dietro alle quinte” di un mancato premio, con il cronologico regesto delle prime recensioni e i riscontri dei primi lettori, oltre a un “francobollo” relativo alla recente edizione commentata di Farfalla di Dinard, accanto alle traduzioni montaliane di poeti di rilievo di successive generazioni come Zanzotto ed Erba, che i redattori hanno anche inteso omaggiare nei loro rispettivi centenari. Due “note” riguardano, infine, altrettanti autori viventi nel rapporto con Montale: il poeta ed editore statunitense Jonathan Galassi, traduttore di saggi e poesie del premio Nobel, e Milo De Angelis, che tiene a rimarcare il suo debito con un testo specifico (Due nel crepuscolo); infine una bibliografia delle opere montaliane aggiornata a cura di Paolo Senna, tra i collaboratori del volume con Stefano Verdino, Gianfranca Lavezzi, Diego Divano, Franco Contorbia, Stefano Carrai, Jonathan Galassi, Andrea Cortellessa, Anna Stella Poli, Milo De Angelis, Andrea Aveto, Paolo Zoboli e Lucilla Lijoi. Il secondo fascicolo di “Quaderni montaliani” presenta una importante novità: l’avvio di una rubrica di aggiornamento bibliografico permanente che, a partire dal biennio 2009-2010, aspira a dare conto della pubblicazione delle opere di Eugenio Montale e dei contributi sulla sua opera.Hanno collaborato a questo numero: Andrea Aveto, Stefano Carrai, Franco Contorbia, Andrea Cortellessa, Milo De Angelis, Diego Divano, Jonathan Galassi, Gianfranca Lavezzi, Lucilla Lijoi, Anna Stella Poli, Paolo Senna, Stefano Verdino, Paolo Zoboli.

Inseguo il colpo d'ala

Studi sulla modernità letteraria in onore di Giuseppe Langella

a cura di Alberto Carli, Davide Savio

editore: Interlinea

pagine: XVI + 288

Il volume contiene 25 studi sulla modernità letteraria che altrettanti colleghi e allievi hanno offerto a Giuseppe Langella in segno di stima, riconoscenza, affetto, nell’occasione del suo pensionamento. Venticinque suoi lettori, come per l’amato Manzoni, che con i loro interventi toccano alcuni nodi, aspetti e autori cruciali del percorso critico di Langella. Si va dal Romanticismo agli anni Duemila; da Manzoni, appunto, a Svevo e Pirandello; da Betocchi a Luciano Luisi, le carte del quale sono conservate presso il Centro di ricerca “Letteratura e cultura dell’Italia unita” dell’Università Cattolica, che Langella ha diretto dal 2003 al 2022. A incorniciare i singoli approfondimenti entrano in gioco anche questioni più ampie intorno alla modernità letteraria, all’avvenire della ricerca e alla didattica, che fanno il punto sulla complessità della disciplina cui Langella si è dedicato per oltre quarant’anni, aprendo prospettive di assoluto rilievo.

Vercelli littoria

L’architettura nel Ventennio fascista

a cura di Francesca Albani, Matteo Gambaro

editore: Interlinea

pagine: 152

Quando una città cambia volto e identità grazie all’architettura: è il caso di Vercelli, nel cuore della Pianura Padana tra Torino e Milano. Il volume, completamente illustrato da documenti d’archivio e immagini inedite d’epoca, è la prima approfondita esplorazione delle opere architettoniche realizzate durante il Ventennio a Vercelli. Disegni, progetti, fotografie e cartoline raccontano una nuova stagione della provincia italiana e le visite di Mussolini, con un particolare approfondimento al piano di riqualificazione urbana che avrà ricadute non solo urbanistiche ma anche economiche e sociali sulla città piemontese. Un grande volume strenna illustrato.Una coedizione con Editoriale Nuova.SCARICA IL FOLDER

Scritti filosofici

di Mario Novaro

editore: Interlinea

pagine: XXX+314

Nel 1927 Eugenio Montale definiva Mario Novaro «un poeta-filosofo al quale si deve anche uno studio in lingua tedesca sul Malebranche» e quarant’anni dopo, nel 1968, ricordava ancora l’«alto poeta oggi inspiegabilmente dimenticato» e la rivista di Oneglia da lui diretta. Novaro (Diano Marina, 1868-Forti di Nava, 1944) era stato infatti il direttore della leggendaria “Riviera Ligure” (1899-1919) su cui avevano pubblicato molti fra i più importanti poeti e scrittori del primo Novecento, da Pascoli a Pirandello, dalla Deledda a Capuana, da Papini a Gozzano, da Campana a Rebora, da Boine a Sbarbaro, da Saba a Ungaretti; ed era stato il “poeta-filosofo” di un unico e prezioso libro, Murmuri ed echi, accresciuto e limato dalla prima edizione del 1912 alla quinta del 1941 e oltre ancora, in limine mortis: la sua poesia era nata infatti dai suoi interessi filosofici (in filosofia si era laureato a Berlino nel 1893) e di essi aveva rappresentato l’esito ultimo. Nella presente edizione sono raccolti gli scritti propriamente filosofici di Novaro: dalla giovanile lettera A J. Simirenko (1890) alla nota su La teoria della causalità in Malebranche (1893), dalla monografia La filosofia di Niccolò Malebranche (1893, per la prima volta qui tradotta in italiano) al saggio su Il concetto di infinito e il problema cosmologico (1895), dalla Prefazione ai Pensieri metafisici di Malebranche (1911) a quell’Introduzione a Acque d’autunno di Ciuangzè che, accresciuta dal 1922 al 1943, è viva testimonianza del suo lungo amore per il grande “poeta-filosofo” cinese del IV secolo a.C.

L’invenzione del presepe

San Francesco e Giotto. Il Natale del 1223 tra storia e arte

editore: Interlinea

pagine: 48

A 800 anni dall’episodio del primo presepe della storia ideato da san Francesco a Greccio, nel 1223, un libro strenna con i dettagli dei celebri affreschi di Giotto accostati alle più antiche pagine della tradizione francescana: dai Fioretti alla vita del poverello d’Assisiscritta da Tommaso da Celano fino ad alcuni testi meno conosciuti. Per festeggiare idealmente il Natale nella basilica di San Francesco ad Assisi.

Sotto una buona stella

Stelle e comete nell’arte

di Chiara Gatti

editore: Interlinea

pagine: 96

La stella cometa è uno dei simboli dell’attesa del Natale fino all’Epifania. Il primo a rappresentarla fu Giotto, che vide di persona la cometa di Halley nel 1301, immaginandosi sotto il cielo di Betlemme quando nacque Gesù. Altri artisti furono suggestionati da stelle e comete «lucenti come il sole», da Dürer a Turner, da Van Gogh, con la sua celebre Notte stellata, fino ad arrivare più vicino a noi, con la guerra e il foro di una granata su un muro della Palestina di oggi reinterpretato da Banksy: una stella ferita che scuote le coscienze.Con tavole d’arte a colori e con la collaborazione di Serena Colombo

Tra guerra e pace

I Natali che hanno fatto la storia

di Alessandro Barbero, David H. Fischer e Paolo Emilio Taviani

editore: Interlinea

pagine: 116

L’attualità ci ha abituato di nuovo alla guerra e può essere di conforto ricordarsi che nella prima guerra mondiale il conflitto ebbe una tregua a Natale, data in cui sono successi altri eventi storici che questo libro raccoglie con i testi di testimoni e studiosi d’eccezione: dall’incoronazione di Carlo Magno e di Guglielmo il conquistatore al primo presepe di Francesco d’Assisi e a un tragico naufragio di Cristoforo Colombo, fino a George Washington che attraversa il fiume Delaware. In quei 25 dicembre la storia si è fatta sentire.

Sul confine dei carteggi di carta. Lettere letterate 1931-1996

Autografo 68

rivista: Autografo

pagine: 248

Alla fine del Novecento la rivoluzione digitale ha profondamente cambiato il modo di comunicare, dando vita a una neo-epistolarità tecnologica che si riflette ormai anche in romanzi e racconti. Questo numero di “Autografo” intende dare testimonianza di quelle «lettere letterate» che si configurano ancora come «carteggi di carta» intonati a una modalità di confronto argomentata e riflessiva, linguisticamente e intellettualmente ricca. Ai carteggi inediti di poeti, scrittori, critici (Montale-Croce, Raimondi-Sereni, Erba-Sereni, Dionisotti-Venturi, Barolini-Bassani, Giuliani-Pleynet-Risset, Momigliano-Romano, Pomilio-Zanzotto, Calvino-Celati), si affiancano l’analisi stilistica di un campione esemplare come le lettere familiari di Manganelli e una rassegna di strumenti e studi in corso sul tema degli epistolari. Chiude il volume una ricca serie di recensioni su recenti edizioni di carteggi.

Marco Filo. Il pres

Storia di 20 anni di presidenza del Basket Club Novara

a cura di Flavio Bosetti

editore: Interlinea

pagine: 112

«Mi chiamo Marco, ma tutti mi hanno sempre chiamato per cognome, “Filo”, oppure “Pres”. Sono nato a Novara il 5 settembre 1968 e vivo da sempre in questa città. Amo lo sport a 360 gradi, ma il mio cuore e la mia passione sono sempre stati legati al basket» così si presenta Marco Filo, per vent’anni presidente del Basket Club Novara, che narra in queste pagine i suoi ricordi, le sue amicizie e le sue traversie legate a questo fantastico sport. Un libro che racconta un pezzo della storia sportiva di Novara e che ha un fine benefico, devolvendo i ricavi all’associazione Anffas Onlus di Novara. «Il mondo sportivo è tenuto in vita dalle grandi passioni e lui, nel mondo novarese, ne è stato un eccellente rappresentante» (Rosalba Fecchio, delegato Coni Novara, e Ivan de Grandis, assessore allo sport del Comune di Novara).

Raccontare la guerra

I libri per bambini e ragazzi che bisogna conoscere

di Walter Fochesato

editore: Interlinea

pagine: 312

«La presa di coscienza del “non senso” della guerra credo che passi attraverso l'esame delle guerre stesse e non in una debole e sovente noiosa perorazione attorno alla pace» scrive Walter Fochesato in questo saggio aggiornato che offre un'ampia ricostruzione di come il tema della guerra sia entrato nei libri per bambini e ragazzi. Da Cuore a Il piccolo alpino, passando per la Grande Guerra, le tragiche guerre del fascismo e l'Olocausto, fino a giungere ai conflitti dei nostri giorni, con l’apporto di autori come Robert Westall, Uri Orlev, Tomi Ungerer, Roberto Innocenti e Lia Levi. Dopo un tempo in cui la letteratura è stata viziata da pesanti condizionamenti pedagogico- moralistici, negli ultimi decenni si è cercato di raccontare la guerra e i suoi orrori attraverso gli occhi dei ragazzi stessi, affidandosi al primato della narrazione. Con un testo finale di Enrico Macchiavello dedicato al graphic novel.

1992. L’anno che cambiò l’Italia

Da mani pulite alle stragi di mafia

di Enzo Ciconte

editore: Interlinea

pagine: 160

Per capire dove nascono le stragi di Matteo Messina Denaro e l’omertà che l’ha tenuto nascosto bisogna andare al “1992, l’anno che cambiò l’Italia”. Infatti… trent’anni fa una serie di eventi cambiò l’Italia. Si va dalle stragi di mafia di Falcone e Borsellino all’esplosione di Mani pulite, con l’elezione di Scalfaro a presidente in un momento drammatico della Repubblica. Uno storico rivela gli intrecci inquietanti del 1992 con una serie di domande ancora attuali come questa: perché era necessario eliminare chi avrebbe potuto far luce su un rapporto dedicato a mafia e appalti contenente nomi di imprenditori del Nord? Il 1992 è un anno di fratture e di cesure che chiude un’epoca e ne apre un’altra, in cui «c’è tutto un ribollire di episodi che si concentrano in quell’anno» come scrive Enzo Ciconte, tra i massimi storici delle mafie, ricostruendo i retroscena di un momento in cui «la guerra fredda è terminata ma i morti non riposano in pace».

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