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Tutti i prodotti: Interlinea

La donna che parlava lentamente

di Giuseppe Curonici

editore: Interlinea

pagine: 200

In questi racconti l’autore torna ai temi che gli sono più cari, riflettendo sui legami tra la musica, l’arte e l’uomo, e conducendo il lettore in un inevitabile cammino di introspezione. I personaggi si alternano e si incontrano sulla scena, sfiorandosi senza toccarsi, ognuno come fosse l’osservatore dell’altro, e tuttavia legati inevitabilmente dal filo teso dal narratore. I dialoghi sono il fulcro intorno a cui ruotano i protagonisti, giovani che si scoprono anziani e donne che non sembrano invecchiare, nel complesso quadro della precarietà terrena e dei sentimenti umani.

La canzone di Diego

di Renato Bianco

editore: Interlinea

pagine: 272

Un romanzo corale in cui le storie dei personaggi, che lottano per raggiungere la propria felicità e realizzazione in un mondo che sembra fare di tutto per contrastarli, si fondono in un dialogo complesso che spesso lascia spazio alla riflessione introspettiva. Gli avvenimenti girano attorno a Luca, Marzia, Mattia e Ilaria, che dopo essersi incontrati quasi per caso intrecceranno le loro vite per sempre, condividendo ideali e obiettivi e sostenendosi reciprocamente. Come in una staffetta, i quattro protagonisti raccontano un brano della loro vicenda comune, ognuno narratore e spettatore della vita degli altri. Accanto a loro Diego, che appare quasi per caso, e come in una visione scompare poco dopo, lasciando dietro di sé un’onda di mistero, solidarietà e amore, a cui prima Mattia, poi gli altri, dovranno essere capaci di dare forma.

Poema epico sulla Pasqua

di Erasmo da Rotterdam

editore: Interlinea

pagine: 56

Un carme di Erasmo da Rotterdam dedicato alla Pasqua

Verso la ruggine

di Prisca Agustoni

editore: Interlinea

pagine: 96

Questo libro dedicato all’ambiente rappresenta probabilmente il punto più alto, più maturo e più sorprendente della ricerca poetica di Prisca Agustoni, nata e cresciuta in Svizzera ma oggi residente in Brasile. Libro forte, per più di un aspetto affascinante e inquietante, Verso la ruggine trae spunto da una catastrofe ambientale, o per essere più precisi da un eco-crimine perpetrato alcuni anni or sono e seguito a ruota da altri avvenimenti nefasti che riguardano il Brasile ma che per metonimia valgono per tutti noi: nel novembre 2015 crolla una diga nello stato di Minas Gerais e il contenuto tossico di un gigantesco bacino si riversa nel principale fiume della regione, il Rio Doce, devastandolo. Il libro si muove su di un confine fragile e già compromesso: quella frontiera tra la ruggine e il ferro che è suggerita sin dall’inizio. Ma se la ruggine indicherà evidentemente lo sfaldamento, l’usura, lo smangiarsi di ogni certezza, non è detto che il ferro possa costituirsi come polarità positiva e ora sconfitta. Si direbbe piuttosto che i due termini disegnino una morsa atroce, a cui è difficile sfuggire (dalla presentazione di Fabio Pusterla).

Canti anonimi

di Clemente Rebora

editore: Interlinea

pagine: 264

«Dall’imagine tesa / Vigilo l’istante / Con imminenza di attesa – / E non aspetto nessuno» sono i versi di chi è in ansia aspettando qualcuno e qualcosa: forse la donna amata, forse la conversione. Clemente Rebora, dopo l’annichilimento e la strage della Grande Guerra, scrive questi Canti anonimi perché vuole cercare, nel donarsi anonimo agli altri, una ragione per continuare a vivere, per ripartire, per trovare prima o poi chi «Verrà, se resisto / A sbocciare non visto, / Verrà d’improvviso, / Quando meno l’avverto». Per la prima volta un’edizione commentata di un libro fondamentale tra le due guerre.

Le piante di Darwin e i topi di Leopardi

di Antonella Anedda

editore: Interlinea

pagine: 304

Tra natura e letteratura questo libro è il racconto appassionato di un confronto tra idee, parlando di animali e di tre autori: Giacomo Leopardi, Erasmus Darwin e suo nipote Charles. Come ha scritto Osip Mandel’stam dei naturalisti, leggerli può spalancare nella nostra vita una radura e, in particolare, «leggere Darwin ci rende attenti, la sua sete di esperienza lo rende affidabile come un reporter sul campo». In queste pagine si svela come riscoprire Leopardi in chiave naturalistica ha un significato particolare per «capire che siamo fragili, caduchi. Infatti quando Leopardi scrive La ginestra ha imparato davvero a morire, il suo riso è diventato una forma di bontà, ridendo nello stesso modo di sé, prima che degli altri».

Letto, latrina e cantina

La poesia verista in Italia

a cura di Giuseppe Iannaccone

editore: Interlinea

pagine: 280

«Una celebrazione della vita terrena e dell’amore carnale»: così Benedetto Croce ha definito la lirica “verista” che alla fine dell’Ottocento mira a rappresentare la realtà senza ipocrisie, compiacendosi di descrivere situazioni disgustose, amori mercenari, sentimenti triviali, insomma gli aspetti più scabrosi della quotidianità. Per la prima volta sono raccolti in un’antologia i versi di autori noti, meno noti e sconosciuti, protagonisti di una tendenza poetica finora ignorata o appena citata nelle storie letterarie. Come ribadito da Croce, è «un punto di rivolgimento nella storia della poesia italiana». Testi e schede di Francesco Cimmino, Corrado Corradino, Gabriele ’Annunzio, D’ernano, Carlo De Lieto, Ferdinando Fontana, Pier Enea Guarnerio, Olindo Guerrini, Domenico Milelli, Enrico Onufrio, Girolamo Ragusa Moleti, Vittorio Salmini, Antonio Scano, Giacinto Stiavelli, Ulisse Tanganelli e Felice Giacomo Vitale.

Fragile bellezza: arte per il corpo

di Lia Lenti e Domenico M. Papa

editore: Interlinea

pagine: 120

L’arte contemporanea è chiamata a riflettere sul tema della preziosità e delle sue caratteristiche effimere: artisti e aziende dell’oreficeria di Valenza si incontrano per rinnovare una lunga tradizione di scambi e di frequentazioni, sperimentando nuovi contenuti e percorsi creativi. Il progetto Fragile bellezza – a cura di Lia Lenti e Domenico Maria Papa – è un omaggio alla storia di un distretto produttivo, alla sua sapiente manualità, al suo territorio e, insieme, una testimonianza di costante innovazione estetica. L’edizione 2021 coinvolge artisti e aziende orafe in una ricerca incentrata sul tema dell’arte per il corpo. Gli artisti sono stati invitati ad analizzare il tema del corpo ornato indagando l’idea del gioiello come talismano, amuleto e portafortuna dalle valenze salvifiche e apotropaiche. Un invito alla riflessione che si è estesa dall’individuo, inteso nella sua dimensione corporea, alla dimensione collettiva che investe l’uomo tra gli uomini. Quindi non solo il gioiello inteso come ornamento ma anche come simbolo sociale.

I coregoni

«In lacubus territorij nostri»

di Renzo Dionigi, Angelo Stella e Pietro Volta

editore: Interlinea

pagine: 188

Dalla presentazione: «Vogliono essere, questi miei ricordi, una traccia per riconoscere e approfondire le vicende che pescatori “esemplari” del lago Maggiore e del lago di Varese hanno affidato a queste pagine, perché esprimono e sottendono la vita non sempre facile di quest’area insubre, dove a circondare le acque sono colline ardue all’agricoltura. Quest’anno si celebra il centenario della cooperativa pescatori del lago di Varese. Ci saranno occasioni di approfondimento di queste storie mai banali: di socialità vissuta e non ideologizzata, di comunità appartenuta e non celebrata. Le generazioni che ci hanno preceduto sono vissute nella civiltà del lavoro, nella dignità della fatica e anche dell’onesta povertà: muratori, contadini, artigiani, pescatori. L’eredità dei loro valori tocca a noi viverla e trasmetterla. Con operoso silenzio, come da loro ci è stato insegnato».

Nuovi misteri

di Raimondo Iemma

editore: Interlinea

pagine: 88

«La poesia legge nel pensiero» scrive Raimondo Iemma, giovane autore che indaga l’esistenza alla ricerca di «nuovi misteri», fatti di visioni, invenzioni e disastri («ai quali si potrà sempre riparare / ma non al loro incombere ed è per questo / che sono già accaduti»). con una scrittura che intriga, queste pagine ci aiutano a capire perché la poesia, con ogni lettore, «ha un appuntamento che non può mancare».

Bevendo il tè con i morti

di Chandra Livia Candiani

editore: Interlinea

pagine: 120

Dall’autrice di uno dei più recenti casi editoriali di poesia con La bambina pugile ovvero la precisione dell’amore (Einaudi) un libro originale: non sulla morte ma sui morti, su un mondo di ombre più vive dei vivi, fantasmi amici e compassionevoli, abitanti di un regno che è la patria della memoria e la compagnia dei solitari. Candiani ci consegna una doppia vista con un linguaggio che ammutolisce grazie a versi che hanno per interlocutore il silenzio. «Candiani vive in un suo pianeta, come il Piccolo Principe, cui molto assomiglia. Traduce testi buddhisti, recita, dipinge… Molti suoi versi non vi usciranno più dal cuore e dalla mente» (Vivian Lamarque).

Il non più possibile fruscio degli anni

di Emilio Jona

editore: Interlinea

pagine: 176

Un itinerario poetico della senilità, privo di smarrimenti e stanchezze, ricco di saggezza e meraviglia, fitto di paesaggi, illusioni, persone, affetti, indignazioni di un presente che è anche memoria pertinente di un passato, forza attiva, e non occasionale ornamento della nostalgia: «è una piccola impresa che intrica / le ore della vecchiaia / impudica, che al fondo / al fondo contiguo e fedele / ha l’inferno / che non chiude la porta / a un paradiso crudele».

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