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Il silenzio

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Il silenzio
titolo Il silenzio
curatore
Argomento Spiritualità Saggistica e spiritualità
Collana Passio, 35
marchio Interlinea
Editore Interlinea
Formato
libro Libro
Pagine 140
Pubblicazione 2007
ISBN 9788882126018
 
10,00 5,00
 

Informazioni importanti

Titolo in esaurimento: offerta per bibliofili

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Testi di Eugenio Borgna, Annarosa Buttarelli, Alessandra Cislaghi, Piermario Ferrari, Fabrizio Filiberti e Silvano Zucal. Il tema del silenzio smuove molte sensibilità contemporanee, ma più nella direzione dello stare in silenzio che in quella di essere nel silenzio, quella che qui, appunto, si vuole indagare. L'esperienza del silenzio, infatti, si dà già nella nostra vita: attraversa i momenti decisivi dell'origine, delle situazioni emblematiche nelle quali siamo chiamati a decidere, a esprimerci, a riconoscere le dimensioni più profonde del nostro quotidiano. Il libro invita a pensare il silenzio e a riconoscere le circostanze in cui esso si dona. non ultima la traccia di un silenzio da cui e nel quale parla la gloria divina che unisce origine, giorni della storia e destinazione ultima del nostro vivere.
 

Un brano dal libro

EUGENIO BORGNA
Il patire dell'essere

Il silenzio lascia intravedere in sé ombre di mistero e di oscurità, di fascinazione e di speranza; e, del resto, le parole nascono dal silenzio e muoiono nel silenzio in una circolarità senza fine. Sono molti i modi con cui il silenzio e la parola sono intrecciati: c’è il silenzio che rende palpitante e viva la parola dilatandone l’emozione semantica; c’è il silenzio che si sostituisce alla parola nel dire il dolore e l’angoscia; c’è il silenzio che si nutre di attese e di speranze. Ogni silenzio ha un suo proprio linguaggio che in psichiatria, e non solo nella vita di ogni giorno, non può non essere analizzato e decifrato. Quante volte in un incontro terapeutico una paziente, o un paziente, rimane pietrificato nel silenzio che è necessario cogliere nei suoi significati e nei suoi orizzonti di senso, senza interromperlo con parole leggere e indiscrete che possano renderlo irrevocabile. Come è importante allora distinguere il silenzio che nasce dal desiderio di solitudine, dal silenzio che nasce invece da una profonda depressione, nella quale gli orizzonti della vita si oscurano risucchiati dal richiamo della morte volontaria. Come è importante ancora distinguere il silenzio, che emerge in una paziente, o in un paziente, a causa della nostra incapacità di ascoltare e di creare una relazione significativa, dal silenzio che ha in sé una scintilla, o almeno una goccia di speranza che oltrepassi la tristezza e la malinconia, la nostalgia e la disperazione. Solo le parole scandite dal silenzio possono salvare un’esistenza alla deriva, e non c’è psichiatria che possa fare a meno del linguaggio della parola e del linguaggio del silenzio, associandoli e distinguendoli nella loro funzione ermeneutica. [...]

In me c'è un silenzio sempre più profondo. Lo lambiscono tante parole che stancano perché non riescono ad esprimere nulla

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