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Interlinea

Così per gioco

Costruiamo insieme i nostri giocattoli con materiali di riciclo

di Elve Fortis De Hieronymis

editore: Interlinea

Così per gioco

La bambina mascherata

di Cinzia Ghigliano

editore: Interlinea

Città nuova, casa nuova, persone nuove: per Emma non è facile ricominciare tutto da capo

Diritti al cuore

di Antonio Ferrara

editore: Interlinea

«Sono piccoli piccoli

Stasera niente cellulare

di Antonio Ferrara

editore: Interlinea

«E pensare che è tutta colpa mia

Storia di Pelucco

di Gianni Cordone

editore: Interlinea

Pelucco è un piccolo extraterrestre ma indifeso e con difficoltà di movimento e di comunicazione

Pia la maga dai capelli rossi

di Gianni Cordone

editore: Interlinea

C'erano una volta… due gemelli che i genitori volevano per forza uguali e che trovano aiuto in una nonna un po' matta e in una

Camilla Camomilla

di Augusta Curreli

editore: Interlinea

Dopo una furibonda tempesta approda nel villaggio di Vicogioioso uno strano galeone, intrappolato tra i rami di un albero giga

La piccola vedetta lombarda

di Edmondo De Amicis

editore: Interlinea

Torna uno dei racconti più famosi e belli di Cuore, uno dei libri simbolo dell'Unità d'Italia

Il diario di Stick Dog

di Tom Watson

editore: Interlinea

Stick Dog è un cane che vive in libertà e dorme in un comodo tubo, da qualche parte tra Città Grande e il Bosco: seguilo, con i suoi amici Babà, Striscia, Karen e Meticcio, in un'epica avventura alla ricerca dell'hamburger perfetto!

Il diario di Stick Dog 2. Stick Dog vuole un hot dog

di Tom Watson

editore: Interlinea

È tornato Stick Dog, ed è più affamato che mai! Lui e i suoi quattro amici – Babà, Meticcio, Striscia e Karen – devono archite

La tarantella di Pulcinella

di Emanuele Luzzati

editore: Interlinea

«Tarantella, tarantella / tarantella di Pulcinella / Pulcinella era povero in canna / e viveva in una capanna / senza porta e

Lo scandalo dell’imprevedibile

Pensare l’epidemia

di Silvano Petrosino

editore: Interlinea

pagine: 80

«L’epidemia che ci ha colpito si è manifestata con la violenza dell’imprevedibile» eppure prevedere e decidere il proprio benessere è oggi tra le condizioni principali della nostra società. Uno dei filosofi attuali più lucidi riflette sul dramma del coronavirus a partire dalle parole che usiamo per spiegare questo evento e le sue conseguenze: perché il “futuro” è diverso dall’“avvenire”, il “mondo” dal “reale”, la “scienza” dagli “scienziati”, l’“ottimismo” dalla “speranza”, ma anche perché la modalità del “morire” ci ha atterrito più della “morte” in sé, fino a comprendere che l’autentica “libertà” non consiste nel fare ciò che si vuole. Come ci ha cambiato l’epidemia? Che cosa possiamo fare per non farci sopraffare? «dovremmo essere più seri nel vivere il tempo, che non è mai solo il “nostro tempo”, il tempo delle nostre “urgenze private”», afferma l’autore indicando un atteggiamento per il “dopo” e citando La peste di Camus: «bisogna restare, accettare lo scandalo, cominciare a camminare nelle tenebre e tentare di fare il bene».

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