Interlinea
Milano 25 aprile 1945
Con Mussolini in arcivescovado
di Achille Marazza
editore: Interlinea
pagine: 120
Nel pomeriggio del 25 aprile 1945 all’arcivescovado di Milano si svolsero le trattative tra il Comitato di liberazione nazionale, rappresentato da Achille Marazza e Riccardo Lombardi, e Mussolini. Dopo qualche ora il capo del fascismo decise di non proseguire il confronto, lasciando Milano, mentre il Comitato di liberazione diffondeva l’ordine dell’insurrezione nazionale. A partire dagli appunti del suo diario, Marazza ricordò quelle ore drammatiche che portarono alla liberazione in pagine qui pubblicate con un testo inedito di Leo Valiani e una lettera di Sandro Pertini.
25 poesie per il 25 aprile
I testi più belli
a cura di Giovanni Tesio
editore: Interlinea
pagine: 68
Non solo diari e romanzi: servono anche poesie per esprimere l’immediatezza e la profondità di sentimenti per la fine della guerra e la liberazione. Cominciare con Saba e chiudere con Erri De Luca, come fa il curatore Giovanni Tesio in questa antologia che mancava, non è semplicemente una questione cronologica ma anche una significativa scelta poetica. E come premessa valga la «primavera hitleriana» descritta da Montale, senza tralasciare la testimonianza di Pasolini che confessa: «giunsi alla resistenza / senza saperne nulla se non lo stile: / fu stile tutta luce… / la speranza ebbe nuova luce». Letture per illuminare la storia e trovare nuova speranza per l’oggi.
I gatti non hanno sette vite
di Anna Lavatelli
editore: Interlinea
pagine: 48
In un momento di rabbia, Diego ha tirato un sasso nel fosso vicino a casa sua. Il sasso ha colpito e ucciso un gatto. Agitatissimo, il ragazzo cerca di fare i conti con quanto è accaduto. Ma il giorno dopo scopre che la padrona del gatto è Bianca, la sua più cara amica. Come dirglielo? Diego sa cosa dovrebbe fare ma esita, cercando una scappatoia al problema, e peggiorando sempre di più la sua situazione. Fino al momento in cui non sarà più possibile tacere la verità.
La nostra libertà
I discorsi per il 25 aprile
di Sergio Mattarella
editore: Interlinea
pagine: 112
«Il 25 aprile è, per l’Italia, una ricorrenza fondante: la festa della pace, della libertà ritrovata, e del ritorno nel novero delle nazioni democratiche. Quella pace e quella libertà hanno prodotto la Costituzione repubblicana, in cui tutti possono riconoscersi, e che rappresenta garanzia di democrazia e di giustizia»: i discorsi di Sergio Mattarella in occasione del 25 aprile sono una lettura coinvolgente e uno stimolo a riflettere, anche per le generazioni più giovani, perché secondo il presidente della Repubblica sono temi sempre attuali visto che «la democrazia oggi vuol dire anche battaglia per la legalità e lotta severa contro la corruzione e le mafie», nella convinzione che la festa della Liberazione sia «un incitamento a tenere la schiena dritta, a essere fedeli a noi stessi». Con una nota di Gianfranco Astori e i link ai video dei discorsi nelle varie località d’Italia.
La Sicilia salverà il mondo
di Renato Pennisi
editore: Interlinea
pagine: 100
«Io non so se la Sicilia salverà il mondo, almeno quanto non credo che sarà salvata dai ragazzini. Ma so che se non lo potrà salvare – questo mondo – lo potrà almeno salvaguardare la poesia, accompagnandolo nei meandri della sua e nostra condizione in perdita. Questo di Pennisi è un libro di splendida maturità, che si muove tra un elogio, una speranza, e un “de profundis” magnifico di echi e litanie, inarcandosi con lucida passione sulle rovine della sua città, di una Catania così incardinata nei suoi passi, nei suoi fantasmi, nella sua luce e nella sua miserabilità. In questo nitore (“voglio restare chiaro”) ci sono tutti i rituali di una vita perturbata, cui la poesia continua a opporre la sua resistenza del dire e del dirsi, con la luce dei “fratelli libri” che nutrono e fanno cantare» (Giovanni Tesio).
Opere a sineddoche
Enciclopedismo e letteratura dal postmoderno a oggi
di Roberta Colombo
editore: Interlinea
pagine: 276
Nell’epoca della complessità, la letteratura enciclopedica è stata costretta a rinegoziare la propria capacità di presa sul reale. I letterati hanno aggiornato la “sfida al labirinto” lanciata da Calvino, modellando le proprie narrazioni su due pattern ben distinti: il rizoma, che prolifera, dando origine a romanzi massimalisti e global novels; e il micelio, la cui crescita controllata si fa metafora di una prassi alternativa, basata sull’utilizzo di una parte in funzione del tutto. Da qui la proposta critica del volume, che identifica nel panorama italiano degli ultimi cinquant’anni una fioritura di «opere a sineddoche», mettendo in rilievo il paradigma che sta dietro alle invenzioni di autori anche lontani: da Umberto Eco a Michele Mari ed Eugenio Baroncelli, da Gianni Celati a Ugo Cornia, da Juan Rodolfo Wilcock a Giuseppe Pederiali e Stefano Benni.
In cammino con la Bibbia
Una guida illustrata ai luoghi dell’Antico Testamento
di Massimo Capuani
editore: Interlinea
pagine: 480
Tutti noi ricordiamo le figure e le straordinarie vicende dell’Antico Testamento: Adamo ed Eva e il Paradiso Terrestre, Noè e il Diluvio Universale, la chiamata di Dio ad Abramo, Mosè e il passaggio del mar Rosso, la sfida di Davide al gigante Golia. Spesso però ci è difficile collocarle dal punto di vista geografico e storico. È ciò che fa l’autore, accompagnandoci in un interessante itinerario nella storia e nella geografia dei luoghi della Bibbia. Con un ricco apparato di immagini tratte da opere d’arte dell’antichità, fotografie dell’autore e dettagliate piantine che ci guidano nella Mezzaluna Fertile, la regione che ha visto nascere e fiorire le civiltà più antiche e che fa da sfondo alle vicende del Vecchio Testamento.
Con una nota di Pierbattista Pizzaballa e più di 200 illustrazioni
Gli occhi non sanno tacere
Aforismi per vivere meglio
di Alberto Casiraghy
editore: Interlinea
pagine: 96
Un libro per i momenti tristi ma anche per quelli felici. Lo scrive un poeta tipografo amico di Alda Merini che confessa: «le più belle poesie le ho scritte sotto tortura». Nella convinzione che «chi dice la verità non è mai solo!» l’autore affianca ai suoi aforismi disegni che incuriosiscono dimostrando come «la vera felicità non sta mai ferma». La natura e la passione palpitano in queste pagine («Chi sa incendiarsi conosce bene la forza dei ruscelli»): uno sguardo puro sul mondo e sugli affetti. «Vi prego! Toglietemi tutto ma salvatemi gli occhi» chiede Alberto Casiraghy. I suoi pensieri «si affacciano e si sporgono dal balcone della ragione» annota nel testo introduttivo Sebastiano Vassalli.Nuova edizione con tavole di Giovanni Tamburelli.
«Queste nostre benedette lettere»
Carteggio (1928-1974)
di Cesare Angelini e Enrico Falqui
editore: Interlinea
pagine: 228
Dalle lettere scritte in quasi mezzo secolo tra Cesare Angelini ed Enrico Falqui emerge uno spaccato della letteratura italiana tra 1928 e 1974. La corrispondenza prende avvio in occasione dell’allestimento di un’antologia: «andremmo molto d’accordo – se ci trovassimo insieme – nel leggere i poeti e le loro parole». La miccia è accesa e i due finiscono per scoprirsi amici, indirizzandosi testi proprî e altrui in un confronto che, di fatto, non si interromperà più, nel segno della letteratura come vita e della civiltà della carta. Scrive Giuseppe Antonelli nell’introduzione: «l’unica tecnologia che nelle lettere poteva frapporsi tra i due interlocutori era quella della macchina da scrivere. “La testa è una e la nostra penna non ancora funziona a macchina”, afferma a un certo punto Falqui. A rileggerlo oggi, in anni in cui sempre più testi – lettere comprese – vengono scritti dalle cosiddette intelligenze artificiali, suona quasi come un monito».
Un armadio di canzoni
Un viaggio di parole e musica
di Claudio Sanfilippo
editore: Interlinea
pagine: 132
«Claudio Sanfilippo scrive canzoni da quaranta, forse addirittura da cinquant’anni. È un armadio di canzoni. Un armadio di quelli con due belle ante grandi a battente e dentro lo spazio comodo dove appendere le musiche buone e calde per l’inverno, tra i loden e i paletot; ci sono anche un bel po’ di ripiani per impilare maglie e maglioni, versi e strofe» scrive Gino Cervi nell’introdurre questo libro di ricordi e itinerario del cuore di un musicista che ha vinto la Targa Tenco e che è stato autore di canzoni per grandi interpreti come Mina, Eugenio Finardi e Pierangelo Bertoli. Per l’autore è «una geografia sentimentale che si trasforma in testo, melodia, armonia, canto, un po’ come fanno i bambini quando giocano…»
Verga è il verismo
di Carla Riccardi
editore: Interlinea
pagine: 328
Si raccolgono qui, scelti all’interno della lunga produzione verghiana dell’autrice, gli studi filologico-critici più rilevanti, rivisti e aggiornati sulla base della bibliografia prodotta negli ultimi decenni, studi che rispondono prima di tutto alla fondamentale domanda: dove nasce il verismo se non in Verga? È ciò che l’autrice dichiara fin dal capitolo iniziale, che vuole giustificare il titolo ma anche ribadire una posizione critica: e se inizialmente lo scrittore è più orientato verso la scrittura dei Dumas tra avventura e feuilleton e il realismo balzachiano, in seguito è sempre più fermo nella ricerca di una via nuova in «un continuo ripensamento della sua funzione di artista in una società nuova, fino ad arrivare all’assassinio di quell’artista da giovane che culmina in Enrico Lanti per trasformarsi nell’analista psicologo delle passioni, nell’anatomo della realtà, che infine non esiterà a negare attraverso i burattinai e burattini di Don Candeloro e C.i»
Jack e gli altri
Letteratura generazionale di fine millennio
di Alberto Carli
editore: Interlinea
pagine: 244
Un saggio originale sul fenomeno della letteratura generazionale degli anni novanta tra Jack Frusciante, gli Antò e gli scrittori cannibali. Sono numerosissimi i rimandi, le citazioni, le allusioni e, in generale, gli strumenti culturali del panorama pop adottati da una narrativa capace di raccontare al proprio pubblico la percezione condivisa di un tempo colto al presente. Corrono tra le pagine gli insegnamenti di Pier Vittorio Tondelli e di Enrico Palandri, raccolti da Silvia Ballestra, Enrico Brizzi e Giuseppe Culicchia con una multilingua del tutto letteraria, mutuata anche dai titoli dei film, dalla pubblicità, dai palinsesti televisivi, dai telefilm americani, dai cartoni animati, dai fumetti e dalla musica (punk, rock, pop…). La parola narrativa del postmoderno si fa poco più tardi lingua cannibale, che divora il mondo delle merci dal quale trova origine, affinando accorgimenti costruttivi del testo e un passo narrativo capaci di elevare la caricatura e la neo-realtà elettronica di fine millennio a verità.