Una selezione di alcuni dei più recenti testi del poeta ucraino Alex Averbuch, accomunati dal tema della guerra, dal secondo conflitto mondiale all’aggressione russa nella sua regione natale, Luhans’k. Dai versi di Averbuch emerge una pluralità di voci, tormentate dalle guerre e dalle deportazioni, mettendo al centro la storia dell’Ucraina tra presente e passato. Ma la sua poesia è tanto collettiva quanto individuale: «per Averbuch la centralità dell’esperienza corporea è, forse a prima vista paradossalmente, la negazione della chiusura solipsistica nell’io in favore di una costante ricerca di un dialogo con corpi che sono al contempo altri e parte stessa del sé» (dalla presentazione di Alessandro Achilli).
Con testo originale ucraino a fronte
Biografia dell'autore
Alex Averbuch
Alex (Oleksandr) Averbuch, originario di Novoajdar, nella regione di Luhans’k, è poeta, traduttore e studioso. È autore di diversi libri di poesia e di oltre settanta traduzioni letterarie dall’ebraico, dall’ucraino, dal russo e dall’inglese. Le sue liriche sono state pubblicate in traduzione in numerose lingue, riviste e antologie. È stato nominato per il prestigioso Pushcart Prize e per il premio Ševčenko, il più importante riconoscimento nazionale ucraino nell’ambito della letteratura e della cultura. Al momento è ricercatore (assistant professor) di Letteratura e Cultura Ucraina presso il Dipartimento di Slavistica dell’Università del Michigan.









