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Interlinea ricorda Benito Mazzi

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Interlinea ricorda Benito Mazzi

La casa editrice novarese ha pubblicato la maggioranza delle opere letterarie dello scrittore cantore della Valle Vigezzo scomparso alla vigilia del 25 aprile 2022. La nuova edizione del romanzo con cui 25 anni fa partecipò al maggiore premio italiano avrà la prefazione di Bruno Gambarotta. In programma un ricordo al prossimo Salone del libro di Torino.

«È stato il vero cantore della Valle Vigezzo come Dante Graziosi, suo amico ed estimatore, lo è stato della Bassa Novarese e Interlinea è orgogliosa di avere in catalogo le sue opere letterarie maggiori, a cominciare da Nel sole zingaro con cui fummo in finale al premio Strega» è il ricordo di Benito Mazzi da parte degli amici editori di Interlinea, la casa editrice che ha in bozze la nuova edizione del capolavoro dell’autore ossolano con la prefazione di Bruno Gambarotta.

Il primo titolo pubblicato oltre 25 anni è una storia per ragazzi, Il sogno di Gibo, premio “Storia di Natale” 1996, e gli ultimi sono La ragazza che aveva paura del temporale, con presentazione di Giulian Sgrena, e Il falsario sognatore. Con Un uomo che conta Mazzi aveva sfiorato la vittoria al premio Bancarella Sport. Nel 2005 uscì invece Gli invincibili della neve. Dalla Formazza all’oro olimpico di Gramisch, con un testo di Mario Rigoni Stern, per indicare quanto le opere presso l’editrice novarese siano state le più autorevoli, prima di una produzione molto più territoriale che lo scrittore ha prodotto con il marchio della sua libreria di Santa Maria Maggiore, Il Rosso e il Blu.

Interlinea nei mesi scorsi ha poi pubblicato l’ultimo volume della rivista annuale “Microprovincia” diretta da Franco Esposito dedicato a tre autori ossolani e che contiene alcuni degli interventi più importanti su Mazzi.

Benito Mazzi è nato a Re, in valle Vigezzo, nel 1938. All’attività di giornalista, è direttore di un settimanale ossolano e della rivista “Verbanus”, ha affiancato negli ultimi quindici anni un’attenzione etnografica sulle tradizioni valligiane, interessandosi anche al fenomeno degli spazzacamini, e una produzione narrativa, in parte legata al mondo sportivo (Premio Coni con un libro su Giovanni Maria Salati) e alla scuola (Almeno questanno fammi promosso, presentato da Gaetano Afeltra, è stato un best seller nel suo genere). Mazzi ha maturato al contempo una vena letteraria originale e di valore (da La fornica rossa a Nel sole zingaro, il suo capolavoro), forgiando il suo stile espressionistico su una lingua che molto deve alle radici dialettali. Gianfranco Contini lo definì un «novello Francesco Chiesa con una nota di umorismo in più».

 

24 aprile 2022

Un uomo che conta

La storia di Andrea Borgnis

di Benito Mazzi

editore: Interlinea

pagine: 112

Il vigezzino Andrea Borgnis (1930-1980), "scaturito" da quella fucina di atleti che è il corpo dei Vigili del Fuoco, dopo solo pochi mesi di attività agonistica salì sul podio tricolore nella categoria dei massimi-leggeri del sollevamento pesi. Entrò nelle squadre nazionali azzurre e dal 1956 vinse titoli in serie. Un campione di generosità e di altruismo, prima che sportivo, come Mazzi ricorda in questo suo ritratto.

Il sogno di Gibo

di Benito Mazzi

editore: Interlinea

pagine: 48

Una storia natalizia da sogno, in una vallata alpina

L'aquila di Tappia al Giro d'Italia

Storie di sogni e di gregari

di Marco Della Vedova e Benito Mazzi

editore: Interlinea

pagine: 168

Un viaggio, compiuto entro i confini delle province di Novara e del Verbano Cusio Ossola, fra i protagonisti "in sordina" del Giro d'Italia, quei gregari che, con il sudore e la fatica, contribuiscono in modo determinante alla vittoria dei campioni conclamati. Personaggi tenaci e bizzarri, dal pioniere Pietro De Bernardi al giovane Marco Della Vedova, che firma dieci itinerari alpini ossolani per gli amanti della bicicletta.

Nel sole zingaro

Storie di contrabbandieri

di Benito Mazzi

editore: Interlinea

pagine: 144

Capita che uno scampolo di mondo, in uno starnuto di Dio, si faccia specchio dell’esistenza umana.

La ragazza che aveva paura del temporale

di Benito Mazzi

editore: Interlinea

pagine: 160

L’avventurosa e quasi leggendaria storia dei genitori di Giuliana Sgrena.

Sento che domani vinciamo

Una tragica storia di pallone

di Benito Mazzi

editore: Interlinea

pagine: 136

Un gruppo di ragazzi vigezzini ha un grande sogno: creare una squadra di calcio. Privi di tutto, senza nemmeno un campo dove giocare e ostacolati dagli abitanti della valle

Il falsario sognatore

Un bohémien di provincia

di Benito Mazzi

editore: Interlinea

pagine: 248

Che cosa spinge Pier, giovane di Masera, paesino della piemontese valle Vigezzo, a tralasciare gli studi per il richiamo delle vie del mondo?

Ricordo di Francesco Pastonchi

Atti del Convegno (Santa Maria Maggiore, 13 settembre 1997)

di Carlo Carena, Franco Contorbia e Marziano Guglielminetti

editore: Interlinea

pagine: 160

Atti del convegno di Santa Maria Maggiore (1997) sul poeta ligure che fu anche docente universitario, traduttore, elzevirista e soprattutto declamatore e "uomo di mondo".

Gli invincibili della neve

di Benito Mazzi

editore: Interlinea

pagine: 160

Lo sci organizzato in Italia è nato nel 1901, ma la prima esaltante espressione di sci agonistico ad alto livello l’ha prodotta Formazza, minuscola valle di cultura walser ai confini dell’Ossola. Lì sono sbocciati i primi grandi campioni, che hanno dominato dal 1915 al 1932 la scena sciistica nazionale. Da Formazza è arrivato Sisto Scilligo, punta di diamante delle Fiamme Verdi, il mitico quartetto degli Alpini che nel 1936 fruttò all’Italia il primo oro olimpico dello sci.La straordinaria avventura sportiva e umana di questa valle dalle mille suggestioni è rievocata da Benito Mazzi lungo la sua intera parabola. Arricchisce l’appassionante racconto un testo di Mario Rigoni Stern sulle sue lontane esperienze di giovane sciatore e alpino nella valle dei walser.

Letteratura di frontiera. Autori ossolani. Contini, Ramella Bagneri, Mazzi

Microprovincia 55

rivista: Microprovincia

pagine: 148

«Sono convinto che in periodi anormali, in situazioni storiche come quelli che stiamo vivendo, tutti quanti dobbiamo guardare con fiducia soprattutto a una rinascita culturale, stavo per dire spirituale. Se poi questa rinascita di libertà viene da una provincia di confine, o meglio nasce da una provincia di confine, la soddisfazione è sicuramente maggiore». Per il numero 55 della rivista si è scelto di guardare alla provincia come a una realtà “micro”, ma non mediocre, fonte di fermento, stimoli, contraddizioni e ricchezze. Gli intellettuali di cui si raccontano le testimonianze sono tre, con percorsi differenti, ma accomunabili: l’accademico e critico letterario Gianfranco Contini, nato a Domodossola nel 1912 e legato alla provincia fino al momento della sua morte, avvenuta nel 1990; il poeta Giovanni Ramella Bagneri, nato a San Paolo Cervo, provincia di Biella, nel 1929, ma legato all’Ossola e morto nel 2008, autore di numerosi e variopinti poemetti che furono quadri e rappresentazioni, ancora intatte, di paesaggi e allusioni; il narratore Benito Mazzi, nato a Re nel 1938, vincitore e finalista di importanti premi letterari (Selezione Premio Strega, Biella Letteratura, Coni, Bancarella Sport, Cesare Pavese), tuttora giornalista e scrittore poliedrico di saggi, romanzi e racconti. Con testi di Annamaria Azzarone, Giorgio Bárberi Squarotti, Roberto Cicala, Nicola D’Amico, Paolo Di Stefano, Franco Esposito, Raffaele Fattalini, Bruno Gambarotta, Mario Miccinesi, Gianni Mussini, Walter Nesti, Ercole Pelizzone, Giuseppe Possa, Andrea Raimondi, Tiziano Salari, Marco Travaglini, Marcello Venturi, Maria Villano.

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