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Tutto su: Poesia

Parole d'amore

365 poesie per l'anno nuovo

a cura di Guido Davico Bonino

editore: Interlinea

pagine: 304

Un libro-scrigno – che aduna l’effusione amorosa d’uomini e donne di cinque continenti –; un libro-talismano per la persona amata, il parente prediletto, il fido amico;

Amorum libri tres

di Matteo Maria Boiardo

editore: Interlinea

pagine: 1544

Finalmente un'edizione completa e critica del più bel canzoniere del Quattrocento di Matteo Maria Boiardo, curata da Tiziano Zanato nella collana di Interlinea dedicata all'opera omnia boiardesca.

Riunione di famiglia (1982-2012)

di Gabriele Zani

editore: Interlinea

pagine: 240

«“Fisso le blatte sul muro bianco” (Le blatte): questo è stato il mio primo approccio, oltre vent’anni fa, alla scrittura del cesenate Gabriele Zani. Lo sguardo – la sua insistenza e acutezza – rappresenta una delle caratteristiche di questo poeta: “impara a guardare le mosche” è il primo verso ancora dei Rimanenti, la prima raccolta importante. Quest’ossessiva, quasi pesante insistenza dello sguardo si mescola alla leggerezza, alla velocità, al guizzo dell’espressione. Uno sguardo apparentemente distratto, gratuito, indifferente, che fissa invece le cose e il nostro guardarle, che ne fissa la qualità transeunte (di noi che guardiamo e delle cose guardate). La vena del poeta è spesso all’insegna della crudeltà (una delle qualità della sua voce, che è anche spudoratamente ingenua e orgogliosa), crudeltà esercitata anzitutto nei confronti di se stesso. Ma quanta verità in queste note disilluse: “Specie ad inverosimili orari della notte / (quando ormai ci si credeva gli unici) sono di colpo / tra un pianerottolo e l’altro delle scale / due come noi, i loro sguardi / incrociantisi per un attimo coi nostri / che svelti poi tirano, come i loro, diritto. / La verità è in quegli attimi. Stordisce” (Incontri). Ma non si dimentichi l’altra ispirazione, direttamente legata alla situazione storica. Mi riferisco alla marginalità di chi vive in provincia, tra Cesena e Cesenatico, marginalità sofferta e rivelata fin dai titoli: Monolocale, I rimanenti, Muro più muro meno, Stanze di motel. Il presente volume sfocia nell’ultima raccolta che dà il titolo al libro tutto: Riunione di famiglia (2012). Dà il titolo e il senso a trent’anni di poesia. L’esigenza prima di Gabriele sembra ora di raggiungere il lettore e di scrivere conseguentemente nel modo più comprensibile se non trasparente, la sua voce si è fatta matura e il dialogo coi morti (da poco è scomparso suo padre, ma già nei primi anni novanta Fulvio Panzeri parlava per I rimanenti della «coscienza di una perdita») si è fatto impellente. Ora tocca a Gabriele fissare lo sguardo dentro alle cose della memoria e con questa memoria guardare al presente. Noi intanto, fiduciosi, aspettiamo altri suoi versi per il nostro futuro» (dalla nota di Jean Robaey).

Paesaggi del silenzio con figura

di Camillo Pennati

editore: Interlinea

pagine: 192

L’opera di Pennati si può anche leggere come uno dei tentativi di sottrarsi alla crisi novecentesca del discorso poetico

Passione e poesia. Lettere (1954-1957)

di Clemente Rebora e Vanni Scheiwiller

editore: Interlinea

pagine: 144

Il legame tra il grande poeta Clemente Rebora e l'editore in erba Vanni Scheiwiller.

I niül

di Franco Loi

editore: Interlinea

pagine: 64

Franco Loi, superato il traguardo degli ottant’anni, rivive il profondo legame con la sua città, Milano, e con un’Italia in crisi, con la consapevolezza del disagio dell’uomo contemporaneo

I miei poeti tradotti

di Luciano Erba

editore: Interlinea

pagine: 312

Le poesie amate e tradotte da uno dei maggiori autori italiani del Novecento sono raccolte nell’idea che «una traduzione di poesia è sempre destinata ad essere un’altra cosa»

Dorso d'asino

Possibili rallentamenti

di Giovanni Perrino

editore: Interlinea

pagine: 104

"Dorsi d'asino" si chiamano in Francia i dissuasori, i passaggi pedonali rialzati, che Giovanni Perrino, poeta cresciuto in Russia alla scuola di Evtushenko, eleva a simbolo della necessità di rallentare per riflettere: "La domanda che si pongono questi testi poetici è di quelle più classiche. La parola poetica come si pone in rapporto a un percorso di riflessione che nell'uomo contemporaneo può essere indotto da un trauma, una guerra o da un semplice bisogno interiore?".

In quota

di Paola Loreto

editore: Interlinea

pagine: 110

Un'originale raccolta di poesie dedicate alla montagna: all'incontro con il suo corpo fisico e con la presenza che sembra animarla, ai suoi paesaggi naturali e umani.

Le donne del coro

di Giusi Baldissone

editore: Interlinea

pagine: 80

In questa nuova raccolta Giusi Baldissone conferma quelle cifre che caratterizzavano la precedente intitolata Cartoline. Anzitutto l'ironia capace di alleggerire il tragico senza eluderlo, una capacità tutta femminile. La seconda cifra è l'intensa carica affettiva, che investe in modo struggente ma leggero le persone amate come pure le cose, i fiori, gli animali. Un libro di poesie sulle donne dove non c'è spazio per il maschile, si direbbe. Anzi c'è una sfida alla superficialità maschile. La versificazione di Giusi Baldissone è fluida, la vena facile, i ritratti efficaci, è una poesia che usa con molta parsimonia la metafora: non si tratta tanto di trovare metafore della realtà, ma di assumere la realtà stessa, in tutta la sua greve concretezza, come metafora di un senso profondo che la oltrepassa.

La cuscénza di tram

di Franco Spazzi

editore: Interlinea

pagine: 144

Franco Spazzi, milanese, è poeta e pittore acquerellista e nelle sue liriche, scritte nel dialetto di Lanzo d'Intelvi, dipinge la sua città (Metropolis), i ricordi più cari (Aerobóte) ma anche immagini paesane e domestiche, religiose e letterarie (Durante Alaghieri). Scrive Alberto Casiraghy: "Poche persone al mondo hanno la gioia di vivere e l'entusiasmo di Franco Spazzi. Franco è un vero alchimista rinascimentale, riesce a trovare formule e parole in ogni anfratto".

Giovanna d'Arco

di Maria Luisa Spaziani

editore: Interlinea

pagine: 112

«M’innamorai di Giovanna d’Arco quando avevo dodici anni, l’età delle sue prime visioni […].

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