Tutto su: Poesia
Il cielo sull’asfalto e altre poesie
di Salvo Iacopino
editore: Interlinea
pagine: 112
«La poesia è una lettura complessa, profonda, giustamente di lingua preziosa, alta, ritmata, melodica. Nei testi di Salvo Iacopino c’è il tempo, la cadenza, il ritmo. La lingua canta. Canta il dolore dell’autocoscienza, la ricerca di identità; canta l’amore, la meditazione sulla morte e la riflessione sull’uomo del nostro tempo. Egli è un cantore, un musicista, un percussionista di versi. La parola poetica non è parola, è carne, respiro, sospensione. Nei versi di Iacopino c’è tutto questo. C’è l’epica, il tragico, il dolore antico della vita, del fato (questo è il suo grande registro). Versi avvolgenti, profondi. Poesia che come certa musica si assorbe nell’assiduità» (Rocco Cento).
Un anno con Dante
Diario di lettura
di Alessandra Mantovani
editore: Interlinea
pagine: 176
Dopo le molte celebrazioni dantesche del settimo centenario della morte, serviva un libro diverso: ecco un diario di lettura che sceglie le pagine più belle della Commedia per ricordarci la bellezza e l’importanza di sentimenti e valori. È un breviario laico e civile per gustare il piacere di ritrovarci «nel mezzo del cammin di nostra vita» a «rivedere le stelle».
Tu devi prendere il potere
di Pietro Cardelli
editore: Interlinea
pagine: 132
«Mi sono alzato e ho visto il mondo / con gli occhi di un nemico» scrive Pietro Cardelli, una delle nuove voci della poesia italiana che Franco Buffoni invita a leggere e scoprire. È un dialogo con il lettore con «una distanza che ci fa stare bene». Scrive l’autore: «sarebbe una vera soddisfazione sentirsi compresi nell’attimo che valga una vita… i rancori, gli straordinari, la spesa alle sette di sera, l’ufficio che chiama solerte, l’anzianità, i dolori costanti ai reni o alla prostata… resta poco tempo e poca forza per l’ascolto». Ma libri come questo aiutano ad ascoltare.
Dell’ultimo orizzonte
Poesie scelte (1970-2021)
di Luigi Fontanella
editore: Interlinea
pagine: 352
«“Lascia che ti spieghi, mio lettore, che ti racconti un poco questa storia, che non nasce, che non finisce: la storia di quest’amore per lo spazio in cui ogni giorno nasco e vivo”, scrive in verso Luigi Fontanella. Se dovessi dare una definizione di questa poesia, mi sentirei di dire che è una parola-immagine che ha la forza, ogni volta, di dirci cos’è la vita, l’amore, e dunque cos’è la poesia, proprio quando affonda nella cella del cuore umano, facendo sentire la struggente densità dei pensieri e degli affetti, delle memorie e dei sogni che lo abitano» (Giancarlo Pontiggia).
L’amore e tutto il resto
Poesie 1996-2022
di Andrea Temporelli
editore: Interlinea
pagine: 136
«Leggere senza scegliere è impossibile, e dirò che fra i testi sui quali mi sono soffermato con maggior piacere ci sono quelli di Andrea Temporelli»: era il 2000 quando Giovanni Raboni, recensendo due antologie, battezzava così (Arriva la carica dei poeti ventenni, la vera generazione postmoderna) l’esordio di un autore che torna con un’antologia personale sulla vita, sui valori e sui sentimenti: «ma il conto è presto fatto: l’infinito / non si somma a infinito, bellamorte / che nulla dell’amore puoi sapere» dice il poeta confessando, alla fine, che «gli inganni dell’amore / hanno un timbro materno».
Poeti innamorati
Da Guittone a Raboni
di Patrizia Valduga
editore: Interlinea
pagine: 96
«Fuoco di paglia è amore di poeta, / perciò è vorace, ed è così fugace». Questo dice Attila József: l’amore dei poeti è come l’amore degli adolescenti, che vogliono essere quello che non sono, che vogliono che gli altri siano quello che non sono, che vogliono dare l’amore a chi non lo vuole, che perdono l’amore appena lo possiedono, che se ne stancano appena lo conquistano, che pensano di poter davvero possedere una persona, davvero conoscerla interamente e definitivamente»: così scrive Patrizia Valduga, una delle poetesse più note per i suoi versi d’amore, introducendo questa originale antologia sui poeti innamorati, da Guittone d’Arezzo fino a Giovanni Raboni.
Le cento più belle poesie d’amore italiane
Da Dante a De André
a cura di Guido Davico Bonino
editore: Interlinea
pagine: 184
«e tu che con gli occhi di un altro colore / mi dici le stesse parole d’amore» canta De André in Amore che vieni amore che vai, inserita da Guido Davico Bonino in questa raccolta d’autore sul sentimento più intenso dell’uomo. dalla donna stilnovista di Dante che «tanto gentile e tanto onesta pare» al «pianger d’amore» di foscoliana memoria, le cento più belle poesie d’amore qui raccolte dalla tradizione italiana cullano «le dolcezze amorose» e danno voce anche al momento dell’addio, come confessa Alda Merini dopo che «tu mi hai tutta predata vorticoso / come un vento selvaggio». Ma resta sempre l’illusione che «amore che fuggi da me tornerai». con illustrazioni d’arte a colori.
Nella lingua del nemico e altre poesie sulla guerra in Ucraina
di Aleksandr Michajlovič Kabanov
editore: Interlinea
pagine: 136
«Le tue ceneri in mano ho tenuto»: Un libro intenso sul tema del rapporto culturale, sociale e politico tra Russia e Ucraina grazie a uno dei maggiori poeti civili ucraini viventi che, usando la «lingua del nemico», da tempo racconta l’occupazione russa della regione della Crimea e la guerra attuale, purtroppo prevista. L’invasione militare viene trattata con un approccio personale che diventa una testimonianza viva e un monito sugli sviluppi futuri della tensione tra Russia e Ucraina con il resto del mondo occidentale. «qui Kabanov sembra insegnarci che l’utopia della scrittura poetica è sempre uno degli strumenti più forti per (cercare di) arginare la violenza della storia» (Alessandro Achilli).
La seconda bellezza
Poesie vegetali
di Alberto Nessi
editore: Interlinea
pagine: 184
Questo libro sui segreti delle piante e della natura, specchio dell’umanità, è una vera scoperta della «seconda bellezza», una fioritura di parole e storie. Il decano dei poeti svizzeri, Alberto Nessi, ci invita a seguire le impronte vegetali della vita. è un catalogo di volti botanici, «piante vagabonde che non sanno / dove saranno domani», come noi, «sempre in fuga / da noi stessi, alla ricerca di una luce / che non s’accende se non il mattino / quando siamo soli e un ramo s’agita al vento». il lettore attraversa un prato, costeggia un lago ed entra in un bosco per aiutare il poeta nella sua ricerca, tra un incontro e l’altro: «Questa notte ho perso una poesia / è volata via / s’è impigliata ai rami spogli del glicine…»
Donne appassionate
Poesie d’amore e morte
di Cesare Pavese
editore: Interlinea
pagine: 96
«Il tema delle donne in Pavese è più che mai vivo. La spesso convocata misoginia di Pavese non è altro che la maschera di una solitudine bisognosa di essere colmata, di una ricerca spasmodica di completezza, di una unità mancante, di una amorosa compensazione», come scrive Giovanni Tesio in questa nuova antologia dei testi più belli dedicati all’amore e anche alla morte fin dal più celebre verso: «Verrà la morte e avrà i tuoi occhi». Un’occasione per ritrovare l’energia poetica di Pavese, «la sua ricchezza: la nostra salvezza, la sua dannazione».
Verso la ruggine
di Prisca Agustoni
editore: Interlinea
pagine: 96
Questo libro dedicato all’ambiente rappresenta probabilmente il punto più alto, più maturo e più sorprendente della ricerca poetica di Prisca Agustoni, nata e cresciuta in Svizzera ma oggi residente in Brasile. Libro forte, per più di un aspetto affascinante e inquietante, Verso la ruggine trae spunto da una catastrofe ambientale, o per essere più precisi da un eco-crimine perpetrato alcuni anni or sono e seguito a ruota da altri avvenimenti nefasti che riguardano il Brasile ma che per metonimia valgono per tutti noi: nel novembre 2015 crolla una diga nello stato di Minas Gerais e il contenuto tossico di un gigantesco bacino si riversa nel principale fiume della regione, il Rio Doce, devastandolo. Il libro si muove su di un confine fragile e già compromesso: quella frontiera tra la ruggine e il ferro che è suggerita sin dall’inizio. Ma se la ruggine indicherà evidentemente lo sfaldamento, l’usura, lo smangiarsi di ogni certezza, non è detto che il ferro possa costituirsi come polarità positiva e ora sconfitta. Si direbbe piuttosto che i due termini disegnino una morsa atroce, a cui è difficile sfuggire (dalla presentazione di Fabio Pusterla).
Canti anonimi
di Clemente Rebora
editore: Interlinea
pagine: 264
«Dall’imagine tesa / Vigilo l’istante / Con imminenza di attesa – / E non aspetto nessuno» sono i versi di chi è in ansia aspettando qualcuno e qualcosa: forse la donna amata, forse la conversione. Clemente Rebora, dopo l’annichilimento e la strage della Grande Guerra, scrive questi Canti anonimi perché vuole cercare, nel donarsi anonimo agli altri, una ragione per continuare a vivere, per ripartire, per trovare prima o poi chi «Verrà, se resisto / A sbocciare non visto, / Verrà d’improvviso, / Quando meno l’avverto». Per la prima volta un’edizione commentata di un libro fondamentale tra le due guerre.