Il tuo browser non supporta JavaScript!
Vai al contenuto della pagina

Tutti i prodotti: Interlinea

Vercelli littoria

L’architettura nel Ventennio fascista

a cura di Francesca Albani, Matteo Gambaro

editore: Interlinea

pagine: 152

Quando una città cambia volto e identità grazie all’architettura: è il caso di Vercelli, nel cuore della Pianura Padana tra Torino e Milano. Il volume, completamente illustrato da documenti d’archivio e immagini inedite d’epoca, è la prima approfondita esplorazione delle opere architettoniche realizzate durante il Ventennio a Vercelli. Disegni, progetti, fotografie e cartoline raccontano una nuova stagione della provincia italiana e le visite di Mussolini, con un particolare approfondimento al piano di riqualificazione urbana che avrà ricadute non solo urbanistiche ma anche economiche e sociali sulla città piemontese. Un grande volume strenna illustrato.Una coedizione con Editoriale Nuova.SCARICA IL FOLDER

Scritti filosofici

di Mario Novaro

editore: Interlinea

pagine: XXX+314

Nel 1927 Eugenio Montale definiva Mario Novaro «un poeta-filosofo al quale si deve anche uno studio in lingua tedesca sul Malebranche» e quarant’anni dopo, nel 1968, ricordava ancora l’«alto poeta oggi inspiegabilmente dimenticato» e la rivista di Oneglia da lui diretta. Novaro (Diano Marina, 1868-Forti di Nava, 1944) era stato infatti il direttore della leggendaria “Riviera Ligure” (1899-1919) su cui avevano pubblicato molti fra i più importanti poeti e scrittori del primo Novecento, da Pascoli a Pirandello, dalla Deledda a Capuana, da Papini a Gozzano, da Campana a Rebora, da Boine a Sbarbaro, da Saba a Ungaretti; ed era stato il “poeta-filosofo” di un unico e prezioso libro, Murmuri ed echi, accresciuto e limato dalla prima edizione del 1912 alla quinta del 1941 e oltre ancora, in limine mortis: la sua poesia era nata infatti dai suoi interessi filosofici (in filosofia si era laureato a Berlino nel 1893) e di essi aveva rappresentato l’esito ultimo. Nella presente edizione sono raccolti gli scritti propriamente filosofici di Novaro: dalla giovanile lettera A J. Simirenko (1890) alla nota su La teoria della causalità in Malebranche (1893), dalla monografia La filosofia di Niccolò Malebranche (1893, per la prima volta qui tradotta in italiano) al saggio su Il concetto di infinito e il problema cosmologico (1895), dalla Prefazione ai Pensieri metafisici di Malebranche (1911) a quell’Introduzione a Acque d’autunno di Ciuangzè che, accresciuta dal 1922 al 1943, è viva testimonianza del suo lungo amore per il grande “poeta-filosofo” cinese del IV secolo a.C.

L’invenzione del presepe

San Francesco e Giotto. Il Natale del 1223 tra storia e arte

editore: Interlinea

pagine: 48

A 800 anni dall’episodio del primo presepe della storia ideato da san Francesco a Greccio, nel 1223, un libro strenna con i dettagli dei celebri affreschi di Giotto accostati alle più antiche pagine della tradizione francescana: dai Fioretti alla vita del poverello d’Assisiscritta da Tommaso da Celano fino ad alcuni testi meno conosciuti. Per festeggiare idealmente il Natale nella basilica di San Francesco ad Assisi.

Sotto una buona stella

Stelle e comete nell’arte

di Chiara Gatti

editore: Interlinea

pagine: 96

La stella cometa è uno dei simboli dell’attesa del Natale fino all’Epifania. Il primo a rappresentarla fu Giotto, che vide di persona la cometa di Halley nel 1301, immaginandosi sotto il cielo di Betlemme quando nacque Gesù. Altri artisti furono suggestionati da stelle e comete «lucenti come il sole», da Dürer a Turner, da Van Gogh, con la sua celebre Notte stellata, fino ad arrivare più vicino a noi, con la guerra e il foro di una granata su un muro della Palestina di oggi reinterpretato da Banksy: una stella ferita che scuote le coscienze.Con tavole d’arte a colori e con la collaborazione di Serena Colombo

Tra guerra e pace

I Natali che hanno fatto la storia

di Alessandro Barbero, David H. Fischer e Paolo Emilio Taviani

editore: Interlinea

pagine: 116

L’attualità ci ha abituato di nuovo alla guerra e può essere di conforto ricordarsi che nella prima guerra mondiale il conflitto ebbe una tregua a Natale, data in cui sono successi altri eventi storici che questo libro raccoglie con i testi di testimoni e studiosi d’eccezione: dall’incoronazione di Carlo Magno e di Guglielmo il conquistatore al primo presepe di Francesco d’Assisi e a un tragico naufragio di Cristoforo Colombo, fino a George Washington che attraversa il fiume Delaware. In quei 25 dicembre la storia si è fatta sentire.

Sul confine dei carteggi di carta. Lettere letterate 1931-1996

Autografo 68

rivista: Autografo

pagine: 248

Alla fine del Novecento la rivoluzione digitale ha profondamente cambiato il modo di comunicare, dando vita a una neo-epistolarità tecnologica che si riflette ormai anche in romanzi e racconti. Questo numero di “Autografo” intende dare testimonianza di quelle «lettere letterate» che si configurano ancora come «carteggi di carta» intonati a una modalità di confronto argomentata e riflessiva, linguisticamente e intellettualmente ricca. Ai carteggi inediti di poeti, scrittori, critici (Montale-Croce, Raimondi-Sereni, Erba-Sereni, Dionisotti-Venturi, Barolini-Bassani, Giuliani-Pleynet-Risset, Momigliano-Romano, Pomilio-Zanzotto, Calvino-Celati), si affiancano l’analisi stilistica di un campione esemplare come le lettere familiari di Manganelli e una rassegna di strumenti e studi in corso sul tema degli epistolari. Chiude il volume una ricca serie di recensioni su recenti edizioni di carteggi.

Marco Filo. Il pres

Storia di 20 anni di presidenza del Basket Club Novara

a cura di Flavio Bosetti

editore: Interlinea

pagine: 112

«Mi chiamo Marco, ma tutti mi hanno sempre chiamato per cognome, “Filo”, oppure “Pres”. Sono nato a Novara il 5 settembre 1968 e vivo da sempre in questa città. Amo lo sport a 360 gradi, ma il mio cuore e la mia passione sono sempre stati legati al basket» così si presenta Marco Filo, per vent’anni presidente del Basket Club Novara, che narra in queste pagine i suoi ricordi, le sue amicizie e le sue traversie legate a questo fantastico sport. Un libro che racconta un pezzo della storia sportiva di Novara e che ha un fine benefico, devolvendo i ricavi all’associazione Anffas Onlus di Novara. «Il mondo sportivo è tenuto in vita dalle grandi passioni e lui, nel mondo novarese, ne è stato un eccellente rappresentante» (Rosalba Fecchio, delegato Coni Novara, e Ivan de Grandis, assessore allo sport del Comune di Novara).

Raccontare la guerra

I libri per bambini e ragazzi che bisogna conoscere

di Walter Fochesato

editore: Interlinea

pagine: 312

«La presa di coscienza del “non senso” della guerra credo che passi attraverso l'esame delle guerre stesse e non in una debole e sovente noiosa perorazione attorno alla pace» scrive Walter Fochesato in questo saggio aggiornato che offre un'ampia ricostruzione di come il tema della guerra sia entrato nei libri per bambini e ragazzi. Da Cuore a Il piccolo alpino, passando per la Grande Guerra, le tragiche guerre del fascismo e l'Olocausto, fino a giungere ai conflitti dei nostri giorni, con l’apporto di autori come Robert Westall, Uri Orlev, Tomi Ungerer, Roberto Innocenti e Lia Levi. Dopo un tempo in cui la letteratura è stata viziata da pesanti condizionamenti pedagogico- moralistici, negli ultimi decenni si è cercato di raccontare la guerra e i suoi orrori attraverso gli occhi dei ragazzi stessi, affidandosi al primato della narrazione. Con un testo finale di Enrico Macchiavello dedicato al graphic novel.

1992. L’anno che cambiò l’Italia

Da mani pulite alle stragi di mafia

di Enzo Ciconte

editore: Interlinea

pagine: 160

Per capire dove nascono le stragi di Matteo Messina Denaro e l’omertà che l’ha tenuto nascosto bisogna andare al “1992, l’anno che cambiò l’Italia”. Infatti… trent’anni fa una serie di eventi cambiò l’Italia. Si va dalle stragi di mafia di Falcone e Borsellino all’esplosione di Mani pulite, con l’elezione di Scalfaro a presidente in un momento drammatico della Repubblica. Uno storico rivela gli intrecci inquietanti del 1992 con una serie di domande ancora attuali come questa: perché era necessario eliminare chi avrebbe potuto far luce su un rapporto dedicato a mafia e appalti contenente nomi di imprenditori del Nord? Il 1992 è un anno di fratture e di cesure che chiude un’epoca e ne apre un’altra, in cui «c’è tutto un ribollire di episodi che si concentrano in quell’anno» come scrive Enzo Ciconte, tra i massimi storici delle mafie, ricostruendo i retroscena di un momento in cui «la guerra fredda è terminata ma i morti non riposano in pace».

Elegia del verme solitario e altre poesie scapigliate

di Ernesto Ragazzoni

editore: Interlinea

pagine: 144

Una nuova antologia, con inediti, di un poeta scapigliato e improvvisatore (nato sul lago d’Orta nel 1870 e spentosi a Torino nel 1920 dopo una carriera come giornalista e inviato per “La Stampa” nella Parigi della Belle époque), dimenticato per molto tempo e riscoperto negli ultimi decenni. La sua Elegia del verme solitario fu un cavallo di battaglia di Vittorio Gassman. Questa silloge attesa da molti, a cura di Cesare Bermani, raccoglie testimonianze rare, mettendo in evidenza come Ragazzoni sia stato un anarchico anticolonialista e antimilitarista con la passione per Edgar Allan Poe, di cui sono pubblicate alcune traduzioni. «Ragazzoni non fu un uomo celebre qualunque. Straordinario dissipatore di se stesso e del suo talento, fu il poeta dei buchi nella sabbia e delle pagine “invisibilissime”, cioè non scritte» (Sebastiano Vassalli).

Il cattolicesimo liberale di Achille Marazza

Novarien 51

rivista: Novarien.

pagine: 200

RELAZIONI INTRODUTTIVEDomande per l’oggi (Mario Enrico Delpini)                                                        Una figura limpida (Gianfranco Astori)                                                             La memoria culturale (Giovanni A. Cerutti)                                                         RELAZIONIIL CATTOLICESIMO LIBERALE LOMBARDONovara, Milano e la Lombardia. Legami storici e influenze culturali tra Ottocento e Novecento (Giancarlo Andenna)Il cristianesimo impraticabile di Alessandro Manzoni. Riletture (Angelo Stella)                                                                                                Lineamenti del cattolicesimo liberale lombardo (Alfredo Canavero)          TESTI E DOCUMENTI SU ACHILLE MARAZZAAchille Marazza dal Partito popolare alla Democrazia cristiana (Giovanni A. Cerutti)                                                                                       La lezione civile di Achille Marazza                                                                    Lo spazio della democrazia. La riflessione di Achille Marazza negli anni della crisi dello stato italianoUn’amicizia antica. Il carteggio tra Alcide De Gasperi e Achille Marazza nelle carte dell’Archivio MarazzaAchille Marazza. Album fotografico (a cura di Barbara Gattone)                 COMUNICAZIONI EXTRA CONVEGNOAttorno a Melchiorre figlio di Giovanni D’Enrico. Documenti e firme (Guido Gentile)  

Picasso e Guernica

Genesi di un capolavoro. Contro tutte le guerre

a cura di Michele Tavola

editore: Interlinea

pagine: 112

Una doppia ricorrenza porta Picasso al MAN. Settant’anni fa – era il 1953 – la storica esposizione di Milano vide la monumentale tela di Guernica tornare dall’America per essere esposta nella sala bombardata delle Cariatidi di Palazzo Reale; un luogo ferito dalla guerra che, per la sua natura sventrata e offesa, convinse il maestro a richiamarla in Europa e a farne un manifesto d’accusa contro ogni conflitto e violenza subita. Fu l’unica volta che l’Italia poté celebrarne la presenza, prima che il capolavoro s’imbarcasse per un tour in giro per il mondo e riapprodasse poi definitivamente a Madrid, dove ancora oggi è custodita nelle sale algide del Museo Nacional Centro de Arte Reina Sofía. La seconda ricorrenza aderisce, invece, alla storia stessa del MAN che nel 2003, agli albori della sua vita, ospitò il ciclo completo della Suite Vollard, celeberrima serie di incisioni che Picasso realizzò negli anni trenta e stampata poi dal suo mercante Ambroise Vollard e che, fra soggetti classici, modelle, muse, grazie, baccanti e saltimbanchi, contempla – non a caso – figure di minotauri e cavalli, legati in sottotraccia ai coevi e struggenti motivi di Guernica. Due ragioni importanti animano un progetto inedito che, questa volta, intreccia la genesi del dipinto alla presenza di Dora Maar, l’amante più famosa del temibile Pablo, la «mujer que llora», la «donna che piange», sedotta e tradita, e che dietro l’obiettivo registrò, per settimane ininterrotte di lavoro e passione, la creazione del gigante bianco e nero; tassello su tassello, urla su urla. Di questo serrato reportage, il Museo Nacional Centro de Arte Reina Sofía ha concesso al MAN di esporre alcuni scatti che restituiscono la nascita dell’opera e il corpo a corpo del maestro con la sua pittura spigolosa. Oltre alle incisioni scelte dal curatore Michele Tavola per cucire nessi filologici fra Guernica e i suoi antecedenti grafici, i progetti e le idee larvali, spicca in questo catalogo la prima bibliografia specifica e completa, dedicata unicamente al capolavoro e agli studi critici che negli anni lo hanno analizzato. Le pagine che seguono sono altresì ricche di contenuti. Gioxe De Micheli, figlio del grande storico dell’arte Mario De Micheli, ricorda l’impegno del padre che seguì in prima persona l’allestimento del 1953 a Milano. Victoria Combalía, curatrice e storica dell’arte, è stata per vent’anni indagatrice del “caso Dora”, l’unica persona che ne abbia raccolto direttamente i segreti e le memorie. E ancora, Jean-Louis Andral, direttore del Musée Picasso di Antibes, accosta la vicenda di Guernica a quella di un altro dipinto epocale: La Guerre et la Paix. Ma la mostra al MAN si è rivelata anche l’occasione preziosa per coinvolgere il territorio in un omaggio a Picasso che ha assunto dimensioni monumentali. Le tessitrici dello Studio Pratha hanno realizzato un progetto tessile che, in scala 1:1, affonda nei dettagli di Guernica affidando ai colori naturali della lana e alla tenace operosità dei telai gesti e attitudini potenti delle teste dipinte e restituite in arazzo. Un omaggio femminile, tradizionale, caparbio e insieme toccante, sigla un’alleanza di spirito e militanza fra le mani delle donne sarde e quelle di un capolavoro che abbassa commosso le palpebre alle vittime di tutte le guerre.   Chiara Gatti Direttore MAN

Inserire il codice per il download.

Inserire il codice per attivare il servizio.