Interlinea pubblica due opere dello scrittore per fare luce sulla fortuna dei drammi teatrali e ripercorrere la storia dell’inedito che precede il celebre Eva
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La preziosa raccolta dei testi verghiani Edizione Nazionale delle opere di Giovanni Verga, a cura di Interlinea in collaborazione con la Fondazione Verga di Catania, si arricchisce di due nuove uscite:
Teatro I: Cavalleria Rusticana, In portineria, La Lupa torna a far luce sull'attività drammaturgica dell'autore, analizzando manoscritti e documenti inediti tratti dai microfilm Mondadori; Eva-Frine delinea l'origine dell'inedito Frine le cui tracce si ritrovano in Eva, romanzo fortemente autobiografico con ambientazione fiorentina.
L'Edizione nazionale di Verga si compone di volumi di pregio in formato cm 17×24, in brossura cucita artigianalmente, con copertina in cartoncino e sovraccopertina in carta pregiata. Una fascetta riproduce una lastra originale di Giovanni Verga, una diversa per ogni uscita.
Coloro che sottoscrivono l’intero piano editoriale riceveranno tutte le uscite della collana con lo sconto del 30%
Per informazioni sulla sottoscrizione contattateci: edizioni@interlinea.com / 03211992282
Teatro I:
Cavalleria Rusticana
In portineria
La Lupa
di Giovanni Verga
a cura di Barbara Rodà e Federico Milone
L’edizione critica di Barbara Rodà e Federico Milone mette in luce le dinamiche compositive dei due drammi rusticani del Verga: in Cavalleria rusticana esplode il tema passionale e violento che entusiasmò il pubblico borghese dell’epoca; in La Lupa è palpabile la tensione verso il melodramma omonimo, poi incompiuto. Il passaggio dalla novella milanese Il canarino del n. 15 alle «scene popolari» In portineria è testimoniato da una selva di manoscritti, il cui confronto evidenzia la ricerca di un dramma “intimo” alluso ma non rappresentato.
pp. CXXVI + 474, euro 22,50, isbn 9788882129903
Eva-Frine
di Giovanni Verga
a cura di Lucia Bertolini
Iniziato nel 1864-65 a Catania, riscritto a Firenze e pubblicato a Milano nel 1873, il romanzo della ballerina e del pittore ci viene restituito dall’edizione critica curata da Lucia Bertolini in tutta la sua importanza. Il confronto sinottico fra la prima stesura Frine, ancora legata ai moduli del racconto d’appendice, e la redazione definitiva mostra la decisiva maturazione di Verga verso una narrativa di stampo psicologico che travalica persino la pur recente Scapigliatura.
pp. XCIV + 498, euro 22,50, isbn 9788882129859
«La nuova serie dell’“Edizione Nazionale delle Opere di Giovanni Verga” è promossa dalla Fondazione Verga di Catania con il sostegno del Ministero dei Beni e delle Attività Culturali e del Turismo e consegna alla cultura italiana e internazionale un testo definitivo delle opere del grande autore verista con note filologiche che possono servire per nuove letture e interpretazioni, non soltanto per lo studio delle varianti. Le appendici ai volumi rivelano la ricchezza e l’interesse del patrimonio dei manoscritti inediti e degli abbozzi verghiani. Per esempio per I Malavoglia si va dalla prefazione poi rifiutata agli appunti presi sui personaggi, all’elenco dei famosi proverbi inseriti nel testo, fino a una lunga serie di frammenti vari: un mare di carta e inchiostro in cui naviga il vascello di carta di uno dei capolavori della letteratura italiana contemporanea. Il Comitato intende consegnare un corpus di grande prestigio, che arricchirà il patrimonio culturale italiano ed europeo» (Gabriella Alfieri, presidente del Comitato per l’Edizione Nazionale delle Opere di Giovanni Verga).
Scopri le altre opere dell'Edizione Nazionale delle opere di Giovanni Verga
L’Edizione nazionale delle opere di Giovanni Verga si arricchisce di due volumi, Teatro I. Cavalleria rusticana, In portineria, La Lupa e Eva-Frine, che apportano valore alla missione della Fondazione Verga di Catania di predisporre un testo completo e definitivo della produzione verghiana in edizioni di alta qualità, con note filologiche e appendici ricche dei materiali inediti attualmente disponibili attraverso i microfilm Mondadori. Gli aspetti che emergono evidenziano le declinazioni delle opere, dal teatro al romanzo: nel percorso di Teatro I si assiste allo sviluppo del teatro verista, dal primo successo della Cavalleria rusticana fino ai drammi di In portineria e La Lupa, mentre in Eva-Frine si riscoprono i parallelismi tra una bozza rimasta per anni inedita e la più celebre Eva. Parte delle testimonianze manoscritte che vengono riportate, sono attestate nel Fondo Mondadori all’interno di microfilm che arricchiscono ulteriormente i materiali d’archivio del Fondo Verga di Catania.
Sotto la cura di Barbara Rodà e Federico Milone, Teatro I (Interlinea, pp. CXXVI + 474, euro 30) presenta i drammi teatrali di Verga ponendo particolare attenzione al contesto che li circonda, offrendo così una panoramica esaustiva dell’attività che accompagna il passaggio «dalla novella al dramma». La rappresentazione è fedele alla corrente naturalista che si sposa con il realismo che pervade i testi in un’unione che stravolge la tradizione del dramma borghese a favore di una maggior genuinità di sceneggiature e vicende umane.
Evidente in Eva-Frine (Interlinea, pp. XCIV + 498, euro 30) è invece la maturazione ideologica e artistica dell’autore, attraverso il percorso di rielaborazione e progettazione delle due opere, tra richiami e differenze analizzate da Lucia Bertolini, curatrice del testo. Dallo studio dei testi inediti del Fondo Mondadori si apprende del primo contatto con il territorio fiorentino in cui si svelano ambientazioni e costumi lontani dal tradizionale scenario siciliano, oltre a connotazioni autobiografiche riemerse da studi e ricerche. Nonostante le vicende siano simili, la cura e lo sviluppo linguistico e stilistico contraddistinguono e un processo di crescita e definizione dello stesso Verga, che nel mantenere salda la componente realista, condivide con i lettori vicende intime che sperimenta in sintonia con gli stessi personaggi.
«Eccovi una narrazione – sogno o storia poco importa – ma vera, com’è stata o come potrebbe essere»
(Giovanni Verga, dalla prefazione di Eva)
Giovanni Verga, nato a Catania nel 1840, è il massimo esponente del Verismo, uno dei maggiori scrittori nella storia della letteratura italiana, letto e studiato a scuola. La sua prima formazione romantico-risorgimentale si svolse a Catania, dove, abbandonando gli studi giuridici, decise di dedicarsi esclusivamente alla letteratura. Trasferitosi Soggiornando a Firenze tra il 1865 e il 1869 vi compose i suoi primi romanzi Una peccatrice e Storia di una Capinera. Successivamente Trasferitosi a Milano nel 1872 frequentò l’ambiente degli Scapigliati e, in seguito alla scoperta del naturalismo francese, maturò la sua svolta decisiva verso il Verismo che sarà segnato dai racconti e dai romanzi di ambiente siciliano come Vita dei campi, 1880; I Malavoglia, 1881; Novelle rusticane, 1883; Mastro don Gesualdo, 1889. Lo scrittore, pur vivendo in un’epoca fiduciosa nel progresso, si interessò ai vinti e ai deboli, con una visione della vita tragicamente pessimistica, in antitesi con l’ottimismo imperante nei suoi tempi. Morì a Catania nel 1922. Di Giovanni Verga Interlinea pubblica l'Edizione nazionale delle opere in collaborazione con la Fondazione Verga di Catania (www.fondazioneverga.it).
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