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Il diavolo nel presepe

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Il diavolo nel presepe
titolo Il diavolo nel presepe
autore
illustratore
Argomenti Letteratura per l'infanzia Narrativa italiana per bambini e ragazzi
Letteratura per l'infanzia Età di lettura 8-11 anni
Collana Le rane piccole, 12
marchio Le rane
Editore Interlinea
Formato
libro Libro
Pagine 32
Pubblicazione 2002
ISBN 9788882123819
 
5,00 4,75
 
risparmi: € 0,25
Spedito in 2-3 giorni

Età consigliata

Dai 6 anni.
Focus è un diavoletto davvero speciale: invece di fare scherzi e tentare i bambini, preferisce sognare e suggerire dolci pensieri ai piccoli addormentati. È così che, cacciato dall'inferno dalla mamma diavolessa, si ritrova nel bel mezzo di un luogo incantato: un presepe. Intanto un angioletto dispettoso...
 

Biografia dell'autore

Gina Labriola

Gina Labriola

Gina Labriola è nata a Chiaromonte (Potenza), laureata in Lettere classiche, risiedeva a Parigi. Ha vissuto undici anni in Iran, lavorando presso l’Istituto italiano di cultura di Teheran come collaboratrice dell’IsMEO (Istituto italiano per il Medio ed Estremo Oriente), corrispondente dell’ANSA e lettrice presso l’università di Teheran. È vissuta poi in Spagna, a Barcellona. Ha insegnato Lingua e letteratura italiana presso l’università di Rennes, in Bretagna. 
Numerose le pubblicazioni di narrativa, saggistica, poesia. Pittrice di notevole talento, ha trascritto e illustrato su seta i suoi testi poetici, ha esposto le sue opere in vari Paesi d’Europa. Tradotta in persiano, francese, inglese, spagnolo, è stata insignita di numerosi premi. È venuta a mancare il 2 aprile 2011 a Marsiglia.
Tra i suoi libri: Fantasma con flauto (La madia, 1981) e Il diavolo nel presepe (Interlinea, 1999).

Un brano del libro

Quella volta Focus Terzo l’aveva fatta grossa. Tanto grossa che sua madre era stata costretta a cacciarlo fuori di casa, cioè fuori dalla bocca dell’inferno, in mezzo alla neve, il 24 dicembre.
Tutto accaldato com’era, non si poteva dire che fosse una cosa piacevole.
Focus Terzo era l’erede di una grande famiglia di diavoli, tutti cornuti, con zoccolo di cavallo che sprizzava scintille e coda attorcigliata che terminava in una fiamma bluastra.
Suo padre Ponsò e suo nonno Zolferino si erano fatti onore provocando liti, faide, vendette, omicidi, stragi, guerre; i suoi fratelli, Falò e Fumino, e la sorella Scintilla sapevano usare da maestri tutte le armi diavolesche: invidia, gelosia, maldicenza, tradimento, oltre, si capisce, al solito forcone, simbolo di tutti i diavoli dabbene.
Gli antenati di Focus avevano al loro attivo non so più quante condanne a morte di non so più quanti ladri, briganti, banditi e assassini.
Focus Terzo, però, era un erede degenere di tanta diabolica nobiltà. Sua madre, la diavolessa Rubecchia, bravissima a provocare litigi anche tra le donne più miti, per insegnargli il mestiere di diavolo lo metteva accanto a un bambino affinché insinuasse in lui la voglia di far capricci, di dir bugie, di disubbidire. Focus si addormentava con la testa sul cuscino della vittima, come se fosse il suo angelo custode invece che il suo diavoletto tentatore, e le teneva caldo, perché i diavoli scottano come se avessero sempre la febbre a quaranta tanto che, ad averne uno vicino, si potrebbe fare a meno della stufa.

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