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Storia

Kennedy, Dallas 1963

L’assassinio del presidente nella stampa italiana

a cura di Giovanni A. Cerutti

editore: Interlinea

pagine: 184

La notizia dell’assassinio di John Fitzgerald Kennedy si abbatté inattesa sul mondo intero, provocando sconcerto e inquietudine. La figura del giovane presidente alla guida della potenza egemone sembrava prefigurare un mondo che si lasciava per sempre alle spalle povertà e violenza. Ma il 22 novembre 1963 a Dallas tutto parve spezzarsi. Per la prima volta sono raccolti gli articoli delle migliori firme del giornalismo italiano usciti nei giorni successivi la morte del presidente per restituire quello sconcerto e quell’inquietudine. Attraverso le riflessioni, tra gli altri, di Enzo Biagi, Luigi Salvatorelli, Furio Colombo, Alberto Ronchey, Paolo Monelli ed Eugenio Scalfari si delineano i caratteri di una società in piena trasformazione, che sull’onda del recente impetuoso sviluppo economico vedeva nel modello dell’America kennediana una prospettiva e un sicuro punto di riferimento. Testi di Enzo Biagi, Mauro Calamandrei, Furio Colombo, Giulio De Benedetti, Aldo Garosci, John F. Kennedy, Raniero La Valle, Giuseppe Lazzati, Paolo Monelli, Piero Ottone, Italo Pietra, Alberto Ronchey, Alfio Russo, Luigi Salvatorelli, Eugenio Scalfari, Ugo Stille, Bernardo Valli

Le ali del Piemonte

Tracce di storia dell’aeronautica militare e dell’industria del volo (1909-2023)

a cura di Gianni Mancuso

editore: Interlinea

pagine: 164

Questo volume, nato in occasione del 100° anniversario dell’Aeronautica Militare, documenta l’omonima mostra ospitata nel Broletto di Novara nel mese di ottobre 2023 ed è focalizzato sul territorio piemontese. Il percorso racconta al visitatore gli eventi, i personaggi, i record, l’attività industriale, i pionieri, così come la febbre per il volo e – fatto poco noto – il coinvolgimento delle donne nelle attività aviatorie. Attraverso il racconto di tante storie personali e di reparto si cerca quindi di raccontare, seppur a livello regionale, in modo frammentato e per sommi capi, una parte della Storia dell’Aeronautica Militare. «È impossibile concepire una storia dell’aviazione italiana senza il Piemonte, la regione nella quale il 13 gennaio 1909 fu costruito e volò il primo aereo italiano e nella quale si costruiscono oggi il caccia supersonico F-2000 Eurofighter e l’ancor più affascinante F-35A a bassa osservabilità» (Gregory Alegi) Con oltre 250 immagini d’epoca

Zixu 5

Studi sulla cultura celtica di Golasecca

rivista: Zixu. Studi sulla cultura celtica di Golasecca

pagine: 208

«La comunità di Sesto Calende ha una particolare responsabilità, non da oggi, ma da lungo tempo, nei confronti di una sua caratteristica distintiva che, fra poche e diverse, la rende più ricca di altre: la fortuna di avere custodito per secoli nel suo sottosuolo le prove tangibili dell’insediamento di una civiltà antica, complessa e avanzata. A questa condizione fortunata ha invero risposto un adeguato e non scontato impegno di tanti benemeriti che negli anni hanno creato, mantenuto e ampliato il nostro Civico Museo Archeologico. Un processo di nascita e crescita non facile che ha trovato un terreno fertile nel sostegno attivo di studiosi e istituzioni. Questo terreno va comunque continuamente coltivato da parte di tutti gli attori interessati e la prova è che il Museo non è oggi solo un luogo di conservazione di reperti (sarebbe comunque già molto) ma anche di attività culturali e di azione attiva di tutela e valorizzazione del patrimonio, produttiva di nuove scoperte; la prova, dicevo, è nelle numerose iniziative che nascono dalla presenza del Museo stesso e dalle personalità che lo animano e curano con passione e competenza. Una di queste iniziative, di grande interesse per l’oggi e per le generazioni future, è certamente questa collana di studi sulla cultura celtica di Golasecca che è di inusuale ricchezza e valore per le possibilità che sono mediamente nella disponibilità di una comunità come la nostra. Questo grande valore dell’iniziativa e del suo mantenimento in questi anni difficili – soprattutto per discipline che non beneficiano della ribalta mediatica se non in casi eclatanti e presto dimenticati, ma che costituiscono la “struttura profonda” e il significato vero dell’identità culturale italiana ed europea – deve essere riconosciuto e sostenuto nel migliore dei modi e da tutti noi». (Edoardo Favaron, assessore alla Cultura Città di Sesto Calende)

Diario fotografico di un alpino sul Don

Vita quotidiana durante la campagna di Russia (1942-1943)

di Pasquale Grignaschi

editore: Interlinea

pagine: 160

Gli scatti e le più drammatiche pagine dello straordinario diario fotografico di un alpino sul Don, con un testo di Mario Rigoni Stern. La storia di un ufficiale del IV battaglione Genio della Divisione alpina Cuneense e della sua Zeiss Ikon con dieci rullini e un taccuino: una documentazione fotografica unica nel suo genere sulla disastrosa spedizione dell’ARMIR, dalle tradotte dell’estate 1942 alla catastrofe dell’inverno e alla ritirata conclusasi 80 anni fa nell’estate del 1943. Scrive Rigoni Stern: «Erano tutti sui vent’anni – come diceva una canzone che cantavamo – “E le loro vite / non tornano più”». Servono libri come questo per non dimenticare.

Il papato di Vittore III

Politica ed ecclesiologia

di Enrico Veneziani

editore: Interlinea

pagine: 112

L’appellativo di «papa di transizione» sembrerebbe a prima vista appropriato per descrivere il breve pontificato di Vittore III. Si potrebbe quasi dire che l’attenzione che Vittore III ha ricevuto sia stata direttamente proporzionale alla brevità del suo pontificato. Ma chi fu Vittore III? È possibile parlare di età vittoriana? Quale fu la sua importanza per lo sviluppo e la costruzione del papato del pieno medioevo? Queste sono alcune delle domande che ci guidano in questo libro, nato proprio attorno all’idea di esaminare alcuni aspetti del pontificato vittoriano che ebbero ripercussioni sui successivi sviluppi delle riforme. La scelta di Vittore quale pontefice imprimerà un imprevedibile e imprevisto indirizzo alle riforme, proseguito anche dai suoi successori, che ovviamente lo adatteranno alle loro sensibilità e al contesto in cui si troveranno a operare.

Curiosando tra i libri degli Este

Le biblioteche di corte a Ferrara da Nicolò II (1361-1388) a Ercole I (1471-1505)

di Antonia Tissoni Benvenuti

editore: Interlinea

pagine: 640

Una ricerca tra le biblioteche degli Este

I Cistercensi nel Mezzogiorno medievale (secoli XII-XV)

di Mario Loffredo

editore: Interlinea

pagine: 288

Nel volume si prende in esame l’insediamento dei monaci cistercensi nel Mezzogiorno e il successivo sviluppo delle abbazie appartenenti all’Ordine tra il XII e il XV secolo. Per comprendere appieno il processo di “inserimento” nel territorio meridionale, si analizza il peculiare paesaggio religioso italomeridionale, popolato da eremiti, pellegrini e penitenti, si evidenziano i rapporti con le gerarchie laiche e religiose, dai sovrani del Regno di Sicilia al capitolo generale di Cîteaux e si esaminano le attività economiche in cui si impegnarono i monaci bianchi. In particolare, si pone l’accento sui contributi fiscali a cui furono sottoposte le comunità del Mezzogiorno. Ne emerge un quadro vivace e dinamico che va a definire un ulteriore tassello, fino a oggi troppo sottostimato, della storia del monachesimo e dell’Italia meridionale.

Tra guerra e pace

I Natali che hanno fatto la storia

di Alessandro Barbero, David H. Fischer e Paolo Emilio Taviani

editore: Interlinea

pagine: 116

L’attualità ci ha abituato di nuovo alla guerra e può essere di conforto ricordarsi che nella prima guerra mondiale il conflitto ebbe una tregua a Natale, data in cui sono successi altri eventi storici che questo libro raccoglie con i testi di testimoni e studiosi d’eccezione: dall’incoronazione di Carlo Magno e di Guglielmo il conquistatore al primo presepe di Francesco d’Assisi e a un tragico naufragio di Cristoforo Colombo, fino a George Washington che attraversa il fiume Delaware. In quei 25 dicembre la storia si è fatta sentire.

1992. L’anno che cambiò l’Italia

Da mani pulite alle stragi di mafia

di Enzo Ciconte

editore: Interlinea

pagine: 160

Per capire dove nascono le stragi di Matteo Messina Denaro e l’omertà che l’ha tenuto nascosto bisogna andare al “1992, l’anno che cambiò l’Italia”. Infatti… trent’anni fa una serie di eventi cambiò l’Italia. Si va dalle stragi di mafia di Falcone e Borsellino all’esplosione di Mani pulite, con l’elezione di Scalfaro a presidente in un momento drammatico della Repubblica. Uno storico rivela gli intrecci inquietanti del 1992 con una serie di domande ancora attuali come questa: perché era necessario eliminare chi avrebbe potuto far luce su un rapporto dedicato a mafia e appalti contenente nomi di imprenditori del Nord? Il 1992 è un anno di fratture e di cesure che chiude un’epoca e ne apre un’altra, in cui «c’è tutto un ribollire di episodi che si concentrano in quell’anno» come scrive Enzo Ciconte, tra i massimi storici delle mafie, ricostruendo i retroscena di un momento in cui «la guerra fredda è terminata ma i morti non riposano in pace».

Il cattolicesimo liberale di Achille Marazza

Novarien 51

rivista: Novarien.

pagine: 200

RELAZIONI INTRODUTTIVEDomande per l’oggi (Mario Enrico Delpini)                                                        Una figura limpida (Gianfranco Astori)                                                             La memoria culturale (Giovanni A. Cerutti)                                                         RELAZIONIIL CATTOLICESIMO LIBERALE LOMBARDONovara, Milano e la Lombardia. Legami storici e influenze culturali tra Ottocento e Novecento (Giancarlo Andenna)Il cristianesimo impraticabile di Alessandro Manzoni. Riletture (Angelo Stella)                                                                                                Lineamenti del cattolicesimo liberale lombardo (Alfredo Canavero)          TESTI E DOCUMENTI SU ACHILLE MARAZZAAchille Marazza dal Partito popolare alla Democrazia cristiana (Giovanni A. Cerutti)                                                                                       La lezione civile di Achille Marazza                                                                    Lo spazio della democrazia. La riflessione di Achille Marazza negli anni della crisi dello stato italianoUn’amicizia antica. Il carteggio tra Alcide De Gasperi e Achille Marazza nelle carte dell’Archivio MarazzaAchille Marazza. Album fotografico (a cura di Barbara Gattone)                 COMUNICAZIONI EXTRA CONVEGNOAttorno a Melchiorre figlio di Giovanni D’Enrico. Documenti e firme (Guido Gentile)  

Giuseppe Motta

Una vita per la cartografia

a cura di Maria Motta

editore: Interlinea

pagine: 100

«Da ragazzo sognavo sugli atlanti, vi immaginavo viaggi e avventure» è una citazione di Umberto Eco che piaceva a Giuseppe Motta, singolare figura di geografo proveniente da studi di scienze naturali, e in particolare di geologia, con la passione per l’alpinismo sul Monte Rosa. La dedizione al lavoro, unita alla volontà di aggiornarsi periodicamente e alle innate qualità umane, ne fecero per moltissimi anni il punto di riferimento del reparto cartografico dell’Istituto Geografico De Agostini, che con lui conobbe un periodo di notorietà internazionale che non ebbe pari, segnando nel 1982 il culmine della produzione scientifica di alta divulgazione con il nuovo Grande Atlante Geografico De Agostini. Quando lasciò la direzione cartografica dell’Istituto, tenuta dal 1965 al 1995, annotò che «come in altri campi, anche il cartografo dovrà sempre più trasformare il proprio bagaglio culturale per utilizzare al meglio le nuove tecnologie alla base delle quali tuttavia c’è sempre l’uomo con la sua razionalità ma anche con il suo gusto estetico senza di cui la carta non può essere nel contempo un prodotto scientifico, artistico e tecnico».

I coregoni

«In lacubus territorij nostri»

di Renzo Dionigi, Angelo Stella e Pietro Volta

editore: Interlinea

pagine: 188

Dalla presentazione: «Vogliono essere, questi miei ricordi, una traccia per riconoscere e approfondire le vicende che pescatori “esemplari” del lago Maggiore e del lago di Varese hanno affidato a queste pagine, perché esprimono e sottendono la vita non sempre facile di quest’area insubre, dove a circondare le acque sono colline ardue all’agricoltura. Quest’anno si celebra il centenario della cooperativa pescatori del lago di Varese. Ci saranno occasioni di approfondimento di queste storie mai banali: di socialità vissuta e non ideologizzata, di comunità appartenuta e non celebrata. Le generazioni che ci hanno preceduto sono vissute nella civiltà del lavoro, nella dignità della fatica e anche dell’onesta povertà: muratori, contadini, artigiani, pescatori. L’eredità dei loro valori tocca a noi viverla e trasmetterla. Con operoso silenzio, come da loro ci è stato insegnato».

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