Nella sua Trieste multietnica, Italo Svevo ha intercettato vari elementi di profondo cambiamento e li ha posti accanto a quelli della tradizione. Spingendosi al di là dell’innegabile componente mitteleuropea, il presente volume indaga l’influenza della letteratura italiana su questo scrittore, autodidatta e lettore onnivoro, pronto ad attingere a vasti (e a volte opposti) contenuti culturali. Egli, ponendosi al crocevia tra passato e futuro, ha tramutato in forme nuove i modelli della tradizione, da Dante e Petrarca a Manzoni, letti attraverso il fondamentale filtro desanctisiano; nello stesso tempo, però, mediante una originale rielaborazione delle fonti, ha anticipato i principi delle teorie psicanalitiche. Il libro esamina inoltre il rapporto dell’autore triestino con l’assoluto, scandaglia le relazioni famigliari nella Coscienza e analizza la malattia di Zeno, di cui si rilevano le frequenti “attività visive”.
Biografia dell'autore
Francesca Riva
Francesca Riva, dottore di ricerca in Studi umanistici, insegnante di Lettere, collabora con il Centro “Letteratura e cultura dell’Italia unita Francesco Mattesini”, all’Università Cattolica di Milano. Ècatalogatrice e conservatrice del Fondo Luigi Fallacara, di cui ha curato, per le Edizioni di Storia e Letteratura (Roma 2020), il romanzo inedito L’occhio simile al sole, con un dossier genetico. Sempre per le Edizioni di Storia e Letteratura, ha curato il Carteggio Bargellini-Falqui (Roma 2008) e, per ETS, il libro Insegnare letteratura nell’era digitale (Pisa 2017). Ha pubblicato numerosi saggi in rivista e in volume su Fallacara e Italo Svevo, partecipando a diversi convegni, tra i quali quelli annuali della Mod (Società italiana per lo studio della modernità letteraria).