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Censura e autocensura tra Otto e Novecento

Censura e autocensura tra Otto e Novecento
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La censura ha continuato a operare in Italia anche dopo la firma della Costituzione repubblicana. Una persistenza che può sorprendere, quando si consideri, con Norberto Bobbio, che «non c’è istituto come quello della censura che serva a caratterizzare un regime»; e allo stesso tempo non stupisce, quando si osservi, ancora con Bobbio, che «la linea di resistenza dei difensori della censura si sposta via via che sorgono nuovi mezzi di sempre più rapida e immediata diffusione delle idee». Per approfondire questa caratteristica di durevolezza e insieme di frequente metamorfosi, sono qui raccolti contributi che abbracciano oltre un secolo, dall’Italia preunitaria allo Stato liberale, dalla dittatura fascista alla repubblica (da Manzoni a Testori, da Arrighi a Bernari, da Papini a Gadda), e includono forme di censura in senso lato, come l’autocensura e l’edulcorazione dei testi per l’infanzia (Croce traduttore di Basile, Primo Levi).


SOMMARIO

Premessa di Giovanni Battista Boccardo e Luca Carlo Rossi

SAGGI
Margherita Centenari, La Storia della Colonna infame tra censura, autocensura e censure ideologiche »
Massimo Castellozzi, «L’opera del poliziesco lapis». La censura austriaca nelle rievocazioni di Cletto Arrighi e di altri scrittori patrioti
Anna Modena, Censure di guerra senza rimedio: due casi per l’editore Facchi
Arianna Saggio, «Un implacabile atto di accusa al presente»: Tre operai di Carlo Bernari e la censura fascista
Flavia Erbosi, La «parola “incriminata”»: gli scrittori e la censura teatrale (1944-1962)
Raffaele Vitolo, «Squarciamàfaro», «pisciaturo», «guallera»: sondaggi sulle censure nella traduzione crociana del Cunto de li cunti
Giulia Raboni, «Una misteriosa convenzione». La tregua di Primo Levi e le varianti scolastiche

INEDITI E RARI
Gadda, Germi e Un maledetto imbroglio. Un’intervista di Ettore Zocaro, a cura di Francesco Venturi
La lingua a processo. Dante Isella in difesa dell’Arialda di Giovanni Testori, a cura di Giovanni Battista Boccardo

MARGINI
Il testo violato e l’inchiostro bianco. Varianti d’autore e potere (Anna Taglietti)
Volontà d’archivio. L’autore, le carte, l’opera (Michelangelo Fagotti) 
Federico Sacco, «Gli editori sono dei gran noiosi». Casi e vicende dei romanzi di Jean Genet tra Francia e Italia (Francesco Ottonello) 

ABSTRACTS

 

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