In periodi incerti, di informazione veloce e digitale e fake news, è importante non perdere di vista la vera cultura. Interlinea si è impegnata negli anni a mantenere vivo l'aggiornamento letterario, filosofico e storico con la pubblicazione dei suoi periodici. In particolare segnaliamo le ultime uscite dalla rivista "Nuova Corrente", semestrale fondato da Mario Boselli, critico letterario militante, e Giovanni Sechi, industriale e umanista: il numero 166 Celan. Incontri, voci e silenzi nello spazio della poesia, dedicato al centenario della morte del poeta bucovino Paul Celan, a cura di Francesco Camera e il numero 165 Best seller dimenticati. L’Ottocento italiano a cura di Stefano Verdino, uno scorcio sulla circolazione libraria nell'Ottocento Italiano. Da non perdere le ultime pubblicazioni dalla rivista "Autografo", semestrale fondato da Maria Corti e promossa dal Fondo Manoscritti dell'Università di Pavia, con il numero 64 Le carte in gioco. Contributi di varia filologia, con testi di Eugenio Montale, miscellaneo dedicato a carte e opere del Novecento, e il numero 64 Metodi a confronto. Tra storia della lingua e filologia, a cura di Attilio Cicchella, Anna Longoni e Margherita Quaglino: osservazioni sulle pratiche di ricerca tra storia della lingua e filologia.
«Al di là degli eventi che passano, le Carte durano, ciascuna con la minuscola storia e vivono in quella che Borges chiama la nostra “quarta dimensione, la memoria”. E quando anche noi ce ne andremo, loro le Carte resteranno lì e non sapranno mai che noi non ci siamo più» Maria Corti, Ombre dal Fondo
"NUOVA CORRENTE": GLI ULTIMI NUMERI
Celan. Incontri, voci e silenzi nello spazio della poesia-"Nuova Corrente" 166
a cura di Francesco Camera
Il fascicolo è dedicato al poeta bucovino di lingua tedesca Paul Celan (Czernowitz, 23 novembre 1920-Parigi, 20 aprile 1970), nella ricorrenza del centenario della nascita e del cinquantenario della morte. Si tratta di un autore ormai diventato un punto di riferimento obbligato nel percorso della lirica novecentesca e nel più vasto dibattito culturale in ambito storico, filosofico e teologico. I contributi raccolti si soffermano sul carattere dialogico della vasta produzione lirica celaniana, mettendone a fuoco l’intreccio costante con altre significative voci poetiche novecentesche (come Ingeborg Bachmann, Ossip Mandel’štam, Giuseppe Ungaretti e Andrea Zanzotto), con filosofi (come Theodor W. Adorno) e tematizzando lo sfondo filosofico e religioso che la pervade. Nel fascicolo vengono pubblicate anche due lettere di Celan a Bachmann, finora inedite in Italia.
(pp. 152, euro 22,00, isbn 9788868573812)
Dalla premessa di Francesco Camera «I diversi saggi presenti in questo fascicolo – ciascuno nella loro autonoma specificità tematica e metodologica –contribuiscono a delineare un percorso ermeneutico di avvicinamento al testo poetico celaniano e al suo autore, con l’intenzione di mostrare come la scrittura poetica scaturisca dalla condensazione o dalla cristallizzazione sempre precaria di gesti umani perPremessasonali. Nella sua stratificazione multiforme ogni «poema» reca sempre traccia di «incontri, voci e silenzi» che nascono nel contesto conflittuale dell’esperienza individuale e che la parola rende sonori, protendendosi intenzionalmente verso un orizzonte aperto e libero anche quando la lingua manifesta una forte inclinazione a spegnersi nell’"ammutolire".»
Best seller dimenticati. L’Ottocento italiano- "Nuova Corrente" 165
a cura di Stefano Verdino
Una campionatura di libri di successo ma dimenticati che mostrano un collante risorgimentale e passionale assai vario, con un quadro illuminante della circolazione libraria nell’Ottocento italiano. È la riscoperta di libri di vario genere e in alcuni casi di successo internazionale, anche assai singolare, come lo Spartaco di Giovagnoli, persistente long seller della Cina comunista.
(pp. 144, euro 22,00, isbn 9788868573560)
Dalla premessa di Stefano Verdino: «Può essere temerario parlare di best seller nostrani nell’Italia dell’Ottocento, nella perenne stagione del primato del melodramma, quando probabilmente aveva più notorietà un librettista come Felice Romani che Manzoni. In un Paese in frammenti, diviso in Stati diversi ma unitariamente e cospicuamente analfabeta, per cui tutti o quasi potevano intonare Casta Diva, ma non raccapezzarsi davanti a «Quel ramo del lago di Como». E poi, qualora si approdi a chi legge e per restringerci ai romanzi non c’è Manzoni o Pellico che valgano a contrastare il primato dei Dumas e Sue in Italia, con fitta doppia circolazione sia in originale sia in traduzione.»
"AUTOGRAFO": GLI ULTIMI NUMERI
Le carte in gioco. Contributi di varia filologia-"Autografo" 64
con testi di Eugenio Montale
Dedicato a opere e carte del Novecento, questo numero miscellaneo della rivista "Autografo" affronta questioni filologiche diversamente complesse. Se i Saggi privilegiano una filologia d’autore che indaga testualità in movimento e organismi archivistici stratificati, gli Inediti e rari mirano alla valorizzazione di singoli documenti, significativi di per sé e nel loro evocare specifici problemi di edizione e ricostruzione storiografica. In un percorso di letture che tocca argomenti e nodi critici eterogenei. Nei Saggi: le copie di lavoro di Pascoli (M. Castoldi), le lettere di Montale alle sue corrispondenti (M.A. Grignani), le poetiche di Gadda e Calvino (S. Massafra), le varianti della Linea gotica di Ottieri (I. Stella), lo stile di Sereni critico (J. Zoppelli). Negli Inediti e rari: il rapporto tra Montale e Galletti, autore del ritratto di copertina (G.B. Boccardo); due lettere di Montale su musica e poesia (E. Santagata); il copione radiofonico Treni e poesia di Caproni (G. Di Febo-Severo); le scritture postreme di Dal Fabbro (C. Londero).
(pp. 192, euro 20,00, isbn 9788868573713)
Dalla premessa di Pietro Benzoni: «Dedicato a opere – carte e cantieri – di autori come Pascoli, Gadda, Montale, Dal Fabbro, Sereni, Caproni, Calvino e Ottieri, questo numero miscellaneo affronta testualità eterogenee e questioni filologiche diversamente complesse. Se i Saggi della prima sezione privilegiano una filologia d’autore che prende in considerazione sistemi testuali in movimento e organismi archivistici stratificati (biblioteche d’autore con esemplari annotati, epistolari, materiali genetici e variantistici, corpora compositi), i contributi della seconda sezione – Inediti e rari – mirano piuttosto alla valorizzazione di singoli individui testuali, significativi di per sé e nel loro evocare specifici problemi di ricostruzione storiografica e di edizione.»
Metodi a confronto. Tra storia della lingua e filologia-"Autografo" 63
a cura di Attilio Cicchella, Anna Longoni, Margherita Quaglino
L’insieme degli interventi raccolti in questo numero di "Autografo" offre un punto di osservazione sulle pratiche di ricerca tra storia della lingua e filologia. Si tratta di una carrellata di studi relativi a epoche e generi diversi che, oltre a documentare la vitalità del dialogo tra le due discipline, dimostrano l’efficacia di metodi consolidati nell’edizione e nell’interpretazione dei testi: oggetto di studio le interazioni linguistiche (Tomasin) e le tracce di parlato nelle trascrizioni di documenti pubblici (Musazzo); la fedeltà di copia in epoca pretipografica (Cella) e prassi ecdotiche (Cicchella, Romanini); le postille di Bembo al Decameron (Cursi-Pulsoni) e la prima traduzione italiana del Candide (Antonelli); chiudono il volume i saggi dedicati alla lingua e al lavoro variantistico di autori del Novecento (Brigatti, Colussi, Grignani, Magro).
(pp. 200, euro 20,00, isbn 9788868573386)
Dalla premessa di Attilio Cicchella e Margherita Quaglino: «Che cosa resta da dire oggi sul rapporto tra storia della lingua italiana e filologia, dopo un secolo come il Novecento, nel quale questa relazione ha conosciuto fratture, riavvicinamenti e sviluppi, dalla critica degli scartafacci fino agli esiti ultimi della linguistica dei corpora e della filologia digitale? I contributi qui raccolti non hanno l’ambizione di rispondere a questa domanda: propongono invece di seguire le tracce e di verificare la posizione reciproca dei due elementi del binomio all’interno della prassi concreta della ricerca attuale, attraverso una carrellata di studi in corso relativi a epoche, generi testuali e ambiti culturali diversi.»
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