I capitoli che le storie letterarie dedicano al romanzo cavalleresco si rivelano fatalmente inadeguati a dominare una gigantesca mole di testi, in versi e in prosa, scritti tra il medioevo e l'età moderna. La schiera dei "libri di battaglia" annovera i suoi campioni più famosi, come Pulci, Boiardo, Ariosto e Tasso, ma anche uno stuolo di anonimi, di minori e di minimi, che hanno divertito generazioni di lettori lungo un arco plurisecolare. Gli ultimi decenni hanno visto grandi progressi nella conoscenza di questa multiforme letteratura e ne hanno confermato la centralità nella costruzione della cultura italiana ed europea. Il convegno di Scandiano, Reggio Emilia e Bologna ha fatto il punto della situazione e ha aperto nuove prospettive di ricerca. I saggi qui raccolti recuperano la memoria smarrita, o spesso solo in parte occultata dal tempo, di una tradizione generosa: una linea forte che come poche altre ha saputo influenzare l'immaginario di un pubblico rinnovatosi di continuo. Il vitale intreccio di cantari e poemi, la fitta rete intertestuale, le riflessioni teoriche sul genere portano alla luce le strategie longeve che, conservando o innovando, hanno accompagnato "le donne e i cavalieri, le armi e gli amori" fino alla contemporaneità.
Boiardo, Ariosto e i libri di battaglia
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titolo | Boiardo, Ariosto e i libri di battaglia |
sottotitolo | Atti del Convegno (Scandiano, Reggio Emilia, Bologna, 3-6 ottobre 2005) |
curatori | Andrea Canova, Paola Vecchi Galli |
Argomento | Letteratura (narrativa, poesia, saggistica...) Saggistica letteraria |
Collana | Studi, 53 |
serie | Studi boiardeschi |
marchio | Interlinea |
Editore | Interlinea |
Formato |
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Pagine | 552 |
Pubblicazione | 2007 |
ISBN | 9788882125745 |