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Poesia straniera

La migliore poesia di autori stranieri tradotta in lingua italiana, con testo a fronte, inediti e antologie. Libri di poeti svizzeri, inglesi e americani, tedeschi, francesi, greci, arabi e libanesi, polacchi e molto altro: scopri il nostro catalogo.

Nella lingua del nemico e altre poesie sulla guerra in Ucraina

di Aleksandr Michajlovič Kabanov

editore: Interlinea

pagine: 136

«Le tue ceneri in mano ho tenuto»: Un libro intenso sul tema del rapporto culturale, sociale e politico tra Russia e Ucraina grazie a uno dei maggiori poeti civili ucraini viventi che, usando la «lingua del nemico», da tempo racconta l’occupazione russa della regione della Crimea e la guerra attuale, purtroppo prevista. L’invasione militare viene trattata con un approccio personale che diventa una testimonianza viva e un monito sugli sviluppi futuri della tensione tra Russia e Ucraina con il resto del mondo occidentale. «qui Kabanov sembra insegnarci che l’utopia della scrittura poetica è sempre uno degli strumenti più forti per (cercare di) arginare la violenza della storia» (Alessandro Achilli).

L'Entrée d'Espagne

di Anonimo padovano

editore: Interlinea

pagine: 528

Per la collana “Opere di Matteo Maria Boiardo”, L'Entrée d'Espagne

Apollo blu

di Jesper Svenbro

editore: Interlinea

pagine: 160

Jesper Svenbro, voce eminente della poesia scandinava presenta un'opera poetica che sviluppa tematiche contemporanee in un quadro di riferimento alla tradizione classica.

La capanna natale del bambino Gesù

di Erasmo da Rotterdam

editore: Interlinea

pagine: 40

Fin da giovane Erasmo da Rotterdam si appassionò alla poesia componendo in proprio una piccola perla: un’ode sulla capanna del bambino Gesù, qui tradotta per la prima volta da Carlo Carena. Il numero 100 della collana "Nativitas" per i 95 anni di Carlo Carena

Museo del silenzio. Stillemuseum

di Werner Lutz

editore: Interlinea

pagine: 312

I numerosi inviti velatamente rivolti da Werner Lutz al lettore disposto a lasciarsi segretamente coinvolgere dalla sua lirica in prosa.

Prova a cantare il mondo storpiato

di Adam Zagajewski

editore: Interlinea

pagine: 120

Il poeta civile dell11 settembre, della Shoah, del dramma della storia e della società

Macbeth

di William Shakespeare

editore: Interlinea

pagine: 288

La grande tragedia di Shakespeare, il Macbeth, riletta da Roberto Piumini con immagini di Salvator Dalì.

L’anima in boccio

di Cécile Sauvage

editore: Interlinea

pagine: 112

«Tutti quelli che ascolteranno queste poesie non potranno più pensare alla maternità come hanno fatto prima»

Che cos’è mai un bacio?

I baci più belli nella poesia e nell’arte

a cura di Alessandro Barbaglia

editore: Interlinea

pagine: 176

Che cos'è un bacio? e in quanti modi si può baciare? per S. Valentino Alessandro Barbaglia firma un'antologia illustrata con le risposte offerte dalla letteratura, dalla poesia e dall'arte: da Neruda a Dante, da Catullo a De Andrè.

Le storie più mute

di Katherine Larson

editore: Interlinea

pagine: 128

Una volta credevo che la scienza si occupasse / solo di certezza. Più tardi ne ho riconosciuto il mistero" scrive Katherine Larson

Il cimitero marino

di Paul Valéry

editore: Interlinea

pagine: 64

Uno dei vertici della lirica del novecento, un percorso poetico fitto di riferimenti simbolici e mitici.

Nel nido dell'Amazzonia

di Márcia Theóphilo

editore: Interlinea

pagine: 116

Nel testo di Márcia Theóphilo ci sono voci che lei trascrive ispirata o che traduce da un linguaggio (magari musica di tamburi e flauti o i suoni della natura ora affidati alle onomatopee) cui bisogna trovare parole che vanno oltre il semplice significato. Per aderire allo spirito del luogo non basta la ragione, che tuttavia non è esclusa dal racconto. Márcia ci ha messo tutta l'anima - e magari anche la psicanalisi - in questi versi in cui la cultura più sofisticata si fa natura "primordiale": quello che siamo diventati senza mai smettere di essere "selvaggi": nel senso del "pensiero selvaggio" di Claude Lévi Strauss. Per convincerci più profondamente, coinvolgendoci come esseri capaci di scovare e intendere il nostro più remoto passato, l'autrice usa non una lingua - il suo portoghese di nascita - bensì due, cioè anche l'italiano, lingua di ormai antica elezione. Márcia scrive per ricordare agli uomini quello che hanno dimenticato, dal rumore della pioggia al resto.Con testo portoghese a fronte

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