Un libro sui primi passi della ricerca di Dante Bini, un architetto visionario che da Tokyo alla Luna ha progettato cupole sottili in calcestruzzo armato, tra cui la villa per Michelangelo Antonioni a Costa Paradiso. La sperimentazione al mushroom field a San Cesario Sul Panaro in provincia di Modena rappresenta l’inizio di un’avventura che porterà alla realizzazione di migliaia di cupole in tutto il mondo in un clima culturale che rese pensabile vivere e abitare sotto una tenda (o una cupola), in un momento in cui si fondevano utopia ed estremo pragmatismo. L’innovazione divenne ben presto una nuova voce all’interno della ricerca sulle strutture sottili in calcestruzzo − esito finale dell’evoluzione delle strutture voltate − che tra gli anni cinquanta e gli anni settanta raggiunse risultati forse a oggi ancora insuperati.
Biografia degli autori
Francesca Albani
Francesca Albani, architetto PhD, professore ordinario di Restauro architettonico, coordinatrice del Collegio dei Docenti del Dottorato in Conservazione del Patrimonio Costruito e membro della giunta del Dipartimento di Architettura e Studi Urbani del Politecnico di Milano. Dal 2003 si occupa di temi relativi al restauro architettonico, urbano e dei paesaggi culturali in riferimento all’architettura tradizionale e a quella del XX secolo. Svolge attività didattica presso il Politecnico di Milano e l’Accademia di architettura di Mendrisio. Autore di libri, saggi e articoli scientifici pubblicati sulle principali riviste nazionali e internazionali. Tra le pubblicazioni: Superfici di vetro negli anni Trenta. Storia e conservazione, 2012; Architettura minore del XX secolo con Carolina Di Biase, 2013; Angelo Mangiarotti. La tettonica dell’assemblaggio con Franz Graf, 2015 e ristampa Tokyo 2019; Angelo Mangiarotti. Variazioni e modularità con Franz Graf, 2019, Dante Bini. Costruire l’utopia con Carlo Dusi e Alessandro Cavallo, 2023, editi nella serie “Architettura” della collana “Alia” di Interlinea; Gino Valle. La professione come sperimentazione continua, 2024, con Franz Graf.