Edizioni di poesia a tiratura limitata

Serie con esemplari numerati (formato 14×21)


Foglie di tiglio

Vecchi versi 1985-1999

di Paolo Zoboli

editore: Interlinea

pagine: 168

Fogli d’album strappati allo scorrere del tempo come foglie di tiglio strappate al fango dell’autunno. Vecchi versi perché qui raccolti dopo quasi cinque lustri e perché composti per lo più in forme antiche: il sonetto (italiano o elisabettiano, variamente modificato), la ballata, il madrigale, la quartina, la terzina dantesca, la canzonetta e perfino una sorta di sestina lirica; con un quadernetto “eolico” di strofe classiche come la saffica e l’alcaica, inoltre, e con un quadernetto di traduzioni da Orazio, Poe, Baudelaire, Verlaine, Mallarmé e Apollinaire. Alessandro Fo ha trovato questi versi «un po’ old style ma sentiti e belli»; e Hermann Grosser ha scritto di essi: «Per le atmosfere, per alcuni temi, per la ricercatezza del linguaggio, la cura meticolosa della forma, la metrica quasi regolare, sembrano poesie riemerse da epoche remote, conservano il fascino dell’antico, in controtendenza con i tempi».Con un quadernetto di traduzioni

Dell’ultimo orizzonte

Poesie scelte (1970-2021)

di Luigi Fontanella

editore: Interlinea

pagine: 352

«“Lascia che ti spieghi, mio lettore, che ti racconti un poco questa storia, che non nasce, che non finisce: la storia di quest’amore per lo spazio in cui ogni giorno nasco e vivo”, scrive in verso Luigi Fontanella. Se dovessi dare una definizione di questa poesia, mi sentirei di dire che è una parola-immagine che ha la forza, ogni volta, di dirci cos’è la vita, l’amore, e dunque cos’è la poesia, proprio quando affonda nella cella del cuore umano, facendo sentire la struggente densità dei pensieri e degli affetti, delle memorie e dei sogni che lo abitano» (Giancarlo Pontiggia).

Per esempio

di Roberto Sanesi

editore: Interlinea

pagine: 180

Roberto Sanesi (1930-2001) non fece in tempo ad avviare alla stampa il suo ultimo libro poetico, concepito sul finire del secolo scorso. Poté estrarne, bensì, alcune decine di testi per due più esigue raccolte, Arrondissement la vie e Il primo giorno di primavera, e qualche altro per corrispondere a specifici inviti, ma il libro in quanto tale, nonostante fosse pronto per essere consegnato a un editore, rimase nel cassetto. Lo si pubblica qui per la prima volta, in un’edizione critica che rende omaggio a una delle voci più esclusive del Novecento, dando esecuzione testamentaria alle sue ultime volontà.

Verso la ruggine

di Prisca Agustoni

editore: Interlinea

pagine: 96

Questo libro dedicato all’ambiente rappresenta probabilmente il punto più alto, più maturo e più sorprendente della ricerca poetica di Prisca Agustoni, nata e cresciuta in Svizzera ma oggi residente in Brasile. Libro forte, per più di un aspetto affascinante e inquietante, Verso la ruggine trae spunto da una catastrofe ambientale, o per essere più precisi da un eco-crimine perpetrato alcuni anni or sono e seguito a ruota da altri avvenimenti nefasti che riguardano il Brasile ma che per metonimia valgono per tutti noi: nel novembre 2015 crolla una diga nello stato di Minas Gerais e il contenuto tossico di un gigantesco bacino si riversa nel principale fiume della regione, il Rio Doce, devastandolo. Il libro si muove su di un confine fragile e già compromesso: quella frontiera tra la ruggine e il ferro che è suggerita sin dall’inizio. Ma se la ruggine indicherà evidentemente lo sfaldamento, l’usura, lo smangiarsi di ogni certezza, non è detto che il ferro possa costituirsi come polarità positiva e ora sconfitta. Si direbbe piuttosto che i due termini disegnino una morsa atroce, a cui è difficile sfuggire (dalla presentazione di Fabio Pusterla).

Quello che vedo

di Valeria Rossella

editore: Interlinea

pagine: 72

Delle cose che il poeta vede e che hanno pari grado di esistenza ma si manifestano diversamente: è ciò di cui parla questo libro di poesia perché è la ragione della poesia stessa. Le visibili passano per i sensi, le invisibili amplificano la realtà, tanto che «la realtà cambia di grado e sale / rapidamente una febbre nelle immagini». È allora una giostra struggente come la vita che, nel suo inarrestabile moto perpetuo, ci restituisce un eterno presente, dove schizzo dal vero e visione convivono: «Vengono a trovarmi gli amici, ma da giovani, / emergono dal permafrost degli anni, / sgranati nel temporaneo disgelo», nella certezza che «il vecchio dio cieco ci vede come ombre» e che, infine, «il grido / che annuncia l’alba pare di un uccello / invece è il tempo che piange ininterrotto».

Canti della Pietra marcia

2011-2013

di Domenico Camera

editore: Interlinea

pagine: 72

Pubblicazione di Interlinea nella collana Edizioni di poesia a tiratura limitata di Domenico Camera: "Canti della Pietra marcia"

Museo del silenzio. Stillemuseum

di Werner Lutz

editore: Interlinea

pagine: 312

I numerosi inviti velatamente rivolti da Werner Lutz al lettore disposto a lasciarsi segretamente coinvolgere dalla sua lirica in prosa.

Stupro di guerra

di Mariastella Eisenberg

editore: Interlinea

pagine: 72

Lo stupro di guerra è arma antica che continua ad essere usata sotto ogni cielo e con continuità, vittime le donne, e non solo; soprattutto non una sola volta, perché il frutto della violenza le costringe a negarsi come madri diventando matrigne della propria carne. Questo è, forse, l’aspetto più atroce della violenza subita, rivederla continuamente nell’innocenza dei figli partoriti, incolpevoli e colpevoli di esistere. Ecco il tema del libro di Mariastella Eisenberg, declinato nell’antichità attraverso Andromaca, già sposa di Ettore e madre di Astianatte, e poi come schiava di Pirro madre di Molosso; fino ai giorni nostri attraverso Amina, vittima di Boko Haram e madre anch’ella di una bambina senza nome.    

L’ordine invertito delle cose

di Luca Dell'Omo

editore: Interlinea

pagine: 136

«Questo secondo libro di Luca Dell’Omo, pur nell’ordine senza logica apparente che immediatamente vi si coglie, non è una raccolta di poesie, ma un libro di poesia in cui l’insieme – nella sua fitta rete di richiami e corrispondenze – conta di più della singola parte o della singola lirica. […] Luca Dell’Omo compie in uno “specchio frantumato” del reale un “viaggio allucinato” nella propria geografia mentale (sia spaziale sia temporale), tra buchi, vuoti, spazi minimi e spazi illimitati. Il grande tema del viaggio, seppur molto metaforizzato («vado avanti nonostante», «cammino lungo questo muro» ecc.), è emblematico per la sua “ricerca di senso”, è un viaggio che dal particolare si fa universale, divenendo specchio per il lettore ed essendo perciò rappresentativo per quello di ogni individuo nel suo cammino esistenziale» (dall’Introduzione di Franco Musarra).

Nìvole da prim. Nuvole di primavera

di Remigio Bertolino

editore: Interlinea

pagine: 144

«Il suo è un mondo di silenzi, di solitudini, di nudità. Persone e voci che parlano dicendo la loro vita, aggrappandosi ai loro sentieri, descrivendo le loro abitudini, esprimendo le loro afflizioni, ma anche annunciando le loro redenzioni» scrive Giovanni Tesio a proposito di queste Nìvole da prim (Nuvole di primavera), libro di Remigio Bertolino che segna la sua piena maturità letteraria perché «con coerenza estrema e consapevolezza discreta è il poeta che più di ogni altro riesce oggi ad allineare la poesia in piemontese ai risultati della più provve­duta (e pur nei suoi limiti, più nota) poesia in lingua».

L’incertezza del tu

di Giorgio Perrone

editore: Interlinea

pagine: 128

«Sono molte le suggestioni che affiorano accostando queste intense liriche di Giorgio Perrone, che compongono, nell’insieme, un vero poema di amore. Un inno che riflette le mille sfaccettature sotto le quali l’amore si presenta e nelle quali si combinano e si scombinano, come in un caleidoscopio, sentimenti diversi (talora contraddittori), che registrano la complessità cui va soggetta un’esperienza che ha a che fare con il senso stesso della vita. […] Un racconto, questo di Giorgio Perrone, che associando l’amore umano alle suggestioni della natura rende trasparente, attraverso la musicalità del verso, la densità e la ricchezza di emozioni che, per il loro alto significato, non possono andare perdute» (dalla Nota di Giannino Piana). «“Chi sei tu? Ignoro chi sia tu” […]. Domanda intrigante, se ripetuta con un velo di incertezza che ci fa trasalire, che getta nuove inquietudini sulle nostre conoscenze, di noi lettori alla ricerca di una risposta alle nostre, ulteriori, incertezze. Qui il gioco poetico si fa duro, potremmo dire, se non fosse che la levità del verso lo rende solo più profondamente epico, investendo la nostra lotta quotidiana che ci strema nell’esercizio del capire (capire il mondo, l’amore, l’assenza di tenerezza, gli squarci improvvisi di cui siamo solo testimoni)» (dalla Presentazione di Renzo S. Crivelli).

Quando cade la nebbia nasce l’infinito

Nuove poesie milanesi

di Massimo Bettetini

editore: Interlinea

pagine: 80

Dal poeta psichiatra di La luna nel Naviglio. Milano in poesia, una nuova raccolta di impressioni ambrosiane in cui gli scorci della città diventano specchi in cui svelare noi stessi. Da corso Magenta a San Cristoforo, dove «La rugiada ha bagnato lo scontrino / sopra il ponte arrugginito», fino a «L’ululato della morte / parla ancora sull’Alzaia / servito e levigato / dal cameriere in livrea». E «Quando su Milano / cade la nebbia / nasce l’infinito»; così la metropoli dei grattacieli diventa un piccolo presepe, dove «le strade si sciolgono al passato / il barbone diventa sindaco».