Nel mio futuro non ti porto

Titolo | Nel mio futuro non ti porto |
Sottotitolo | Una storia siciliana |
Autore | Renato Pennisi |
Argomento | Letteratura (narrativa, poesia, saggistica...) Narrativa italiana |
Collana | Gli aironi, 99 |
Marchio | Interlinea |
Editore | Interlinea |
Formato |
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Pagine | 144 |
Pubblicazione | 2022 |
ISBN | 9788868574550 |
media voto |
5/5
su 1
recensione
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È ambientata a Catania la vicenda di un avvocato cinquantenne incatenato a una vita grigia e ripetitiva risvegliata dall’accendersi della passione per una giovane e bellissima collega. È la storia di una vita professionale tra politica e imprenditoria corrotte, entrambe avvolte dalla luce del successo e dall’apparenza della legalità. Così l’avvocato Marcello Nicosia diviene una sorta di Peter Pan dai capelli brizzolati e con un poco di pancetta, scoprendo che una felicità, nel trambusto incomprensibile della vita, è pur sempre possibile, certamente dove non te l’aspetti.
Biografia dell'autore
Renato Pennisi

Renato Pennisi è nato a Catania nel 1957. Avvocato. Dopo l’esordio con Letture senza sparito (in 7 Poeti del Premio Montale, Scheiwiller 1987), ha pubblicato i libri di poesia La correzione del saggio (Tringale 1990), Mai più e ancora (Edizioni l’Obliquo 2003), La notte (Interlinea 2011), L’impazienza (Interlinea 2019) e Luce (Carabba 2023).
È anche autore dei libri di poesia in dialetto siciliano Allancallaria (Prova d’Autore 2001), La cumeta (Edizioni l’Obliquo 2009) e Pruvulazzu (Interlinea 2016); e dei romanzi Libro dell’amore profondo (Prova d’Autore 1999), La prigione di ghiaccio (Prova d’Autore 2002), Romanzo (Prova d’Autore 2006) e Nel mio futuro non ti porto (Interlinea 2022).
Per il teatro ha scritto Oratorio di resurrezione (Edizioni Novecento 2015), e Alcibiade (Edizioni Novecento 2019).
Ha curato l’antologia di poesie di Salvo Basso Scriviriscriviri (1979-2002) (Interlinea 2014), e con Gualtiero De Santi il saggio-antologia Dalle carte dell’isola. Il libro della poesia neo-volgare siciliana oggi (Carabba 2021).
Cinquant’anni. Età di messa a punto delle aspettative nutrite, dei desideri, delle ambizioni, degli obiettivi raggiunti e di quelli irrealizzati. In questo avvincente romanzo la scrittura magistrale di Renato Pennisi dispiega a tutto tondo l’intera gamma dei sentimenti e dei risentimenti, intanto che un impietoso flusso di coscienza mette a fuoco il senso di noia e di frustrazione, della disillusione e dell’amarezza di un uomo accerchiato dalle ipocrisie di un ambiente borghese, e relativi rituali calendarizzati in compleanni, cene, feste, riunioni tra familiari e affini. Senso di inadeguatezza, di oppressione, di asfissia d’una vita prigioniera di obblighi, riassunti nella frase “Rieccomi qui con i miei giorni tutti uguali, il lavoro, il rientro a casa, il cane da portare fuori, le sere davanti al televisore (…)”. Desideroso di un cambiamento che lo riscatti dal grigiore della monotonia, il protagonista vive la propria solitudine in mezzo agli altri, alla ricerca d’una forse impossibile felicità.
Rassegna stampa per Nel mio futuro non ti porto
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