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Interlinea

Una famiglia che cammina nell’amore

Dal 1939 le Sorelle della Carità

a cura di Sara Sturmhoevel

editore: Interlinea

pagine: 128

«Raccontare la storia della carità della Chiesa sarebbe come dipanare uno di quei grandi arazzi tessuti a fili d’oro. Un’impresa affascinante ed emozionante. Uno di questi fili d’oro preziosissimo è la storia delle Sorelle della Carità. Nate da un atto di comunione, che ha unito due storie in un unico filo, l’una proveniente da Grignasco e l’altra da Prato Sesia, la comunità è proceduta speditamente e celebra il compimento dei settantacinque anni, ramificandosi in un’attenzione vigile alle antiche e nuove povertà, da quelle più materiali alle nuove povertà dello spirito, che vanno dal bisogno di educare fino all’urgenza della prossimità.Scorrere il racconto di questa storia è ad un tempo memoria e atto di speranza: memoria, in quanto l’apertura al soffio delle Spirito genera il caleidoscopio dei diversi volti della carità, atto di speranza perché la valenza spirituale della carità genera sempre nuove figure che distillano la divina leggerezza della speranza. È bello dunque che questa pubblicazione ci faccia sfogliare le pagine di una storia gloriosa, a cui auguro ancora un futuro luminoso e creativo» (dall'introduzione del vescovo Franco Giulio Brambilla).

I miei poeti tradotti

di Luciano Erba

editore: Interlinea

pagine: 312

Le poesie amate e tradotte da uno dei maggiori autori italiani del Novecento sono raccolte nell’idea che «una traduzione di poesia è sempre destinata ad essere un’altra cosa»

Madri vestite di sole

di Mariastella Eisenberg

editore: Interlinea

pagine: 168

Le poesie che compongono la presente raccolta di Mariastella Eisenberg hanno il titolo piuttosto sconcertante di Madri vestite di sole. Perché vestite di sole? Perché, potremmo dire anche noi, la verità è nuda e il dolore è nudo.Nel prologo breve ma intenso, l’autrice ce ne dà presto una ragione. Il tema ricorrente di queste poesie, il filo rosso che le tiene insieme sarà la perdita di una figlia, una sua “creatura”, come dice lei stessa, e il solo modo di parlarne sarà la verità, giusto il titolo di Baudelaire, Mon coeur mis à nus, che sembra richiamare il titolo di Mariastella Eisenberg Madri vestite di sole. La poesia ha il compito di informare e si incarica di unire gli ascoltatori e i lettori nella partecipazione corale degli eventi che vengono rappresentati. Il tono di queste poesie è sommesso, di persona che parla a un amico, anche se rotto e a volte quasi balbettante. È lo stile diretto di chi vuole la verità, nuda, fuori da ogni ornamento.

Storia d’Italia: la Novara rinascimentale

di Francesco Guicciardini

editore: Interlinea

pagine: 184

Questo libro è un’antologia di brani riguardanti Novara, estratti dai venti libri della Storia d’Italia di Francesco Guicciardini. Nella Storia vi sono molti capitoli dedicati alla città che la vedono come protagonista principale, altri invece in cui Novara è sullo sfondo di eventi di altre città, per esempio Milano, ma la cui storia è comunque interconnessa con la vita dei novaresi. Poiché questo libro è rivolto al più ampio pubblico, le pagine del Guicciardini sono state trascritte in un linguaggio più accessibile al lettore moderno.

Sguardi sul Novecento a Paruzzaro

a cura di Mauro Julita, Filippo Rollini

editore: Interlinea

pagine: 324

Con Sguardi del Novecento a Paruzzaro si vuole lasciare un segno di un secolo importante. Come scrive il sindaco nella presentazione, «nulla meglio del termine “sguardi” esprime lo spirito che connota la ricerca che ha prodotto il volume in questione. Recuperare una identità che altrimenti rischia di perdersi è una iniziativa meritoria perché volta a valorizzare il patrimonio culturale di un Paese e mantenere vivo il senso della memoria. Sono immagini fotografiche, messaggi documentali, notizie sicuramente ignote ai più che ci consentono di guardare indietro per stimolarci alla ricerca delle radici, non con senso di sterile nostalgia ma con spirito concreto di recupero di un passato che è il nostro. Il volume è un’occasione imperdibile per interpretare e valorizzare la volontà dei nostri nonni e bisnonni e comprendere che è importante salvaguardare ciò che essi fecero». È un tornare alle radici come a qualcosa di sacro, radici di spazio e di tempo che sono tanto più significative oggi per noi che ci troviamo a vivere in un mondo frenetico dove tutto fugge a velocità vertiginosa, senza possibilità di riflettere, meditare, valutare, apprezzare. Il libro è diviso in tre sezioni. Nella prima (“Le carte raccontano”) si fanno parlare i documenti dell’archivio storico del comune di Paruzzaro (testo di Francesca Pirovano). Nella seconda sezione (“Frammenti di storia a Paruzzaro”) si presenta l’evoluzione urbana fra Otto e Novecento (Valerio Cirio), aspetti economici e demografici (Renzo Fiammetti), l’emigrazione a Paruzzaro (Alberto Gemelli), fascismo e autonomia locale durante il periodo podestarile (Renato Negro) con un testo intitolato «Oggi e ieri che era Natale ho fatto 18 ore di lavoro» (Michelangelo Di Cerbo), oltre alla storia di Arandora Star (Maria Serena Balestracci). Nella terza sezione del volume (“Fra arte e religiosità”) si racconta la storia della parrocchia di Paruzzaro nel Novecento (Alberto Temporelli) e si presentano dipinti votivi nel territorio (Laura Chironi Temporelli).

Scriviriscriviri

Antologia (1979-2002)

di Salvo Basso

editore: Interlinea

pagine: 104

«Il fuoco di Salvo Basso è la poesia. Non dunque una finalità, ma una necessità» scrive Giovanni Tesio presentando la prima antologia del poeta siciliano curata con il titolo Scriviriscriviri da Renato Pennisi.

Capolavori caravaggeschi a Novara

Pittura di realtà a Novara e nel suo territorio

a cura di Anna Maria Bava, Francesco Gonzales

editore: Interlinea

pagine: 96

Del desiderio di approfondire e riscoprire il Seicento novarese, come periodo di straordinario fervore artistico, è nata la mostra dedicata al genio di Caravaggio e ai suoi epigoni novaresi e del territorio. Una mostra che è il frutto di un intenso lavoro di studio, ricerche e restauri che hanno permesso di riscoprire autentici capolavori, che oggi vengono proposti al pubblico in un percorso di visita che darà la possibilità di confrontare le diverse anime del caravaggismo presenti sul territorio novarese in un dialogo diretto con un’opera emblematica di Caravaggio ospitata per la prima volta in città, l’Ecce Homo conservato a Genova, Musei di Strada Nuova – Palazzo Bianco, Accanto al capolavoro del Merisi, ammiriamo, tra le altre, tele di Simone Peterzano,  Giovanni Baglione, Tanzio da Varallo, Giuseppe Vermiglio, Matthias Stomer, Nicolas Tournier, Domenico Fiasella e Giovanni Andrea De Ferrari.

La pedìa de Cyro

di Matteo Maria Boiardo

editore: Interlinea

pagine: 544

Nella travagliata successione a Borso d'Este, Boiardo sostiene l'investitura a duca di Ercole offrendogli il suo appoggio di poeta mecenate. Tra le numerose opere a cui sta lavorando negli anni settanta del Quattrocento la Pedìa de Cyro, volgarizzamento della Ciropedia senofontea realizzato a partire dalla riduzione latina di Poggio Bracciolini, rappresenta bene questo legame tra il signore e il suo più stretto collaboratore. Lo speculum principis dell'Umanesimo classico diviene sotto la penna di Boiardo strumento culturale a favore dell'ascesa di Ercole, consacrandolo agli occhi dei ferraresi come un signore di stampo nuovo, depositario delle antiche virtù di giustizia, temperanza, costanza e clemenza, le stesse possedute da Ciro il Grande, fondatore dell'impero persiano. La traduzione commissionata a Boiardo, pur non interamente rivista, mostra ai cittadini di Ferrara una visione del mondo cara ad Ercole e al conte di Scandiano: la riscrittura delle battaglie, della tragica vicenda di Abradata e Pantea e del carattere di Ciro, signore cortese e gentile, infondono alla trama classica un sapore nuovo, cortigiano e cavalleresco.

L'estro delle maree

Dieci notturni

di Alessandro Turci

editore: Interlinea

pagine: 56

L’Estro delle maree costituisce l’esordio poetico di Alessandro Turci, nato a San Remo il 7 ottobre 1970 ma formatosi tra Milano, Parigi e Berlino. Tra la capitale tedesca e quella italiana è avvenuta la gestazione di questi dieci notturni, dove ben visibili sono le fonti d’ispirazione: la Liguria, la classicità, il fascino di un certo ermetismo e il mare. Accanto ai sonetti l’autore propone prose che vogliono svelare in controluce la filigrana dei versi, così come le dieci chine di Héctor Navarrete, l’artista nato a Córdoba-Argentina nel 1955, ne costituiscono un laconico e al tempo stesso evocativo controcanto. La scelta di pubblicare questa raccolta d’esordio è stata confortata dall’approvazione di Claudio Magris con un giudizio che può essere un invito alla lettura: «poesia strana, imprevedibile e intensa, che colpisce a fondo. Quella luce blanda, quella prudente luna e quel vento crudo e tutto quel senso d’intrepido fissare il volto e lo sgomento della vita s’incidono fortemente. Come d’altronde quei neri meriggi e quegli inverni velieri veramente s’imprimono nella memoria». Perciò questi versi chiedono d’essere ascoltati con un impegno: «non chiedere alla voce di mentire / i suoi ricordi».

Int e’ zét dal mi calér

di Marino Monti

editore: Interlinea

pagine: 144

Poesia d’occasione – in senso non banalizzabile – quella di Marino. Poesia di vita che viene dalle occasioni della vita. Poesia di un poeta sinteticamente lirico, di un poeta che ha la tipica fissità (e si dica pure fissazione) dei lirici; ossia il ritorno frequente agli stessi luoghi (in senso lato), che è poi un ritorno continuo al luogo da cui non si è mai per davvero partiti, da cui non ci si è mai veramente allontanati. Improduttivo sarebbe cercare di ingabbiare questa poesia in sezioni tematiche (anche per questo, credo, Marino non recinta i suoi temi), perché a dettarla sono sempre e solo le “occasioni”, investite di un sentimento che ne riscatta la banalità, che ne estrae l’essenza mettendone in tutta evidenza il valore, la cifra simbolica. Anche se poi in questa poesia non c’è nulla di sovrapposto, di intellettualistico, in definitiva di pretenzioso. Il suo fascino viene, al contrario, dall’estrema decenza del dire, dall’austera e pensosa evidenza delle cose, dalla mai forbita quotidianità delle “parole inventate” (ossia ritrovate).

Il racconto più lungo

Storia della mia vita

di Manlio Cancogni

editore: Interlinea

pagine: 176

Giornalista, viaggiatore, uomo di lettere, Manlio Cancogni è una delle voci fondamentali della storia dell'Italia repubblicana: la sua lunghissima vita si intreccia indissolubilmente con quella del nostro Paese.

Personaggi in scena

Da Pulcinella ai re Magi

di Emanuele Luzzati

editore: Interlinea

pagine: 96

Un prezioso catalogo illustrato di un genio del Novecento

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