Interlinea
Paesaggi del silenzio con figura
di Camillo Pennati
editore: Interlinea
pagine: 192
L’opera di Pennati si può anche leggere come uno dei tentativi di sottrarsi alla crisi novecentesca del discorso poetico
Il presidente Oscar Luigi Scalfaro
Una storia novarese
di Gianfranco Quaglia
editore: Interlinea
pagine: 120
Novara è entrata nella storia del Novecento anche grazie a Oscar Luigi Scalfaro, settimo presidente della Repubblica italiana.
I più amati
Perché leggerli? Come leggerli?
di Giovanni Tesio
editore: Interlinea
pagine: 136
Un'opera in difesa dei libri, della lettura, della letteratura, della poesia. Con una ricca proposta di citazioni sul tema.
Riunione di famiglia (1982-2012)
di Gabriele Zani
editore: Interlinea
pagine: 240
«“Fisso le blatte sul muro bianco” (Le blatte): questo è stato il mio primo approccio, oltre vent’anni fa, alla scrittura del cesenate Gabriele Zani. Lo sguardo – la sua insistenza e acutezza – rappresenta una delle caratteristiche di questo poeta: “impara a guardare le mosche” è il primo verso ancora dei Rimanenti, la prima raccolta importante. Quest’ossessiva, quasi pesante insistenza dello sguardo si mescola alla leggerezza, alla velocità, al guizzo dell’espressione. Uno sguardo apparentemente distratto, gratuito, indifferente, che fissa invece le cose e il nostro guardarle, che ne fissa la qualità transeunte (di noi che guardiamo e delle cose guardate). La vena del poeta è spesso all’insegna della crudeltà (una delle qualità della sua voce, che è anche spudoratamente ingenua e orgogliosa), crudeltà esercitata anzitutto nei confronti di se stesso. Ma quanta verità in queste note disilluse: “Specie ad inverosimili orari della notte / (quando ormai ci si credeva gli unici) sono di colpo / tra un pianerottolo e l’altro delle scale / due come noi, i loro sguardi / incrociantisi per un attimo coi nostri / che svelti poi tirano, come i loro, diritto. / La verità è in quegli attimi. Stordisce” (Incontri). Ma non si dimentichi l’altra ispirazione, direttamente legata alla situazione storica. Mi riferisco alla marginalità di chi vive in provincia, tra Cesena e Cesenatico, marginalità sofferta e rivelata fin dai titoli: Monolocale, I rimanenti, Muro più muro meno, Stanze di motel. Il presente volume sfocia nell’ultima raccolta che dà il titolo al libro tutto: Riunione di famiglia (2012). Dà il titolo e il senso a trent’anni di poesia. L’esigenza prima di Gabriele sembra ora di raggiungere il lettore e di scrivere conseguentemente nel modo più comprensibile se non trasparente, la sua voce si è fatta matura e il dialogo coi morti (da poco è scomparso suo padre, ma già nei primi anni novanta Fulvio Panzeri parlava per I rimanenti della «coscienza di una perdita») si è fatto impellente. Ora tocca a Gabriele fissare lo sguardo dentro alle cose della memoria e con questa memoria guardare al presente. Noi intanto, fiduciosi, aspettiamo altri suoi versi per il nostro futuro» (dalla nota di Jean Robaey).
La ragazza che aveva paura del temporale
di Benito Mazzi
editore: Interlinea
pagine: 160
L’avventurosa e quasi leggendaria storia dei genitori di Giuliana Sgrena.
Albrecht Dürer. Le stampe della collezione di Novara
Catalogo della mostra di Novara, 16 dicembre 2011-28 febbraio 2012
a cura di Paolo Bellini
editore: Interlinea
pagine: 160
Un volume importante su uno dei maggiori incisori della storia dell'arte. Di Albrecht Dürer, la cui opera grafica comprende circa 340 tra xilografie, bulini, acqueforti e puntesecche, Paolo Bellini presenta la collezione del Museo di Novara, una delle più ampie in Italia, analizzando le soluzioni dell'artista di rilevante complessità tecnica e di singolare elaborazione figurativa e iconografica, a volte anche di problematica interpretazione. Erasmo da Rotterdam affermò che Dürer ha addirittura superato Apelle perché non aveva bisogno del colore per creare, ma gli bastavano delle linee nere.
Il Seicento in diocesi di Novara
Novarien. 41
rivista: Novarien.
pagine: 368
Saluto al nuovo vescovo Franco Giulio Brambilla. Giancarlo Andenna, «Historia Caroli semper Novaria vivet». La Novaria di Carlo Bascapè quattrocento anni dopo. Pier Giorgio Longo, La «macchina del fuoco» per Il Trionfo di san Gaudenzio (1711). Marina Dell’Omo, A Traffiume, terra di migranti tra Roma e Milano. Carlo Francesco Nuvolone, Claudio Feria, maestranze ticinesi e lombarde nella chiesa all’Orrido di Sant’Anna. Pier Giorgio Longo, La gloria degli artisti “devoti” nella cappella di San Luca di Corconio tra Controriforma e Barocco: teorie e iconografie. Ivana Teruggi, Chiese galleggianti. Il San Vittore di Isella di Sopra tra XVI e XVII secolo e il ciclo di affreschi gaudenziani della cappella di Santa Maria. Chiara Bovio, Cappella ossario Beolco di Arona: nuove prospettive di studio di maestranze di casa Borromeo. Mario Perotti, Un prete per la sua gente. Don Giuseppe Rossi, a cento anni dalla nascita. Una memoria tutta luce (con iconografia). Dorino Tuniz, I verbali del Comitato provinciale della Democrazia Cristiana novarese dal 30 settembre 1945 al 27 luglio 1946. Angelo L. Stoppa, Da presidente dei “regaldiani” a presidente degli italiani. Oscar Luigi Scalfaro. Battista Beccaria, Un’importante pergamena ritrovata. La “pace di Buccione” tra il Comune di Novara e i conti da Castello, da Crusinallo e il vescovo Pietro IV (marzo 1200).
Natività in cornice
Opere dei Musei Civici di Novara dal XIV al XVIII secolo
editore: Interlinea
pagine: 32
«La notte, che già fu sì buia, / risplende d’un astro divino… venite, pastori e massaje…»: il richiamo di alcuni dei maggiori poeti qui vale anche per scoprire un gruppo di opere d’arte dei musei civici di Novara. Dal XIV al XVIII secolo artisti ignoti o conosciuti mostrano gusti e mode che cambiano ma senza che mutino lo spirito del Natale e l’emozione di fronte alla nascita di Gesù e alla Madonna con Bambino. Se Natale è anche la festa del cuore, il Comune di Novara vuole invitare tutti nel “cuore” culturale della città, l’antico Broletto, appena restaurato e quindi tornato a battere grazie alle emozioni della storia e grazie a quelle dell’arte della riaperta collezione Giannoni. Durante il periodo natalizio le sale della Galleria acquistano nuovo splendore con quadri mai prima esposti: ciò avviene attraverso un servizio di rotazione del patrimonio artistico conservato nei magazzini museali comunali. Da qui emergono anche le opere che costituiscono un’originale e contemporanea mostra sulla Natività nel Salone dell’Arengo, che un anno fa aveva ospitato diverse incisioni della Natività e gli altri capolavori grafici del maestro Albrecht Dürer. «La notte, che già fu sì buia, / risplende d’un astro divino… venite, pastori e massaje…» è il richiamo di un celebre poeta piemontese come Guido Gozzano che ci invita a rivivere l’emozione della nascita per eccellenza e, in questo catalogo, ci aiuta con altri autori a scoprire un piccolo ma significativo gruppo di opere d’arte: questi artisti ignoti o conosciuti, dal XIV al XVIII secolo, mostrano gusti e mode che cambiano senza che muti lo spirito del Natale di fronte alla nascita di Gesù ma anche davanti alla Madonna con bambino. Come ha scritto il critico d’arte Federico Zeri, ci sono capolavori senza anima e Natività formalmente ineccepibili ma prive di religiosità e spirito: è proprio il contrario per le opere, talvolta umili ma vere (e nostre, della città), qui raccolte. L’augurio è che possiamo ritrovare, grazie all’emozione dell’arte, un momento di serenità in questo periodo tanto difficile, come spera anche un altro poeta di fronte alla Natività, Umberto Saba, quando si chiede: «Notte fredda e stellata di Natale, / sai tu dirmi la fonte onde zampilla / improvvisa la mia speranza…?» Auguri!
Margherita, Alberto e Isabella. Ingressi trionfali a Pavia nel 1599
di Fabrizio Fiaschini
editore: Interlinea
pagine: 144
Il lavoro di Fiaschini nasce nell’ambito di una ricerca sul viaggio italiano della regina di Spagna. L’entrata pavese di Margherita d’Austria mostra caratteristiche peculiari legate all’impegno rigoroso della élite aristocratica e delle sue istituzioni, università e accademie, nell’organizzare l’accoglienza. In considerazione dell’importanza politica dell’evento e della dignità della regale ospite, certo gli effimeri erano d’obbligo; ma soprattutto, secondo quel che ci mostra Fabrizio Fiaschini nel suo erudito e intelligente saggio, ciò che si rimarca è il progetto comunicativo organico e articolato volto a esaltare, tramite la produzione poetica e oratoria, la specifica qualità culturale della città.
Varallo Pombia
Storia e memorie di una millenaria comunità
a cura di Dorino Tuniz
editore: Interlinea
pagine: 384
L’importante insediamento dell’Ovest Ticino, protagonista e testimone di significativi avvenimenti e trasformazioni di questa parte del territorio novarese nel corso dei secoli medievali e dell’età moderna, è oggetto di una ricerca e di una presentazione a più mani, che ne definiscono il profilo e ne tracciano le vicende storiche e artistiche. Dopo le pagine iniziali dedicate da Carlo Mazzella ai primi insediamenti umani e ai ritrovamenti archeologici, Franco Dessilani si concentra sulla istituzione della pieve e sulla diffusione del cristianesimo in quest’area ad ovest del Ticino. La chiesa di San Vincenzo è oggetto di una attenta analisi da parte di Simone Caldano: lo studioso, che ha già affrontato lo studio approfondito di altre chiese romaniche novaresi, discute della struttura architettonica e delle decorazioni dell’edificio. Il territorio e lo sviluppo del tessuto urbano, le vicende del feudo e dei feudatari di Varallo Pombia e della sua comunità parrocchiale sono affrontate da Maria Grazia Porzio, Gian Paolo Prinetti e Dorino Tuniz, mentre Salvatore Ussia traccia la vicenda di un singolare personaggio, Martino Paolo Nibbia, feudatario di Varallo ma soprattutto editore e commentatore della Divina Commedia. Marina Dell’Omo, Silvia Angiolini, Ivana Teruggi e Susanna Borlandelli prendono in esame gli edifici di culto e le decorazioni delle chiese del territorio, mentre Flavia Fiori studia i paramenti sacri conservati sul territorio della parrocchia. Dopo la presentazione di Roberta De Filippi dell’ambiente e della vita della frazione Cascinetta, Francesco Omodeo Zorini e Giuseppe Veronica ricordano alcuni episodi della guerra e della lotta di liberazione a Varallo, mentre Mario Perotti conclude il volume con un bel ritratto di un nobile figlio di Varallo, don Giuseppe Rossi, parroco di Castiglione d’Ossola, ucciso dai nazifascisti nel 1944. Chiude la pubblicazione un ricco apparato fotografico e cartografico.
Documenti sul marzo 1849
editore: Interlinea
pagine: 72
La relazione di Carlo Cadorna sulla campagna del 1849 (di Paolo Cirri), Il carme “Pugna Ad Novariam” (a cura di Pierangelo Ariatta e Franco Guerra), Luigi Broggi progettista dell’ossario della Bicocca (di Luigi Polo Friz).
La frittata
di Guido Quarzo e Anna Vivarelli
editore: Interlinea
pagine: 30
Arriva un profumino invitante dalla finestra...è la frittata più grande del mondo.