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Tutto su: Poesia

O Germania

di Franco Buffoni

editore: Interlinea

pagine: 104

Può la poesia aiutarci a capire qualcosa di più sull'Europa moderna, dove sembrano dominare solo sterili leggi economiche e l'unità di pensiero è ancora un miraggio?

Resistènse

di Maurizio Noris

editore: Interlinea

pagine: 144

Avvezzo a condividere l’abitare nella natura di animali, vegetali e minerali, con i venti, il mare, le acque, angeli e persone a cui dà voce, in un gioco di metamorfosi Maurizio Noris esorta a praticare alcune forme di Resistènse nella realtà quotidiana del mondo. Ovvero suggerisce di vivere senza “paura”. Con un linguaggio talvolta crudo ed enigmatico, che si presta a ipotesi interpretative diverse per l’abbondanza di simboli e di similitudini, Noris afferma che ciò che occorre per resistere in una vita che abbia davvero significato è un alto desiderio di vita. Per resistere in questo mondo di guerre, di ingiustizie, di disorientamento sociale e di sofferenze collettive e individuali bisogna alimentare la «Speranza tra noi». Per questo occorre cucire «storie insieme», ed è così che ogni volto, nome o mestiere, diventa una storia, ed ogni storia è un mondo (quello della cinese, quello del mezzadro e dell’ombrellaio, del fabbro e del giardiniere…) e la loro storia di resistenze e di vacillamenti diventa la nostra.

Nel nido dell'Amazzonia

di Márcia Theóphilo

editore: Interlinea

pagine: 116

Nel testo di Márcia Theóphilo ci sono voci che lei trascrive ispirata o che traduce da un linguaggio (magari musica di tamburi e flauti o i suoni della natura ora affidati alle onomatopee) cui bisogna trovare parole che vanno oltre il semplice significato. Per aderire allo spirito del luogo non basta la ragione, che tuttavia non è esclusa dal racconto. Márcia ci ha messo tutta l'anima - e magari anche la psicanalisi - in questi versi in cui la cultura più sofisticata si fa natura "primordiale": quello che siamo diventati senza mai smettere di essere "selvaggi": nel senso del "pensiero selvaggio" di Claude Lévi Strauss. Per convincerci più profondamente, coinvolgendoci come esseri capaci di scovare e intendere il nostro più remoto passato, l'autrice usa non una lingua - il suo portoghese di nascita - bensì due, cioè anche l'italiano, lingua di ormai antica elezione. Márcia scrive per ricordare agli uomini quello che hanno dimenticato, dal rumore della pioggia al resto.Con testo portoghese a fronte

Rime cristiane

di Gianni Mussini

editore: Interlinea

pagine: 112

"Rime cristiane. Apri, sfogli, e incontri raramente il nome di Dio o di Gesù Cristo. Leggi sistematicamente, e ti accorgi che tutto qui è vissuto ideologicamente, eticamente, e soprattutto sentimentalmente nella più schietta visione e interpretazione del cristianesimo. Tutto invero è sostenuto in queste pagine anche da una bravura tecnica che si esplica e sbizzarrisce su ogni tonalità". Prefazione di Carlo Carena.

La luna nel Naviglio

Milano in poesia

di Massimo Bettetini

editore: Interlinea

pagine: 101

«Milano benedetta / Donna altera e sanguigna / con due mammelle amorose / pronte a sfamare i popoli del mondo» ha scritto Alda Merini della città  oggi capitale dell'Expo alla quale è dedicato questo libro in poesia.  Massimo Bettetini raccoglie poesie a partire dai navigli, perché «basta un filo di nebbia per dimenticare l'edificio di fronte / con i suoi malanni e le sue malinconie». Senza dimenticare gli omaggi precedente di poeti in musica come Lucio Dalla: «Milano tre milioni respiro di un polmone solo / che come un uccello gli sparino ma anche riprende il volo / Milano lontana dal cielo / tra la vita e la morte continua il tuo mistero».

Morfologia del dolore

di Evaristo Seghetta Andreoli

editore: Interlinea

pagine: 64

Questa raccolta poetica di Evaristo Seghetta Andreoli presenta, nel complesso, un inalterato segno del sentimento del dolore; sensazione che, anche se non investe tutte le liriche, esprime, fin dal titolo, uno dei motivi conduttori del libro, "Morfologia del dolore", appunto. Un tale stato d'animo si connota con svariati tratti distintivi, due dei quali risaltano in modo palese: come effetto durevole di una vita interiore contratta e insoddisfacente, nella quale risultano delusi gli ideali e i principi fondamentali; oppure come crogiolo ardente di un amore intenso e altalenante, quasi impossibile e ormai decaduto, che provoca sconcertanti contrasti. Situazione, però, che lascia uno stretto varco a una balenante e continua speranza.

Lo sciame delle parole

Poesie di una vita

di Guido Zavanone

editore: Interlinea

pagine: 352

Questo libro, che raccoglie oltre cinquant'anni di attività poetica, si apre e si chiude nell'attesa di un segno. Una vita è passata ed il punto cruciale è il medesimo. Le parole sono certo tutto per il poeta, ma questo suo tesoro è quanto mai fragile, votato alla dispersione, se non alla dissoluzione dello "sciame" appunto. Siamo quindi dentro una poesia di scommessa spirituale e metafisica, come non poca poesia del Novecento, ma ci occorre subito una precisazione, si tratta di una scommessa "temperata", cioè accortamente regolata da due strumentazioni stilistiche, quali l'allegoria e l'ironia, che negli anni si sono venute affinando in diverse variazioni. Solo con questi essenziali contrappesi è possibile per Zavanone muoversi nell'autentico di una parola, che deve sempre trattenere qualcosa dell'"ombra" (lemma prediletto) umana.

Una lucida disperazione

di Piera Oppezzo

editore: Interlinea

pagine: 216

«Il poetico è un equivoco che detta sentimenti equivoci»

L'occasione della poesia

Poesie 2007-2014

di Giuseppe Panella

editore: Interlinea

pagine: 96

Un'espressione di Franz Kafka appare una pertinente premessa per affrontare un tema essenziale del mondo poetico di Giuseppe Panella: "Il poeta è sempre più piccolo e più debole della media degli uomini. Per questo sente più intensamente, con più forza degli altri, la pesantezza della sua presenza nel mondo. Il suo canto, per lui personalmente, è soltanto un grido. Per l'artista, l'arte è una sofferenza dalla quale si libera in vista di una sofferenza nuova". In Giuseppe Panella il dolore si scontra continuamente con la serenità, con una prevalenza incerta fino agli ultimi versi, nei quali si afferma la spinta verso un futuro aperto alla protesta ed alla speranza. Il raro fascino di una tale ricerca lirica è affidato al cozzare di sentimenti e percezioni apparentemente contraddittorie. Il destino umano, composto di giorni tortuosi sino alla "fatal quiete", viene descritto, senza pietosi ravvedimenti, ma anche senza recidere il filo della speranza, con un linguaggio personale, sottilmente ricercato e di inconsueta eleganza.

Reliquiario della grande tribolazione

Via crucis in tempo di guerra

di Giuseppe Langella

editore: Interlinea

pagine: 48

Via crucis in tempo di guerra prende vita dai versi di Giuseppe Langella, che racconta la Passione attraverso un commovente spaccato poetico della vita quotidiana dei soldati della Prima Guerra Mondiale

Origini

Poesie 1998-2010

di Giancarlo Pontiggia

editore: Interlinea

pagine: 248

Per la prima volta esce l'opera completa di uno dei maggiori poeti degli ultimi decenni. La poetica di Giancarlo Pontiggia unisce la limpidezza dell'immagine con la ricerca antiermetica, con una comunicazione diretta con il lettore, spesso invocato ma mai banalizzato. Il volume, molto ampio, contiene sei saggi inediti sull’autore tra i quali un testo di Carlo Sini.

Violaine

di Livio Ceschin e Rossella Frollà

editore: Interlinea

pagine: 184

«Gelosa del mio silenzio» è la cifra di una rivelazione nella poesia italiana, secondo Franco Loi. Il rapporto profondo e inscindibile fra natura e io interiore è il filo rosso che dà consistenza alla raccolta di versi con cui esordisce Rossella Frollà, Narra un legame fatto di vicende e sentimenti privati che diventano universali nel segno dello stupore o del sacrificio, dando voce al peso e alla profezia della condizione femminile e cantando «Delle donne, quello taciuto, pianto in segreto, sotto i tacchi di monotona cadenza… il peso». E Rossella Frollà è autrice che sposa in poesia una delle missioni che caratterizzano il pensiero di papa Francesco: «Noi siamo un ospedale da campo, fuori ci sono tanti feriti».

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