Poesia italiana
Per esempio
di Roberto Sanesi
editore: Interlinea
pagine: 180
Roberto Sanesi (1930-2001) non fece in tempo ad avviare alla stampa il suo ultimo libro poetico, concepito sul finire del secolo scorso. Poté estrarne, bensì, alcune decine di testi per due più esigue raccolte, Arrondissement la vie e Il primo giorno di primavera, e qualche altro per corrispondere a specifici inviti, ma il libro in quanto tale, nonostante fosse pronto per essere consegnato a un editore, rimase nel cassetto. Lo si pubblica qui per la prima volta, in un’edizione critica che rende omaggio a una delle voci più esclusive del Novecento, dando esecuzione testamentaria alle sue ultime volontà.
L’ippopotamo
di Luciano Erba
editore: Interlinea
pagine: 208
Nel centenario di Luciano Erba (1922-2010), poeta appartato eppure tra i più importanti del Novecento, è proposta un’edizione commentata dell’opera più celebre, L’ippopotamo (premio Librex-Guggenheim-Montale), perché «forse la galleria che si apre / l’ippopotamo nel folto della giungla / per arrivare al fiume, ai curvi pascoli» rappresenta l’emblema della ricerca umana, tra natura, attese e sogni. In questi testi Erba predilige una poesia di piccole cose quotidiane per parlare dei grandi interrogativi dell’esistenza e della vita civile, nel dubbio (metafisico e aperto alla speranza) che «forse questo e qualsiasi tracciato… / altro non sono / che eventi privi d’ombra e di riflesso / soltanto un segno che segna se stesso».
Donne appassionate
Poesie d’amore e morte
di Cesare Pavese
editore: Interlinea
pagine: 96
«Il tema delle donne in Pavese è più che mai vivo. La spesso convocata misoginia di Pavese non è altro che la maschera di una solitudine bisognosa di essere colmata, di una ricerca spasmodica di completezza, di una unità mancante, di una amorosa compensazione», come scrive Giovanni Tesio in questa nuova antologia dei testi più belli dedicati all’amore e anche alla morte fin dal più celebre verso: «Verrà la morte e avrà i tuoi occhi». Un’occasione per ritrovare l’energia poetica di Pavese, «la sua ricchezza: la nostra salvezza, la sua dannazione».
Verso la ruggine
di Prisca Agustoni
editore: Interlinea
pagine: 96
Questo libro dedicato all’ambiente rappresenta probabilmente il punto più alto, più maturo e più sorprendente della ricerca poetica di Prisca Agustoni, nata e cresciuta in Svizzera ma oggi residente in Brasile. Libro forte, per più di un aspetto affascinante e inquietante, Verso la ruggine trae spunto da una catastrofe ambientale, o per essere più precisi da un eco-crimine perpetrato alcuni anni or sono e seguito a ruota da altri avvenimenti nefasti che riguardano il Brasile ma che per metonimia valgono per tutti noi: nel novembre 2015 crolla una diga nello stato di Minas Gerais e il contenuto tossico di un gigantesco bacino si riversa nel principale fiume della regione, il Rio Doce, devastandolo. Il libro si muove su di un confine fragile e già compromesso: quella frontiera tra la ruggine e il ferro che è suggerita sin dall’inizio. Ma se la ruggine indicherà evidentemente lo sfaldamento, l’usura, lo smangiarsi di ogni certezza, non è detto che il ferro possa costituirsi come polarità positiva e ora sconfitta. Si direbbe piuttosto che i due termini disegnino una morsa atroce, a cui è difficile sfuggire (dalla presentazione di Fabio Pusterla).
Canti anonimi
di Clemente Rebora
editore: Interlinea
pagine: 264
«Dall’imagine tesa / Vigilo l’istante / Con imminenza di attesa – / E non aspetto nessuno» sono i versi di chi è in ansia aspettando qualcuno e qualcosa: forse la donna amata, forse la conversione. Clemente Rebora, dopo l’annichilimento e la strage della Grande Guerra, scrive questi Canti anonimi perché vuole cercare, nel donarsi anonimo agli altri, una ragione per continuare a vivere, per ripartire, per trovare prima o poi chi «Verrà, se resisto / A sbocciare non visto, / Verrà d’improvviso, / Quando meno l’avverto». Per la prima volta un’edizione commentata di un libro fondamentale tra le due guerre.
Letto, latrina e cantina
La poesia verista in Italia
a cura di Giuseppe Iannaccone
editore: Interlinea
pagine: 280
«Una celebrazione della vita terrena e dell’amore carnale»: così Benedetto Croce ha definito la lirica “verista” che alla fine dell’Ottocento mira a rappresentare la realtà senza ipocrisie, compiacendosi di descrivere situazioni disgustose, amori mercenari, sentimenti triviali, insomma gli aspetti più scabrosi della quotidianità. Per la prima volta sono raccolti in un’antologia i versi di autori noti, meno noti e sconosciuti, protagonisti di una tendenza poetica finora ignorata o appena citata nelle storie letterarie. Come ribadito da Croce, è «un punto di rivolgimento nella storia della poesia italiana». Testi e schede di Francesco Cimmino, Corrado Corradino, Gabriele ’Annunzio, D’ernano, Carlo De Lieto, Ferdinando Fontana, Pier Enea Guarnerio, Olindo Guerrini, Domenico Milelli, Enrico Onufrio, Girolamo Ragusa Moleti, Vittorio Salmini, Antonio Scano, Giacinto Stiavelli, Ulisse Tanganelli e Felice Giacomo Vitale.
Nuovi misteri
di Raimondo Iemma
editore: Interlinea
pagine: 88
«La poesia legge nel pensiero» scrive Raimondo Iemma, giovane autore che indaga l’esistenza alla ricerca di «nuovi misteri», fatti di visioni, invenzioni e disastri («ai quali si potrà sempre riparare / ma non al loro incombere ed è per questo / che sono già accaduti»). con una scrittura che intriga, queste pagine ci aiutano a capire perché la poesia, con ogni lettore, «ha un appuntamento che non può mancare».
Bevendo il tè con i morti
di Chandra Livia Candiani
editore: Interlinea
pagine: 120
Dall’autrice di uno dei più recenti casi editoriali di poesia con La bambina pugile ovvero la precisione dell’amore (Einaudi) un libro originale: non sulla morte ma sui morti, su un mondo di ombre più vive dei vivi, fantasmi amici e compassionevoli, abitanti di un regno che è la patria della memoria e la compagnia dei solitari. Candiani ci consegna una doppia vista con un linguaggio che ammutolisce grazie a versi che hanno per interlocutore il silenzio. «Candiani vive in un suo pianeta, come il Piccolo Principe, cui molto assomiglia. Traduce testi buddhisti, recita, dipinge… Molti suoi versi non vi usciranno più dal cuore e dalla mente» (Vivian Lamarque).
Il non più possibile fruscio degli anni
di Emilio Jona
editore: Interlinea
pagine: 176
Un itinerario poetico della senilità, privo di smarrimenti e stanchezze, ricco di saggezza e meraviglia, fitto di paesaggi, illusioni, persone, affetti, indignazioni di un presente che è anche memoria pertinente di un passato, forza attiva, e non occasionale ornamento della nostalgia: «è una piccola impresa che intrica / le ore della vecchiaia / impudica, che al fondo / al fondo contiguo e fedele / ha l’inferno / che non chiude la porta / a un paradiso crudele».
Voci e sottovoci per Maria Corti
a cura di Gianfranca Lavezzi, Angelo Stella
editore: Interlinea
pagine: 68
Una raccolta di omaggi poetici alla celebre filologa Maria Corti a vent'anni dal suo congedo
Le metamorfosi di Dante
Nuova corrente 168
rivista: Nuova Corrente
pagine: 192
La fortuna del personaggio dantesco tra Ottocento e Novecento
Quello che vedo
di Valeria Rossella
editore: Interlinea
pagine: 72
Delle cose che il poeta vede e che hanno pari grado di esistenza ma si manifestano diversamente: è ciò di cui parla questo libro di poesia perché è la ragione della poesia stessa. Le visibili passano per i sensi, le invisibili amplificano la realtà, tanto che «la realtà cambia di grado e sale / rapidamente una febbre nelle immagini». È allora una giostra struggente come la vita che, nel suo inarrestabile moto perpetuo, ci restituisce un eterno presente, dove schizzo dal vero e visione convivono: «Vengono a trovarmi gli amici, ma da giovani, / emergono dal permafrost degli anni, / sgranati nel temporaneo disgelo», nella certezza che «il vecchio dio cieco ci vede come ombre» e che, infine, «il grido / che annuncia l’alba pare di un uccello / invece è il tempo che piange ininterrotto».