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L’inchiostro indelebile di una badessa scrittrice

L’inchiostro indelebile di una badessa scrittrice L’inchiostro indelebile di una badessa scrittrice
L’inchiostro indelebile di una badessa scrittrice

A un anno dalla scomparsa di Anna Maria Cànopi, badessa benedettina di fama internazionale, che ha vissuto gran parte della sua vita nella clausura dell’isola di San Giulio sul lago d’Orta, di cui Interlinea ha pubblicato un’autobiografia e altri testi, le edizioni paoline hanno raccolto una serie di testimonianze («Il silenzio si fa preghiera». Omaggio a Madre Anna Maria Cànopi, a cura di Matteo Albergante e Roberto Cutaia, Paoline, Milano 2020,) tra gli altri di Gianfranco Ravasi, Lugi Bettazzi, Eugenio Borgna, Mariella Enoc e l’editore di Interlinea Roberto Cicala, di cui riportiamo una parte del ricordo dal titolo L’inchiostro indelebile di una badessa scrittrice,

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 «Oltre la mia finestra / monotonia di tetti / e pioggia e pioggia…» annota una sera la quasi ottantenne badessa dell’isola di San Giulio. Dalla tolda del suo monastero di clausura, che sembra navigare in mezzo al lago d’Orta, lei ha un punto di osservazione spirituale della «moltitudine affranta, / dolori senza nome» e, nella notte di pioggia, «un solo volto: il Tuo, ancora…»
Anche con queste parole sabato 15 giugno 2013 madre Anna Maria Cànopi conquista la copertina di “Tuttolibri”, uno degli inserti letterari più autorevoli, sotto il titolo “Ecco la mia isola del tesoro” e con quest’esordio di articolo: «Come si saluta una Madre? Una badessa? Una donna con il velo? Forse tacendo. Forse scrutandone il volto, leggendovi una pace sconosciuta, una delicatezza che medica ogni remora, ogni caduta, una speranza che ha il respiro di una sua lirica: “Ho tanto taciuto / sepolta nel grande silenzio / buio”». Il suo sorriso su quella pagina di quotidiano (in occasione della seconda edizione del libro con aggiunta di poesie) vince così la sfida editoriale e personale di superare una titubanza durata molti anni, prima di convincersi a cedere alle insistenze dell’editore amico e approdare alla prima edizione nel 2012. Una lettera di qualche tempo prima è emblematica di quel «un po’ di pudore e confusione a lasciar pubblicare queste pagine… ma ormai ho varcata gli ottant’anni e devo affrettarmi a consegnare il    passato per correre verso il “futuro pieno di speranza” per quanto è eterno». È grazie al consiglio favorevole del card. Ravasi che mette da parte il timore di protagonismo, accettando con umiltà e spirito di servizio di raccogliere le sue memorie nell’idea di poter meglio testimoniare al mondo laico, con un marchio editoriale non religioso ma fidato come quello di Interlinea, che «santità della vita è la pazienza, / catarsi del tempo, il silenzio» (aggiungendo, nella premessa, di raccontare di sé «semplicemente perché si evidenziasse l’opera che Dio ha compiuto nell’esistenza di una delle tante piccole creature a cui Egli ha rivolto lo sguardo con infinita benevolenza»).
In Una vita per amare la soglia che spinge il lettore a entrare nella casa della monaca scrittrice è costituita dal piccolo formato della collana “Passio”, nata ai primi anni novanta sotto l’ala di quell’Aldo Del Monte tra l’altro vescovo patrocinatore della presenza della giovane monaca sull’isola per fondare il monastero. Il titolo, Una vita per amare, era stato scelto in alternativa a una prima idea, da lei scartata, di intitolarlo con un richiamo a un’opera di Pablo Neruda: Confesso che ho creduto. In una lettera di gennaio aveva proposto anche il sottotitolo Ricordi di una claustrale, poi sostituito, mentre altri titoli da lei indicati erano stati: Molti volti, un solo Amore e ancora Nell’Amore la mia forza. All’inizio sarebbe stato soltanto Viaggio nella memoria, come il titolo di un fascicolo interno distribuito tempo prima tra la comunità monastica. In una lettera si trova ancora una sua nota: «quanto alla copertina, se non è già stata stampata, preferirei una lampada invece di un cero…», com’è la prima bozza conservata nell’archivio della casa editrice. Nella nuova edizione l’immagine cambierà ancora.
Il 14 aprile 2012 avviene la presentazione nell’antica basilica stracolma: anche questa volta acconsente a dare testimonianza in pubblico, dialogando con l’editore e don Silvio Barbaglia, ma ai tanti accorsi ad ascoltarla non guarda mai negli occhi eppure guarda con calore nel cuore di ognuno.
Quindi il libro inizia a circolare negli ambienti non confessionali portando la parola della fede anche negli ambienti culturali lontani dalla Chiesa, secondo gli auspici: così, dopo la recensione di ”Avvenire”, ecco un’intervista a tutta pagina su “Repubblica”, dove ricorda qualche premio letterario giovanile e poi la consapevolezza di non farsi tentare da «parole superficiali, fuochi fatui lontani dalla verità». Un altro ritratto uscirà, per la seconda edizione, sul “Venerdì” a firma dello scrittore e poeta Gian Luca Favetto, che dell’autrice benedettina sottolinea passi come questi: «Di fronte alle aberrazioni che si stanno propagando nel mondo, ancor più sentiamo urgere l’esigenza di vivere per amare».
È la testimonianza di parole che sono indelebili perché intinte in una spiritualità vissuta e profonda, radicata come le più longeve piante nel giardino dell’isola, le cui foglie vibrano al vento come i versi delle poesie finali. Sono preghiere o poesie? L’autrice non osa né l’una né l’altra definizione: in effetti sono semplici note raccolte lungo il cammino di un’anima che crede nelle parole e fin dalla fanciullezza si è ritrovata nell’esperienza del salmista quando dice: «Sono canti per me i tuoi precetti / nella terra del mio pellegrinaggio» (Sal 119, 54).
Un libro è un vascello di carta e parole che può arrivare ad approdi molto lontani. Com’era già stato per il precedente Piedini nudi sui ricordi e i pensieri del tempo di Natale, anche Una vita per amare arriva al cuore di chi cerca senza professare confessioni religiose. Uno di questi è uno scrittore spagnolo, autore di best seller di fama mondiale, come La cattedrale del mare edito in Italia da Longanesi, Ildefonso Falcones. L’avvocato scrittore di Barcellona nel 2014 è ospite a Novara del festival internazionale Scrittori&giovani: ha saputo di questa monaca di clausura in mezzo a un lago vicino, in un luogo che ha un'ambientazione religiosa e medievale come il suo libro, perciò chiede se è possibile incontrarla. La generosità di madre Cànopi permette di fissare l’appuntamento: un pranzo dello scrittore all'Hotel San Rocco, accompagnato da Valentina Fortichiari di Longanesi, il motoscafo verso l'isola, la grata da cui annunciarsi, la lunga scalinata nel palazzo antico e l'ingresso, nel parlatorio del monastero, di questa figura minuta che sembra indifesa e fuori dalla società ma fin dalle prime parole fa entrare in una dimensione interiore molto intensa («La sacra liturgia mette sulla bocca di Maria di Nazareth queste parole: “Cum essem parvula, placui Altissimo”: essendo piccola, sono piaciuta all’Altissimo. È così anche per me»); poi chiede della Spagna di oggi, della scrittura, dei lettori di narrativa nel mondo. Per il laico Falcones questa donna esile e forte sembra un personaggio uscito da quella storia che lui racconta eppure pienamente contemporanea. Sull'imbarcazione del ritorno commenta con aggettivi al superlativo la figura della badessa e si fa tradurre le poesie dal libro che lei gli ha donato: «Uomo, / crisalide divina / nel bozzolo / del tuo mistero: / tu sempre aspetti / di nascere ancora».
Il ricordo di madre Cànopi per un editore è riaprire e rileggere i libri fatti grazie alle sue parole, anche quelle poetiche: «Se tu volessi, o madre, darmi in braccio un momento, / solo un momento, il tuo Bambino; / se tu volessi passarmelo così addormentato, / lo terrei lievemente sulle braccia.... / mi colmerei di gioia e tenerezza per tutti i giorni della mia vita». Confidando che ora lei tenga in braccio il Bambino che ha sempre pregato, Interlinea ha pianto questa grande anima di un piccolo corpo che non solo ha fondato il monastero Mater Ecclesiae ma ha anche scritto pagine di spiritualità indimenticabili e conosciute a livello internazionale, a cominciare appunto da quelle memoriali di Una vita per amare in cui l'immagine del Bambino resta centrale perché «tornando al tempo dell'infanzia, i ricordi si affollano all'infinito su una realtà più bella del sogno e delle fiabe, la realtà di un ambiente vitale genuino che, inconsciamente interiorizzato, è rimasto nella vergine memoria dell'infanzia, in modo tale da iniziare la mia anima alla contemplazione e alla preghiera, al silenzio adorante e alla poesia». È la poesia che ci rende migliori, con cui rivediamo lei, alla finestra, attendere il viaggio finale partendo dalla sua isola: «Stasera piove: / ascolto la musica sommessa / della pioggia / sui tetti dell’abbazia, / e sento nell’aria il profumo / di una tardiva primavera».

 Roberto Cicala

  

L’audio dell’incontro di sabato 14 aprile 2012 (Isola di San Giulio, Basilica di San Giulio, lago d’Orta, Novara) per la presentazione del libro-autobiografia Una vita per amare. Ricordi di vita di una monaca di clausura con l’autrice Anna Maria Canopi e l’editore Roberto Cicala, moderatore don Silvio Barbaglia, si può ascoltare a questo link:

http://lanuovaregaldi.it/Passio2012/audio/12-04-14_CanopiUnaVitaPerAmare.WMA

Una vita per amare

Ricordi di una monaca di clausura

di Anna Maria Cànopi

editore: Interlinea

pagine: 112

La storia e la vocazione di una delle maggiori figure della spiritualità di oggi, badessa del monastero benedettino dell'isola di San Giulio.

Con Maria

Misteri di gioia, luce, dolore e gloria

di Anna Maria Cànopi

editore: Interlinea

pagine: 64

Una meditazione che accompagna Maria nel mistero della vita di Cristo.

Piedini nudi

Ricordi e canti sul mistero del Natale

di Anna Maria Cànopi

editore: Interlinea

pagine: 56

Una celebre abbadessa ha scritto appositamente per la collana “Nativitas” suggestive memorie, riflessioni e poesie dedicate al mistero del Natale, fin dal ricordo del primo presepe con il bacio sui piedini nudi della statuina di Gesù Bambino. Come scrive Gianfranco Ravasi nella presentazione: «La parola di madre Canopi dall’oasi della memoria e da quell’oasi del suo presente – che è quel piccolo paradiso monastico nell’isola di San Giulio sul lago d’Orta – si rivolge all’umanità intera. Parla con amore e dolcezza ma anche con intensità e certezza a quella “crisalide divina” che è racchiusa nel “bozzolo del mistero” e che attende lo sbocciare del suo Natale».

Il volto del mistero

Con antologia di testi da Agostino a Edith Stein

di Anna Maria Cànopi

editore: Interlinea

pagine: 88

La fede e l'amore sono i soli occhi che possono vedere Cristo: è questa l'esperienza dei mistici, cioè di coloro che, superando il limite dei sensi e della ragione

Il buon samaritano si ferma ancora

Testimonianze

a cura di Marina Airoldi Tuniz, Elisa Bazzica, Margherita Bonanate, Anna Maria Cànopi, Ada De' Molinari, Mariella Enoc, Elisabetta Ferraro, Serena Fiocchi, Laura Gallio, Maria Adele Garavaglia, Cristiana Giordano, Anna Lavatelli, Annamaria Mellone, Anna Cristina Montanaro, Carla Naldi, Luisella Perucca, Paola Turchelli

editore: Interlinea

pagine: 116

In questo libro, dedicato all'annoso problema della tratta delle donne straniere costrette sulla strada da ignobili aguzzini, si vuole accostare al contenuto della nota parabola evangelica del "buon samaritano" la storia di Doris, una splendida ragazza ventenne che, dopo poche settimane di "vita d'inferno" nelle strade del novarese, ha trovato, una domenica mattina, il suo "buon samaritano" che, con coraggio, determinazione e molta naturalezza, le ha offerto il solo aiuto che poteva essere utile in quel momento: toglierla dalla strada, prendersi cura di lei e affidarla a persone in grado di garantirle sicurezza, dignità e rispetto. Sedici scrittrici e personalità femminili novaresi hanno accettato di rielaborare in qualche modo, sulla base della loro personale sensibilità e preparazione professionale, la storia di Doris, tenendo altresì conto delle azioni che caratterizzano l'aiuto offerto dal personaggio della pagina evangelica al malcapitato ridotto in fin di vita dai briganti, così come viene narrato nella pagina evangelica di Lc 10, 30-37.

Sculture dipinte

L'ambone dell'isola di San Giulio a Orta

di Mauro Maulini

editore: Interlinea

pagine: 88

Un pregiato catalogo d’arte che raccoglie trenta tempere di Mauro Maulini ispirate alle affascinanti e misteriose figure del pulpito medievale della chiesa dell’isola di San Giulio, accompagnate dai testi di Anna Maria Cànopi (Parola e Ambone), Laura Pariani (La dimensione del mistero) e Carlo Carena (Sense and Sensibility. Fra i mostri). Edizione d’arte stampata su due carte pregiate della cartiera Fedrigoni: i testi su carta avoriata filigranata e vergata; le immagini su carta patinata. La tiratura è di 250 copie numerate. La confezione è cucita artigianalmente. La copertina è in tela con impressioni in oro a caldo con applicazione manuale di un’incisione sul piatto.

Lake time

a cura di Anna Maria Cànopi, Mauro Maulini

editore: Interlinea

pagine: 160

«Il lago d’Orta, dove sorge l’isola di San Giulio, è un lago che fa di testa sua. Un originale che, invece di mandare le acque a sud, le manda a nord, come se le volesse regalare al monte Rosa» ha scritto Gianni Rodari. È un lago dallo spirito ribelle, diverso da tutti gli altri. Lo si scopre quasi di sorpresa, chiuso e protetto tra montagne boscose. Questo «angolo di paradiso» ha ispirato nel tempo poeti e scrittori, la creatività di artisti e le immagini di grandi fotografi contemporanei. Lake time lo racconta con le parole di un gruppo di autori che sul lago sono nati e vissuti o lo hanno scoperto per caso o lo pensano con nostalgia da lontano. È un quaderno di storie, pensieri, emozioni, ricordi personali che vi farà amare la magia di questo lago e vi farà venire il desiderio di conoscerlo.«Lake Orta, where the island of San Giulio rises, is a lake that does as it pleases. An original that, instead of sending the waters to the south, sends them to the north, as if it wanted to give them as a gift to Monte Rosa» wrote Gianni Rodari. It is a lake with a rebellious spirit, different from all other lakes. You discover it almost by surprise, closed and protected between wooded mountains. For years, this «corner of paradise» has inspired poets and writers, the work of artists and great contemporary photographers. Lake time is narrated by a group of authors who were born by the lake, or live there, or discovered it by chance or think about it with nostalgia from afar. It is a notebook of stories, thoughts, emotions, and personal memories that will make you love the magic of this lake and tempt you to get to know it

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