«Io sono amico dell’invisibile / e non faccio conto / che di ciò che si fa sentire e non si mostra, / e non credo e non posso credere / a tutto quello che si tocca / e che si vede»: questi versi di Eugenio Montale ispirano il titolo di questo libro, un’ampia, articolata ed esaustiva analisi dell’opera del grande poeta da parte di grande critico che gli fu anche amico. In queste pagine viene illuminata la poesia «inesistente» del premio Nobel, alimentata dai grandi interrogativi esistenziali del secolo breve, ultimo anello di una lunga catena di valori che affonda le sue basi nella cultura classica antica. Le pagine di Angelo Marchese raggiungono l’intento di ricostruire il sottile filo conduttore di tale intricata catena e offrirci l’immagine completa del maggiore poeta del Novecento.
Biografia dell'autore
Angelo Marchese
Angelo Marchese (Genova 1937 – Firenze 2000) è stato un grande critico e studioso del secondo Novecento. Si pensi al suo fortunato Dizionario di retorica e di stilistica (Mondadori) e ai suoi commenti ai Promessi sposi, ai Malavoglia e alla Divina Commedia su cui si sono formate generazioni di studenti. Del 1990 è Officina del racconto, saggio-guida sulle modalità di analisi di un racconto. Ha collaborato con riviste come “Humanitas”, “Otto/Novecento” e “Resine”.