Dell’io prigioniero

titolo | Dell’io prigioniero |
sottotitolo | Pirandello, Levi, Berto, Sanguineti |
autore | Laura Nay |
Argomento | Letteratura (narrativa, poesia, saggistica...) Saggistica letteraria |
Collana | Biblioteca, 75 |
marchio | Interlinea |
Editore | Interlinea |
Formato |
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Pagine | 204 |
Pubblicazione | 2022 |
ISBN | 9788868573232 |
I quattro scrittori presi in esame, molto diversi fra loro, sono accomunati dall’inesausta ricerca di un indizio che permetta di non smarrirsi nel labirinto. Li unisce infatti una condizione di separatezza e di prigionia, che non necessariamente coincide con i muri di una cella ma che, pur sempre, si configura quale esperienza limite per un io che nella scrittura trova il modo per dare espressione a tale separatezza e contemporaneamente per mantenere vivo il rapporto – alle volte deformato, altre illusorio – con gli altri. Le loro opere diventano così il luogo dove poter sperimentare nuove forme di scrittura capaci di esprimere se stessi e il mondo, dove è consentito all’io prigioniero, per poter sopravvivere, dire di sé e tenere saldamente il filo che ancora lo lega a ciò che è stato, come a ciò che spera e vuole essere, ma soprattutto per imparare a conoscere la propria prigione.
Biografia dell'autore
Laura Nay
Laura Nay insegna Letteratura Italiana e Letteratura Italiana Contemporanea presso l’Università di Torino. Si è occupata di vari autori novecenteschi, da Pirandello a Tomasi di Lampedusa, da Berto a Carlo Levi, da Sanguineti a Pavese. Su quest’ultimo, dopo aver curato insieme a Marziano Guglielminetti l’edizione del Mestiere di vivere condotta sull’autografo (1990, 2000), èritornatacon la curatela dei romanzi La casa in collina (2020) e Tra donnesole (in corso di stampa). Alla letteratura fra Settecento e Ottocento ha guardato in diverse monografie (fra le più recenti: La tirannide degli affetti. «Affetti naturali» e «affetti di libertà» nelle tragediealfieriane, 2017, Leggere l’Ottocento. Francesco De Sanctis e le«nude regole» della critica, 2021). È direttrice del Centro di Studi per la Storia dell’Università di Torino, condirige tre collane editoriali, fa parte del comitato scientifico del Centro Studi Interuniversitario Edoardo Sanguineti e dei comitati scientifici di “Sinestesie”, “Sinestesieonline”,“Transalpina” e della “Rivista di Storia dell’Università di Torino”.
Il saggio Dell’io prigioniero. Pirandello, Levi, Berto, Sanguineti prosegue l’indagine sull’io autoriale inaugurata con il volume del 2012 «Anime portentosamente multiple». Le strade dell’io nella narrativa moderna.
Le celle delle prigioni di questi luoghi senza luogo né tempo, non hanno finestre, ma alte aperture cui l'occhio non giunge, o da cui si mostra soltanto un indifferente e vuoto spicchio di cielo