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Viaggio col padre

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Viaggio col padre
titolo Viaggio col padre
autore
curatore
Argomento Letteratura (narrativa, poesia, saggistica...) Narrativa italiana
Collana Biblioteca di narrativa, 40
serie Opere di Carlo Castellaneta, 2
marchio Interlinea
Editore Interlinea
Formato
libro Libro
Pagine 212
Pubblicazione 2019
ISBN 9788868572440
 
15,00 14,25
 
risparmi: € 0,75
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Disponibile anche nel formato

Un viaggio di tredici ore in treno può salvare i rapporti in crisi tra nord e sud, tra padre fascista e figlio che si oppone e vuol capire, tra la fedeltà alla moglie e il tradimento degli ideali. Nel viaggio tra Milano e Foggia, dentro il buio della notte ma anche dell’esistenza giovanile e della società, si celebra il processo a una generazione che affollò acriticamente le piazze portando il Paese al baratro. Torna il romanzo di formazione scoperto da Elio Vittorini che così rivelò Castellaneta: una storia sul conflitto generazionale e sulla difficoltà di parlarsi e dirsi tutto quello che non si è mai voluto (o saputo) dire.

 

Biografia dell'autore

Carlo Castellaneta

Carlo Castellaneta (Milano 1930-Palmanova 2013) è stato uno scrittore e giornalista italiano. Iniziò giovanissimo a lavorare, prima in una galleria d’arte poi come correttore di bozze, finché nel 1958 Elio Vittorini lesse il manoscritto di Viaggio col padre e lo volle pubblicare. I romanzi di Castellaneta sono stati tradotti in inglese, francese, spagnolo e tedesco. Giornalista del “Corriere della Sera” e direttore di “Storia illustrata”, è stato anche presidente del Museo teatrale alla Scala. Dal romanzo Notti e nebbie è stata tratta l’omonima miniserie televisiva diretta da Marco Tullio Giordana su sceneggiatura dello stesso Castellaneta. Interlinea ha avviato la ripubblicazione delle sue opere, a cura di Ermanno Paccagnini, tra cui sono uscite Notti e nebbie (2018) e Viaggio col padre (2019).

Un brano del libro

Dormiva. E non che fosse tardi. La notte era appena cominciata, una notte calda di stelle basse, ma le gambe non gli reggevano quelle due ore fermo all’impiedi. Dormiva: raccolto il capo nel braccio ripiegato, i talloni puntati contro il legno dello scompartimento, facendo un ponte con la schiena come nei giochi dei ragazzi. Sussultava, col corpo abbandonato che assecondava il ritmo delle ruote, e avrei voluto tenergli una mano sopra il dorso e sentirlo dormire. Avrei voluto, dico, poiché solo allora mi vidi quel che ero e quel che lui era per me. Avrei voluto tastargli le ginocchia e scoprirle di latte, molli e invecchiate, prima che il viaggio avesse termine e con esso ogni altra occasione. Ma lui dormiva, e un rantolo gli usciva di bocca che metteva pena. E mi pareva abbastanza, questa tenerezza nuova e matura che mi nasceva vicino a lui, perché si facesse pace una buona volta e io tornassi a sentirmi figlio. Era facile crederlo: l’aria entrava a torrenti dal finestrino e mi gonfiava la camicia. Ma il ricordo, una ferita antica e ancora aperta, mi teneva.

Rassegna stampa per Viaggio col padre

Da "Io Donna", Luisa Brambilla e Maria Grazia Ligato su "Viaggio col padre" di Carlo Castellaneta

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Sorrise di nuovo, questa volta aperto e soddisfatto, e tornò con la schiena alla parete. Il viaggio era appena cominciato ed io ero già battuto. Mi chiedevo in che modo avrei passato tutte quelle ore con lui

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