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Le anime del paesaggio

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Le anime del paesaggio
titolo Le anime del paesaggio
sottotitolo Spazi, arte, letteratura
autori , ,
curatore
Argomento Arte e architettura Saggistica d'arte e architettura
Collana Alia, 47
marchio Interlinea
Editore Interlinea
Formato
libro Libro
Pagine 112
Pubblicazione 2013
ISBN 9788882129149
 
12,00 11,40
 
risparmi: € 0,60
Spedito in 2-3 giorni
Tre maestri della modernità aprono sguardi nuovi sul paesaggio per vivere nella società odierna gli spazi di cultura, natura, arte e letteratura. Flavio Caroli, come in una delle sue presenze A che tempo che fa, dimostra che il paesaggio nella pittura va "dalla retina verso l'anima" accompagnandoci in un itinerario attraverso i quadri più celebri che raffigurano "il volto e l'anima della natura". Philippe Daverio apre una finestra sul paesaggio della modernità e tra curiosità, approfondimenti e intuizioni ribadisce che "il destino della città rappresenta oggi una questione che non può più essere ignorata, la domanda architettonica, e specificamente urbanistica, deve tornare al centro della nostra riflessione". Sebastiano Vassalli ci racconta, da Omero a gadda, il paesaggio letterario. L'autore della Chimera avverte infine che "un orizzonte esclusivamente umano, per noi e per le nostre storie, non soltanto sarebbe insopportabile, come già aveva intuito Nietzsche, ma non sarebbe possibile e forse non è nemmeno pensabile".
 

Biografia degli autori

Flavio Caroli

Flavio Caroli
Flavio Caroli è professore ordinario di Storia dell’arte moderna presso il Politecnico di Milano. Ha indirizzato le proprie ricerche all’indagine della linea introspettiva che caratterizza l’arte occidentale, ricerche ampliatesi nello studio del confronto con le altre tradizioni figurative (ebraica, islamica, indiana, cinese, giapponese). Ha ricoperto importanti incarichi e dal 1997 al 2004 è stato responsabile scientifico per le attività espositive di Palazzo Reale di Milano, organizzando e curando significative manifestazioni (L’Anima e il Volto, Scapigliatura e Futurismo, Il Cinquecento Lombardo, Natura Morta Lombarda, Il Gran Teatro del Mondo, L’Anima e il Volto del Settecento, oltre ad altre rassegne, fra cui Picasso, Hokusai, Anni cinquanta). Negli anni ottanta ha teorizzato e coordinato il movimento artistico Magico primario. Ha collaborato alle pagine culturali di numerosi periodici, tra cui “Il Corriere della Sera” e “Il Sole 24 Ore”. Un suo testo è contenuto in Le anime del paesaggio (Interlinea 2013).

Philippe Daverio

Philippe Daverio
Philippe Daverio (Mulhouse, 17 ottobre 1949 – Milano, 2 settembre 2020) è stato professore ordinario di Disegno industriale presso l’Università degli Studi di Palermo. Ha curato varie pubblicazioni sui movimenti d’avanguardia tra le due guerre. Gallerista ed editore, opinionista per importanti periodici (“Panorama”, “Vogue”, “Liberal”, “Il Corriere della Sera”, “Avvenire”). È stato autore e conduttore di programmi televisivi (Art’è, Passepartout Il Capitale di Philippe Daverio su Raitre, Emporio Daverio su Rai 5), nonché direttore del periodico “ART e dossier”. È stato assessore alla cultura del Comune di Milano dal 1993 al 1997, occupandosi del rilancio di Palazzo Reale, del suo restauro e del riposizionamento del sistema museale nell’insieme del patrimonio civico. Un suo testo è contenuto in Le anime del paesaggio (Interlinea 2013).

Sebastiano Vassalli

Sebastiano Vassalli
Sebastiano Vassalli nasce a Genova nel 1941 ma fin da bambino vive a Novara. Tra gli anni sessanta e settanta, nei quali insegna dopo la laurea in Lettere con una tesi su arte contemporanea e psicanalisi discussa con Cesare Musatti, partecipa alle vicende della neoavanguardia nell’ambito del Gruppo 63, all’inizio dipingendo e fondando una piccola casa editrice e riviste quali “Ant.Ed.” e “Pianura”. 
Esordisce con testi poetici affermandosi con alcune prose sperimentali (Narcisso è del 1968, cui seguono Tempo di màssacro e L’arrivo della lozione, sempre da Einaudi, presso cui pubblica anche il poemetto Il millennio che muore); nella pagina travasa, attraverso un furore linguistico e una satira culturale, le inquietudini politiche e sociali di quegli anni. Rispetto a queste esperienze giovanili Abitare il vento del 1980 segna il primo tentativo di distacco e svolta. Il protagonista, come nel successivo Mareblù, si sente incapace di cambiare il mondo con metodi trasgressivi e rivoluzionari (chiedendosi alla fine: contro chi?). 
Vassalli cerca quindi nuovi personaggi o, meglio, una letteratura pura. E in questo senso è per lui emblematico il poeta Dino Campana, la cui vicenda è ripercorsa nella Notte della cometa, la prima opera della stagione narrativa matura. La sua indagine approda a una dimensione esistenziale anch’essa pura, come la fanciullezza, al centro della ricerca delle origini della società odierna italiana nel romanzo L’oro del mondo, ambientato nel dopoguerra. Intanto Vassalli non smette di indagare il mondo con eclettismo intellettuale (si pensi a Sangue e suolo Il neoitaliano). 
L’investigazione letteraria delle radici e dei segni di un passato che illumini l’inquietudine del presente e ricostruisca il carattere nazionale degli italiani approda al Seicento con La chimera, un successo editoriale del 1990 (premio Strega), poi al Settecento di Marco e Mattio, uscito l’anno dopo, quindi all’Ottocento e agli inizi del Novecento con Il Cigno nel 1993. 
Dopo la parentesi quasi fantascientifica, inquietante e satirica, di 3012 e il viaggio al tempo di Virgilio e Augusto di Un infinito numero, in Cuore di pietra ricrea un’epopea della storia democratica dell’unità d’Italia simbolizzata da un grande edificio di Novara, Casa Bossi dell’architetto Antonelli. Nei libri a cavallo del Duemila lo scrittore si avvicina al presente riscoprendo anche il genere del racconto, soprattutto con La morte di Marx e altri racconti del 2006 e L’italiano dell’anno successivo, prima del ritorno al romanzo fondato sulla storia: la prima guerra mondiale in Le due chiese, del 2010, e gli antichi romani in Terre selvagge, che segna nel 2014 il passaggio dall’editore di quasi cinquant’anni di libri, Einaudi, a Rizzoli, dove appare nello stesso anno una nuova edizione della Chimera
Con Interlinea Vassalli pubblica Il mio Piemonte, la raccolta illustrata Terra d’acque e, tra gli altri titoli (oltre a Natale a Marradi e Il robot di Natale nella collana “Nativitas”), l’autobiografia Un nulla pieno di storie. Ricordi e considerazioni di un viaggiatore nel tempo (con Giovanni Tesio in forma di intervista con documenti e immagini) e Maestri e no. Dodici incontri tra vita e letteratura, Il supermaschio. Tra gli studi sullo scrittore novarese si segnala il numero di “Microprovincia” 49 (2011) La parola e le storie in Sebastiano Vassalli, oltre a La chimera. Storia e fortuna del romanzo di Sebastiano Vassalli, a cura di Roberto CicalaGiovanni Tesio (Interlinea, Novara 2003). Una curiosità: allo scrittore è dedicata la prima guida italiana di itinerari letterari cicloturistici, Nella pianura delle storie di Sebastiano Vassalli, in italiano e inglese (Interlinea-ATL, Novara 2013). 
Vassalli pubblica interventi militanti su quotidiani: dopo la collaborazione a “La Repubblica” e “La Stampa”, è opinionista del “Corriere della Sera” (i suoi Improvvisi. 1998-2015 sono raccolti dalla Fondazione Corriere della Sera nel 2016). Muore nel luglio 2015 e nello stesso anno esce postumo da Rizzoli Io, Partenope, seguito da riedizioni e antologie tra cui I racconti del “Mattino”
Per aggiornamenti si rinvia al sito www.letteratura.it/vassalli.

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«La nostra storia, la nostra formazione, le nostre città, i nostri territori trasmettono al nostro stesso dna la capacità di essere inventivi»

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