Nada El Hage, Veli di passione - poesia araba al femminile
Quale testimonianza giunge da Beirut, una città martoriata? Dolore, ma anche, o meglio, "l'ultimo cui si aspira (al-mubtaghi) e il fine ultimo (al-muntahi)": è Dio, inizio e termine di tutte le cose, principale oggetto della ricerca della poetessa libanese Nadia El Hage, compiuta in una mistica solitudine. Attraverso versi ricchi di luci e colori la giovane autrice eleva la propria chiamata vibrante e assetata di Dio e lo fa con una delle voci più autentiche e uniche della letteratura araba contemporanea.
Biografia dell'autore
Nada El Hage
Nada El Hage nasce a Beirut il 9 maggio 1958 da famiglia cristiana. Il padre è il celebre poeta arabo Ounsi El Hage. Nada si laurea in Filosofia alla Sorbona di Parigi. Al rientro in Libano, intraprende la carriera artistica recitando in Processo a Gesù diretto dal regista libanese Raymond Gebara. Pubblica le prime poesie negli anni settanta sul quotidiano libanese “An-Nahar al-‘Arabi wa-Duwali”. Dal 1981 al 1995 dirige la sezione culturale del mensile “Fairouz”. Traduce dal francese in dialetto libanese alcune opere teatrali tra le quali La famiglia Tot di Stephen Orkini (1982) e La vita è sogno di Calderón de la Barca (1984). A oggi ha pubblicato sette raccolte di poesia: Preghiera nel vento (Salat fi al-rih, 1988); Dita dell’anima (Anamil al-ruh, 1994); Viaggio dell’ombra (Rihlat fi al-zill, 1998); Tutto questo amore (Kull hadha al-hubb, 2001); La foresta di luce (Ghabat al-dawa’, 2002); Con la leggerezza di una luna calante (Bi-khiffati qamrin yahwi, 2006); Veli di passione (Athwab al-‘ishq, 2010). Il sodalizio con la soprano libanese Hiba Al Kawas ha fatto sì che alcune sue poesie venissero musicate e cantate da quest’ultima. Altri interpreti arabi, tra cui Magda al-Roumi e Marcel Khalife, hanno voluto mettere in musica i suoi testi. Nel 2013 è stata ospite in Italia del festival di poesia civile di Vercelli.
Un brano del libro
Nel mio paese Dove gli uomini per le nozze donano alle donne un giaciglio di fuoco E donano ai bambini quando nascono un biberon di fuoco Nel mio paese Gli uomini costruiscono le dimore come gli uccelli Sotto la volta del cielo E sui rami pronti a essere arsi
Nel mio paese Dove la morte indossa i panni della vita I respiri vengono catturati al mattino Gli uomini adorano il sapore della terra E le donne dimenticano il sapore dei baci.
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Ogni istante è una rosa, ogni istante è eterno
Spremi quegli istanti
Spremili… sino ad affondare nel deserto