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Interlinea

Sorriso degli Etruschi

di Dino Garrone

editore: Interlinea

pagine: 176

Una riscoperta, nel segno della prosa che si fa vita di un autore inquieto – novarese di nascita ma vissuto a lungo a Pesaro – morto a soli ventisette anni a Parigi nel 1931

Paesaggi

Storia e leggende in Piemonte

di Giuseppe Torelli

editore: Interlinea

pagine: 192

Presentazione di Giuseppe Zaccaria. Insieme con il paesaggio geografico esiste il paesaggio storico che porta con sé le tracce di un passato scomparso

Cagnolino Dalcodino

di Gianni Cordone

editore: Interlinea

pagine: 64

Cagnolino Dalcodino è felice di partire per un viaggio, ma lungo la strada lo aspetta il terribile lupo Amodeo...

Fuga dalla Polonia

di Mya Tannenbaum

editore: Interlinea

pagine: 136

Anno 1950. Un giovane diplomatico polacco. Sposato con una pianista italiana, viene richiamato a Varsavia

Per un nuovo umanesimo letterario

di Giuliano Ladolfi

editore: Interlinea

pagine: 96

L'epoca attuale è caratterizzata da una situazione di "liquidità" che rende difficile ogni tentativo di sintesi ed esige un processo di rifondazione del sapere umano, modificato dall'incalzare dalla tecnologia, dalla debolezza del pensiero e soprattutto dalla globalizzazione. All'interno di questo contesto storico-culturale l'autore riconsidera la fenomenologia della poesia di oggi a partire dai principi estetici: è un tentativo di ricreare l'arte agganciandola alla realtà dell'uomo del XXI secolo, in un processo in cui cooperano diverse discipline: dalla sociologia alla filosofia, dalla storia all'antropologia, dalle scienze all'epistemologia, dall'estetica alla poesia. Proprio nella poesia giovanile contemporanea Giuliano Ladolfi (direttore con Marco Merlin della rivista "Atelier") vede i segni della ripresa di una letteratura capace di rappresentare i grandi drammi della contemporaneità.

Prima dell'alba

Racconti di guerra e di amore

di Giuseppe Bonazzi

editore: Interlinea

pagine: 208

Negli anni bui della guerra civile quattro adolescenti scoprono amore e sessualità e ciascuno a suo modo ne resta segnato. Presentazione di Giusi Baldissone.

«Reduce dall'amore e dalla morte»

Un Gozzano alle soglie del postmoderno

di Giuseppe Zaccaria

editore: Interlinea

pagine: 208

Collegare Gozzano a un’idea del “postmoderno” non significa rifiutare la sua collocazione storica, ma porre l’accento sulla consapevolezza

San Carlo Borromeo in diocesi di Novara nel IV centenario della canonizzazione

Novarien. 39

rivista: Novarien.

pagine: 304+XVI

Giovanni Testori, L’ultima processione di san Carlo; Filippo Maria Ferro, Testori, Carlo Borromeo e il teatro sacro del Monte; Francesco Gonzales, Con gli occhi di Carlo Borromeo. Ipotesi di un percorso tra il Ticino e la Sesia; Un itinerario iconografico borromaico nella diocesi di Novara (inserto fotografico a cura di Susanna Borlandelli e Marina Dell’Omo); Pier Giorgio Longo, Uno sconosciuto Ritratto di san Carlo Borromeo di Francesco Robini; Roberto Cardano, L’invito alla devozione per san Carlo Borromeo in una lettera del teologo Francesco Marconi Quagliotti; Marina Dell’Omo, Immagini di san Carlo a Galliate; Antonio Zonca, Onomastica carolina ad Arona e dintorni. «E gli fu posto il nome Carlo»; Vittorio Grassi, Il Vergante di san Carlo Borromeo; Fabrizio Pagani, Carlo Alessandro Pisoni, Le «solennità, ardentemente sospirate» del III centenario di canonizzazione di san Carlo (1910) dalle carte degli Archivi Storico Diocesano di Milano e Borromeo dell’isola Bella; Marina Dell’Omo, Johan Christoph Storer da Arona a Novara. Divagazioni sulle soppressioni degli Ordini religiosi nella diocesi novarese; Pier Giorgio Longo, Una lettera di Giovanni Battista Trincheri, abate di San Silano, a Carlo Borromeo; Angelo L. Stoppa, L’ultimo viaggio di san Carlo e la tappa a Cannobio; Comunicazioni, recensioni e segnalazioni su vari argomenti.

La basilica di San Gaudenzio a Novara

a cura di Raul Capra

editore: Interlinea

pagine: 412

Nel terzo centenario dell’inaugurazione del prestigioso “scurolo” che custodisce le reliquie del protovescovo patrono della città, il presente volume vuole considerare il monumento anche nell’ambito del processo storico di formazione della città, di cui è stato motore e simbolo. Il volume inizia pertanto con una prima parte dedicata al nascere della Novara cristiana nei secoli del tardo impero, e alla sua affermazione nell’Alto Medioevo: intorno al complesso episcopale, di cui sussiste il battistero, e alla basilica Apostolorum, originaria sede del culto di san Gaudenzio, abbattuta nel 1553 per far luogo alle mura volute da Carlo V. La seconda parte è dedicata, nell’ambito della Novara spagnola, alla costruzione della nuova basilica tibaldiana e al costituirsi dello straordinario apparato decorativo di cui essa si ornerà nei due secoli successivi: dapprima riaccogliendo il bellissimo polittico di Gaudenzio Ferrari. Avranno così vita le cappelle di Tanzio e del Morazzone, lo scurolo del santo, con gli affreschi del Legnanino e le statue del Beretta, e infine l’altare maggiore. Nella Novara divenuta sabauda, cui si dedica la terza parte del libro, sorgeranno poi il campanile di Benedetto Alfieri, poco noto gioiello dell’architettura del XVIII secolo, e la cupola dell’Antonelli, che della ottocentesca costituisce uno dei monumenti più innovativi e problematici, nel suo rivoluzionario impiego del laterizio unito alla persistente classicità degli ordini. Le successive parti del volume sono dedicate ai restauri, alle espressioni musicali e letterarie relative alla basilica, alle festività e tradizioni gaudenziane. Infine un cenno al Museo antonelliano, il cui cantiere è tuttora aperto: museo al quale si connette la progettualità che noi oggi affidiamo al futuro.

Monterosa blues

di Lorenzo Arco

editore: Interlinea

pagine: 168

«In bilico tra la bellezza di un ricordo e la necessità di raccontare»: ecco la favolosa storia di Miki, vissuta tra il Novarese e l’Ossola degli anni settanta.

Marcello Venturi. Gli anni e gli inganni

Atti del Convegno di studi (O-Molare, 26-27 giugno 2009)

a cura di Giovanni Capecchi

editore: Interlinea

pagine: 280

Sono qui raccolti gli Atti del convegno svoltosi nel giugno 2009 con l’obiettivo di ripercorrere i momenti fondamentali del lavoro di Marcello Venturi, dagli esordi come scrittore all’attività giornalistica, dal successo di Bandiera bianca a Cefalonia all’impegno costante per non dimenticare il sacrificio della Divisione Acqui, da L’ultimo veliero ai romanzi del Monferrato, dalla stagione degli “anni” e delle speranze a quella degli “inganni” e delle delusioni. Non mancano inoltre, nel volume, una riflessione sulla lingua dei racconti di Venturi e una serie di interventi tematici (sul viaggio, sulla malinconia, sulla percezione del tempo), con l’intento di offrire una lettura trasversale di un’opera che si è snodata lungo circa sessantacinque anni, dagli esordi nel 1942 all’uscita del volume All’altezza del cuore, edito proprio alla vigilia della scomparsa dell’autore avvenuta il 21 aprile 2008, giorno del suo ottantatreesimo compleanno. Interventi di Luigi Ballerini, Alfredo Barberis, Andrea Camilleri, Giovanni Capecchi, Arturo Colombo, Paolo Conte, Julia Dobrovolskaja, Marisa Fenoglio, Gian Carlo Ferretti, Elio Gioanola, Stefano Giovannuzzi, Bodo Guthmüller, Giovanna Ioli, Laurana Lajolo, Raimondo Luraghi, Giuseppe Marcenaro, Giovanni Meriana, Carlo Prosperi, Luigi Surdich, Enrico Testa, Arturo Vercellino, Stefano Verdino.

Boiardo, il teatro, i cavalieri in scena

Atti del convegno Scandiano 15-16 maggio 2009

a cura di Giuseppe Anceschi, William Spaggiari

editore: Interlinea

pagine: 296

La questione delle fonti nei libretti d’opera, la preminenza degli uni rispetto all’altra (o viceversa) angustiano da sempre le storie letterarie, non meno di quelle musicali. Si tratta di problemi sostanzialmente irrisolti, considerati con sospetto da entrambe le parti e comunque soggetti alla variabilità dei tempi; li si può riassumere nel motto, largamente divulgato, «prima la musica poi le parole», oggetto per la sua rilevanza anche di specifiche rappresentazioni sceniche. I contributi qui raccolti, presentati in occasione del IV convegno di studi organizzato nel 2009 a Scandiano dal Centro Studi Matteo Maria Boiardo, si sono proposti di analizzare i modi e i tempi in cui il mondo letterario cavalleresco, consolidatosi a Ferrara anche nella dimensione teatrale dopo l’archetipo boiardesco e con la presenza poi dominante dell’Ariosto, si è depositato nel melodramma barocco e rococò italiano (ma non solo), fino al Settecento e oltre. Ne è sortito un panorama variegato che, pur privo di un centro focale (volutamente non perseguito), insegue qua e là nei campi più diversi “i cavalieri all’opera” e sollecita ulteriori linee di ricerca, piuttosto che proporre soluzioni chiuse.

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