Letteratura (narrativa, poesia, saggistica...)
Croce d'amore. Crus d'amur
Passione in versi ispirata dai capolavori del Romanino
di Franca Grisoni
editore: Interlinea
pagine: 88
«Tua la croce d’amore / l’alta bandiera del regno / da piantarci in cuore» Franca Grisoni racconta la Passione in versi ispirati ai capolavori del Romanino
Stazione di sosta
Cronaca di un cancro
di Marco Neirotti
editore: Interlinea
pagine: 176
La cronaca di un cancro raccontata in prima persone da un giornalista abituato a vivere con il taccuino sempre in tasca, nella nuova edizione con una nota di don Luigi Ciotti.
Case finali
di Gabriele Zani
editore: Interlinea
pagine: 104
Qualcosa, nella poesia di Gabriele Zani, poteva far pensare a una sua propensione per la “prosa” fin dal suo esordio, da quella sua prima raccolta che aveva il titolo di Monolocale. Un titolo asciutto, già allusivo della volontà di aderire al reale, alla realtà di una vita un po’ stretta, di non molta luce che non fosse quella della poesia. Questa fedeltà al concreto si è andata man mano consolidando con le successive opere poetiche, Finestre di via Paradiso e Riunione di famiglia, dove le incursioni della prosa si infittiscono perché le ragioni della prosa, di questa particolare prosa, sono le ragioni stesse della poesia di cui sono la nuova forma. Su queste premesse, Zani ha continuato in perfetta solitudine a costruire la sua opera poetica con quella intensità e nitidezza che gli vengono riconosciute e che qui si raccolgono in pagine esemplari della nuova poesia. (Giampiero Neri).
Pruvulazzu (polvere)
di Renato Pennisi
editore: Interlinea
pagine: 96
Un poeta che «sente bene la rugosità del reale; che ne sa registrare le contraddizioni e le storture; che ne sa ascoltare le dissonanze.
Il cielo è dei leggeri
di Matteo Munaretto
editore: Interlinea
pagine: 156
«Amore e dolore mi bruciano vivo». Dopo l’esordio nel segno di Luzi di Arde nel verde una delle giovani voci della poesia italiana, Matteo Munaretto, torna ai temi dell’esistenza tra famiglia (i figli che diventano padri) e tempo (con un “Piccolo ciclo dei mesi”). Con il filo rosso della “leggerezza” confessando «cerco la pace. Resto muto. Per lo più il traballìo del cuore non tace». L’autore, pavese classe 1977, è docente di letteratura e ha collaborato, tra l’altro, all’edizione commentata dei Frammenti lirici di Rebora.
Con il testo a fronte
Indagine sul tradurre e l'essere tradotti
di Franco Buffoni
editore: Interlinea
pagine: 320
Sono trascorsi trent'anni da quando George Steiner con "Dopo Babele" irruppe nel dibattito traduttologico proponendo istanze legate all'ambito estetico in un settore di ricerca allora dominato dai formalismi novecenteschi.
Traduzione e poesia in Luciano Erba
Autografo 56
rivista: Autografo
pagine: 136
Il numero di "Autografo" offre un ritratto di Luciano Erba, poeta, francesista e traduttore, muovendo dall’archivio affidato al Centro Manoscritti di Pavia
In casa e fuori di casa. Documenti di letteratura italiana
Autografo 55
rivista: Autografo
pagine: 168
I percorsi di lettura di questo volume di "Autografo" attraversano il territorio della narrativa e della poesia, italiana e straniera
Il racconto italiano. Tra forma chiusa e precarietà
Nuova Corrente 157
rivista: Nuova Corrente
pagine: 160
Il racconto italiano, nella sua ricchezza e varietà, è stato esplorato negli ultimi decenni da scrittori diversi per generazio
O Germania
di Franco Buffoni
editore: Interlinea
pagine: 104
Può la poesia aiutarci a capire qualcosa di più sull'Europa moderna, dove sembrano dominare solo sterili leggi economiche e l'unità di pensiero è ancora un miraggio?
Rime cristiane
di Gianni Mussini
editore: Interlinea
pagine: 112
"Rime cristiane. Apri, sfogli, e incontri raramente il nome di Dio o di Gesù Cristo. Leggi sistematicamente, e ti accorgi che tutto qui è vissuto ideologicamente, eticamente, e soprattutto sentimentalmente nella più schietta visione e interpretazione del cristianesimo. Tutto invero è sostenuto in queste pagine anche da una bravura tecnica che si esplica e sbizzarrisce su ogni tonalità". Prefazione di Carlo Carena.
Nel nido dell'Amazzonia
di Márcia Theóphilo
editore: Interlinea
pagine: 116
Nel testo di Márcia Theóphilo ci sono voci che lei trascrive ispirata o che traduce da un linguaggio (magari musica di tamburi e flauti o i suoni della natura ora affidati alle onomatopee) cui bisogna trovare parole che vanno oltre il semplice significato. Per aderire allo spirito del luogo non basta la ragione, che tuttavia non è esclusa dal racconto. Márcia ci ha messo tutta l'anima - e magari anche la psicanalisi - in questi versi in cui la cultura più sofisticata si fa natura "primordiale": quello che siamo diventati senza mai smettere di essere "selvaggi": nel senso del "pensiero selvaggio" di Claude Lévi Strauss. Per convincerci più profondamente, coinvolgendoci come esseri capaci di scovare e intendere il nostro più remoto passato, l'autrice usa non una lingua - il suo portoghese di nascita - bensì due, cioè anche l'italiano, lingua di ormai antica elezione. Márcia scrive per ricordare agli uomini quello che hanno dimenticato, dal rumore della pioggia al resto.Con testo portoghese a fronte