Un appassionato bibliofilo rivive ricordi, appunti e immagini sull'amore e il valore dei libri: frammenti di vita che formano un collage variopinto, denso di letture e richiami di storia e cultura. Tra piccola e grande letteratura, in queste pagine i libri scoprono anche Auschwitz (con un capitolo sullo scrivere dopo l'olocausto), da Primo Levi a Jean Améry con un'attenzione particolare all'infanzia. Giuseppe Anceschi, uomo di scuola, collaboratore e membro del comitato scientifico della rivista "Il Ponte", segretario del Centro Studi Boiardo, compie in queste pagine una passeggiata, tra storia civile e bibliofilia, dal dopoguerra a oggi in compagnia dei libri, all'insegna dell'affermazione di Lucio Lombardo Radice: "Perché il libro diventi un'abitudine, occorre conquistare il gusto della lettura insieme con l'alfabeto: anzi, non sembri assurdo, prima dell'alfabeto".
Biografia dell'autore
Giuseppe Anceschi

Giuseppe Anceschi (1936-2014), studioso e docente, è vissuto e ha operato a Scandiano, la città natale di Boiardo in provincia di Reggio Emilia. È stato collaboratore della rivista “Il Ponte” e ha curato, tra l’altro, atti di convegni, oltre a testi di Carlo Dionisotti. Con Interlinea ha pubblicato Maestri di un'Italia civile (2003), Corti e cortigiani. Arte di governo e buone maniere nella vita di corte (2005) e I libri, un destino. Ricordi, appunti, immagini (2007). Nel 2016 gli è stato dedicato il volume Giuseppe Anceschi maestro di un'Italia civile a cura di Gino Ruozzi