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L'incendio della montagna blu

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L'incendio della montagna blu
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Un celebre dipinto di Cézanne, assicurato per milioni di euro, scompare in un incendio nei pressi di Saint-Moritz. Firmat, presidente della Galleria d’arte Newton, deve fronteggiare il disastro. Nello stesso tempo conosce Irene, una donna affascinante ma per lui incomprensibile. Le due storie, quella di Irene e quella del quadro della Montagna Blu, si confondono in un drammatico alternarsi di verità e menzogna, formando un groviglio inestricabile, nel quale Firmat si getta con tutte le sue forze, fino a che la realtà tormentosa di entrambe le vicende gli si manifesterà completamente. Un nuovo romanzo di Giuseppe Curonici, premio Bagutta Opera Prima 2002.
 

Biografia dell'autore

Giuseppe Curonici

Giuseppe Curonici

Giuseppe Curonici nasce a Lugano l’8 agosto 1934. Durante gli anni delle medie e del liceo studia anche pianoforte e composizione. Nel 1958 si laurea all’Università Cattolica di Milano in Filosofia teoretica. Esercita le professioni di giornalista e insegnante.
Tra il 1959 e il 1983 compie viaggi di studio per musei e monumenti d’arte nell’area Scozia-Sicilia e Portogallo-Istanbul. Nel 1979 è eletto nel comitato direttivo della Cooperativa della Radiotelevisione Svizzera di lingua italiana (dove è riconfermato per quattro periodi elettorali, limite legale).
Nel 1986 diviene direttore della Biblioteca cantonale di Lugano e archivio Prezzolini, la quale per legge ha tra i suoi scopi quello di rappresentare la cultura italiana in Svizzera. Vi rimane fino al 1999.
Nel 2002 esce presso Interlinea L’interruzione del Parsifal dopo il primo atto, premio Bagutta Opera Prima (seconda edizione con una nota di Cesare Segre, 2003), tradotto in Francia dalle Éditions à la Croisée nel 2004. Ancora presso Interlinea esce nel 2004 il romanzo Nell’isola distante. Del 2006 è invece la raccolta di poesie La Maschera di Edipo Re (Alla chiara fonte, Lugano-Viganello), premio dell’Istituto italiano di cultura per la poesia edita, Napoli 2006. Nel 2012 esce, sempre per Interlinea, il romanzo L'incendio della montagna blu. Tra le ultime pubblicazioni, Fine precoce del giovane D.S. (A. Dadò, Locarno 2018).

Un brano del libro

All’inizio della notte Firmat stava marciando verso il cuore del centro storico, piazza del Municipio.
Nello stesso tempo un signore chiamato Flaminio, irritato, in compagnia di una signora trasognata stava uscendo da un bar per entrare in un altro e intanto pensava di scaricare la sua compagna, ne aveva abbastanza, ne aveva piene le tasche, voleva cacciarla via.
Il Caffè delle Arcate aveva due pareti ad angolo. La facciata principale verso la piazza era formata di una serie di finestroni tra colonne e archi, ai tavolini sedevano signore anziane, piccoli gruppi, persone che parlavano a bassa voce. La facciata
laterale era un muro compatto nel quale per una porta a cristalli si entrava in un bar laccato di rosso, un posto di uomini d’affari e accompagnatrici.
Era notte ed era inverno. Illuminato dai riflettori il Palazzo del Municipio si infiammava color zafferano in mezzo al buio. Nella fontana il getto dell’acqua era chiuso e le vasche di pietra sovrapposte si ergevano vuote pesanti e immani. Firmat passò accanto al monumento disidratato. Continuò sotto le arcate, ed entrò.
Alla parete era appesa una stampa. In mezzo a foglie a forma di lance affilatissime usciva un frutto lattiginoso, nauseabondo, spaccato, all’interno stavano vesciche formate di altre vesciche all’infinito. C’era un’iscrizione in caratteri neri maiuscoli: «LA MELA DI EVA»
Qualcuno aveva osato squartare impudicamente in pubblico lo strumento del peccato originale. Firmat lesse e proseguì.
Dal fondo della sala, da un angolo in ombra, un uomo lo guardava con sorriso stereotipo e uniforme. Accanto a lui si formò un movimento indistinto e dall’ombra uscì levandosi nella luce della lampada il volto di una signora di stupefacente
bellezza. Sorrideva forte, con bocca e occhi dilatati, e lo fissava.

Notizie che parlano di: L'incendio della montagna blu

"L'incendio della montagna blu. Il quadro perduto di Cézanne" è il titolo del nuovo romanzo di Curonici: una storia d'amore e un mistero da risolvere in un alternarsi di verità e menzogna fino alla risoluzione finale di entrambe le vicende.

Mettiamo a fuoco gli avvenimenti» disse l’architetto. «Tu e Balsamo avete un vostro commercio. All’improvviso ricevete un pezzo assolutamente eccezionale per tentarne la vendita, un quadro attribuito addirittura a Cézanne, paesaggio con Montagna Blu. Vi è consegnato dall’uomo d’affari Benito Traha, a nome di uno sconosciuto, uno che rimane misterioso, si sa soltanto che nel frattempo è morto. Il quadro viene assicurato e la notte stessa scompare in un incendio: se era falso lo hanno bruciato, se era buono l’hanno portato via. Qualcosa è stato incendiato ma non si sa esattamente che cosa. L’assicurazione deve coprire il danno e tirare fuori milioni, non ne ha nessuna voglia ed è nera come una iena. Qualcuno è stato arrestato oggi nel pomeriggio, uno mi hai detto che si chiama Balsamo, l’altro Benito Traga, o Traha. Punto

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