Letteratura (narrativa, poesia, saggistica...)
Nella pianura delle storie di Sebastiano Vassalli
Itinerari letterari novaresi nella terra d’acque narrata dall’autore della “Chimera”
a cura di Roberto Cicala, Sebastiano Vassalli
editore: Interlinea
Un itinerario attraverso la pianura novarese tra Sesia e Ticino seguendo i romanzi di Sebastiano Vassalli, conosciuto nelle scuole italiane e nel mondo grazie a La chimera, un best seller del 1990. Il romanzo di Antonia accusata di stregoneria ci conduce dal capoluogo Novara al fiume Sesia, mentre L’oro del mondo ci accompagna lungo il Ticino e Cuore di pietra gira intorno a Casa Bossi a Novara, lasciando ad altri libri come Terra d’acque e Il mio Piemonte ulteriori spunti, storie e curiosità. «Le citazioni di Vassalli illuminano le risaie allagate, i castelli della pianura e le vie del centro storico, invitandoci a visitarli in una prospettiva nuova; in queste pagine le informazioni di visita sono semplici spunti, da approfondire sul sito dell’ATL www.turismonovara.it, che ha promosso la guida, e sulle pubblicazioni turistiche» (Maria Rosa Fagnoni).«”Avevo una vecchia bicicletta e con quella mi spostavo sulle strade bianche di polvere della campagna novarese e anche sulle strade asfaltate: che, all’epoca, si chiamavano ancora “carrozzabili” ed erano percorse dalle automobili d’allora, piuttosto rare…” ricorda Sebastiano Vassalli nel suo libro autobiografico Un nulla pieno di storie. Nei luoghi percorsi in bici nella giovinezza questo viaggiatore nel tempo e cercatore di storie ha poi ambientato molti suoi libri indimenticabili, che oggi ci aiutano a riscoprire Novara e la sua pianura ai piedi del Monte Rosa. Il vero scrittore si nota dalla capacità di trovare le parole giuste per dare a storie perdute, come quella di una ragazza orfana accusata di stregoneria, oppure a frammenti della natura, come una risaia sorvolata da un airone, il suono più profondo e il senso più pieno per ognuno di noi, quasi un simbolo dell’esistenza, anche se può essere l’illusione di un sogno (una «chimera»). Questa è la letteratura. E questa è la fedeltà di Vassalli alla sua e nostra Terra d’acque, “orizzonte molto vasto, di decine e di centinaia di chilometri… crocevia di vite, di storie, di destini, di sogni”. Qui ci accompagna e ci insegna a cercare il nostro granello di felicità: “il mio – quel granello di felicità che ogni uomo porta con sé nel mondo al momento di nascere – era sepolto in questa pianura dove vivo, tra il Ticino e la Sesia. Ancora non l’ho trovato, ma continuo a cercarlo”. Noi con lui. E di questo gli siamo grati» (Roberto Cicala).
Il «guazzabuglio del cuore umano»
In ricordo di padre Francesco Mattesini
a cura di Enrico Elli, Giuseppe Langella, Giuseppe Lupo
editore: Interlinea
pagine: 160
Un maestro di letteratura e spiritualità è stato padre Francesco Mattesini (1928-2020), francescano e docente di Storia della letteratura italiana moderna e contemporanea e di Filologia dantesca in Università Cattolica, allievo di Giuseppe Billanovich e redattore di “Vita e Pensiero”. Il volume ripercorre i temi a lui più cari: un’occasione importante per tracciare un profilo dell’uomo e dello studioso e per tentare un primo bilancio del lascito culturale e scientifico di storico e critico della letteratura dispiegato «da san Francesco ai contemporanei», come segnala il sottotitolo di una sua raccolta.
Gli strumenti di Ulisse
Esplorazioni di Maria Corti
a cura di Mauro Bignamini, Gianfranca Lavezzi
editore: Interlinea
pagine: 216
Atti del convegno di studi di Pavia (15-16 giugno 2022)Una ricognizione intorno ai mondi, testuali e teorici, esplorati da Maria Corti (1915-2002), per restituirne «il dubbio critico» che «diventava per lei un invito alla soluzione inventiva» (Angelo Stella). Le angolazioni sono plurime: la comunicazione letteraria e il Novecento; l’impegno culturale nei giornali, nelle riviste e nell’editoria; Dante; i rebus filologici; la circolarità virtuosa tra ricerca e insegnamento; le interferenze tra stile saggistico e scritture affabulative: perché, proprio come Ulisse, «tutti gli uomini, scrittori e no, subiscono incantamenti che possono portarli al naufragio o farli approdare al nuovo; è un rischio che va corso nell’inquietante viaggio del vivere».
Prospettive su una "meta mobile". "Il quinto evangelio" di Mario Pomilio
Autografo 69
rivista: Autografo
pagine: 164
Mario Pomilio ha scritto che all’origine del Quinto evangelio sta l’idea di un libro che «soggiace alle Scritture già note e di continuo ne modifica e ne amplifica il senso, trasformandone la verità in una specie di meta mobile». A tale spirito di ricerca, ermeneutica ed esistenziale, ci si è voluti richiamare dedicando il numero di “Autografo” a questo romanzo che si conferma tra i risultati maggiori del secondo Novecento. Meta mobile, dunque: qui indagata, anche con l’apporto di nuovi documenti d’archivio, da una pluralità di punti di vista che ne mettono in risalto la ricchezza e la complessità. Romanzo-mondo, attraversamento enciclopedico degli apocrifi neotestamentari, costruito su una raffinatissima apocrifia, opera metanarrativa e autoriflessiva, specchio allegorico di una congiuntura storico-politica e culturale di grandi fermenti e contraddizioni, ibrido multigenere subito in parte riscritto dall’autore per la scena teatrale.
E tutto profuma di gennaio
di Massimo Bettetini
editore: Interlinea
pagine: 68
Una fiaba di pietra; così Massimo Bettetini aveva definito Milano. Una città dove la denotazione, il suo traffico e i suoi tram, dialoga con la connotazione nascosta, le metropolitane respirate nel vivere quotidiano. Torna la metafora in questa nuova prova composta da poesie brevi, alcune brevissime, a dare luce agli angoli dell’anima. Le parole intercettano un disegno al netto di ogni sbavatura e regalano immagini che rimandano a un plus di metafisico. La raccolta sviluppa quell’unità protesa a un significato Altro, arricchita da un’ossatura spirituale sempre presente, quasi trattenuta, perché a indicare la rotta resti solo poesia.
Abbozzi di romanzi: La duchessa di Leyra, L’onorevole Scipioni, L’uomo di lusso
di Giovanni Verga
editore: Interlinea
pagine: LXXXVIII + 104
Per Verga il completamento del ciclo dei Vinti fu un impegno quasi ventennale alla ricerca di nuovi strumenti narrativi in grado di rappresentare la dissociazione interiore e il vuoto morale dei ceti dominanti della società borghese. Gli Abbozzi di romanzi raccolgono tutti i documenti superstiti di quel progetto incompiuto che divenne un caso letterario tra fine Ottocento e primi del Novecento e che condusse il vecchio Verga a chiudersi infine in un accigliato silenzio.
Curiosando tra i libri degli Este
Le biblioteche di corte a Ferrara da Nicolò II (1361-1388) a Ercole I (1471-1505)
di Antonia Tissoni Benvenuti
editore: Interlinea
pagine: 640
Una ricerca tra le biblioteche degli Este
Il cielo sull’asfalto e altre poesie
di Salvo Iacopino
editore: Interlinea
pagine: 112
«La poesia è una lettura complessa, profonda, giustamente di lingua preziosa, alta, ritmata, melodica. Nei testi di Salvo Iacopino c’è il tempo, la cadenza, il ritmo. La lingua canta. Canta il dolore dell’autocoscienza, la ricerca di identità; canta l’amore, la meditazione sulla morte e la riflessione sull’uomo del nostro tempo. Egli è un cantore, un musicista, un percussionista di versi. La parola poetica non è parola, è carne, respiro, sospensione. Nei versi di Iacopino c’è tutto questo. C’è l’epica, il tragico, il dolore antico della vita, del fato (questo è il suo grande registro). Versi avvolgenti, profondi. Poesia che come certa musica si assorbe nell’assiduità» (Rocco Cento).
I coniugi Limpido
di Silvano Petrosino
editore: Interlinea
pagine: 64
Un monologo interiore, un lungo flusso di coscienza di una donna che, come accade a tante, si domanda perché non è riuscita a generare un figlio, perché non è potuta essere madre. Una domanda che non ha una risposta e che genera tanti altri interrogativi, ma che non smette di tormentarla e che quindi va affrontata. «La protagonista di I coniugi Limpido non pensa con la punteggiatura. Il suo è davvero un fiume di pensieri, domande, suggestioni, ricordi, contraddizioni che ogni donna può ritrovare nell’inenarrabile e antico mistero generativo femminile» (Silvia Barbieri).
Scrivere per emozioni
Una guida per raccontarsi
di Filippo Mittino
editore: Interlinea
pagine: 120
«Ogni vita è un’enciclopedia, una biblioteca, un inventario di oggetti, un campionario di stili, dove tutto può essere continuamente rimescolato e ricombinato in tutti i modi possibili» ha scritto Italo Calvino e sempre di più, tra pandemie e conflitti attuali, sentiamo il bisogno di mettere ordine nei nostri sentimenti, anche attraverso la scrittura. Questo libro, scritto da uno psicoterapeuta con una grande esperienza di libri, accompagna in un viaggio per imparare a scrivere usando le emozioni: si parte dallo scoprire qual è il loro luogo d’origine con consigli pratici per raccontarle e così conoscersi meglio. La scrittura per emozioni è il mezzo migliore per poter allenare e utilizzare il nostro personalissimo linguaggio affettivo che ha valore universale perché «ogni uomo parla lingue differenti ma è parlato dagli affetti» (Franco Fornari).Con una nota di Antonio Ferrara
Nel tempo vegetale
di Gian Luca Favetto
editore: Interlinea
pagine: 80
«La natura è volti viaggi persone paesaggi, sta fuori e dentro di noi». E il «tempo vegetale», come s'intitola questo sorprendente libro, è quello in cui viviamo, quello che noi siamo: scrive Favetto che siamo parte della natura, dunque meglio occuparsi di lei, altrimenti è lei a occuparsi di noi. Lo spazio e il tempo sono le coordinate di questo racconto in versi sul rapporto fra uomo e natura: con l'uomo che è costruttore e distruttore di natura; con la natura che è madre, figlia, sorella, ambiente e destino, indifferente e amorevole nei confronti dell'umanità.
Quaderni borromaici 10
rivista: Quaderni Borromaici
pagine: 256
Mi presentai in Collegio Borromeo, di cui monsignor Angelini era rettore. Vidi avanzare sotto il solenne, incantevole porticato doppio cinquecentesco di Pellegrino Tibaldi una minuscola silhouette nera con una grande chioma bianca elegantemente piegata all’indietro. Alcuni borromaici nel cortile gli sorridevano con compiacimento. Non trovavo le parole giuste per spiegargli il motivo della mia visita, ma non ce ne fu bisogno. Mi accolse nel suo raffinatissimo studio e capii d’un tratto che lo avrei messo tra i miei amici. Notai che sapeva dare alle parole una vita personale, tra l’ilare e l’ironico. Non so se Angelini, come i veri uomini di fantasia, credesse a tutto quello che ti raccontava, ma ti raccontava cose che non avresti più dimenticato.
Maria Corti