Letteratura (narrativa, poesia, saggistica...)
Milo de Angelis
Nuova corrente 170
rivista: Nuova Corrente
pagine: 168
L'esperienza di scrittura di Milo De Angelis
Il breve tempo
di Giovanni Perrino
editore: Interlinea
pagine: 104
«Perrino ci richiama a un doveroso, silente, meditativo ripiegamento, inteso non come rinuncia, ma come un senecano vindicare se sibi. A poco a poco, centellinando parola dopo parola, verso dopo verso, rimane nel lettore di questi testi un’eco particolare, una vibrazione lontana, assimilabile al rumore di fondo dell’universo, l’onda sonora dell’iniziale Big Bang, che qui si configura come traccia della dimensione interiore, attinta dalla parola nelle profondità dell’anima. Se dovessi ricorrere a un’immagine, penserei alla natura di questa poesia come a un altoforno che trasforma in cristallo purissimo le sabbie (mobili e immobili) dell’esperienza quotidiana, grazie alle altissime temperature prodotte da una passione che non conosce tregua, da una fedeltà che si fa testimonianza, da una ricchezza linguistica che si propone come consapevole dono. Una lente cristallina e potente, traguardando la quale la vita acquista un senso nuovo, perché essa ci conduce a interpretarne il valore, grazie a una interiorità orgogliosamente generosa e rarefatta, ma concreta e tangibile» (Stefano Quaglia).
Foglie di tiglio
Vecchi versi 1985-1999
di Paolo Zoboli
editore: Interlinea
pagine: 168
Fogli d’album strappati allo scorrere del tempo come foglie di tiglio strappate al fango dell’autunno. Vecchi versi perché qui raccolti dopo quasi cinque lustri e perché composti per lo più in forme antiche: il sonetto (italiano o elisabettiano, variamente modificato), la ballata, il madrigale, la quartina, la terzina dantesca, la canzonetta e perfino una sorta di sestina lirica; con un quadernetto “eolico” di strofe classiche come la saffica e l’alcaica, inoltre, e con un quadernetto di traduzioni da Orazio, Poe, Baudelaire, Verlaine, Mallarmé e Apollinaire. Alessandro Fo ha trovato questi versi «un po’ old style ma sentiti e belli»; e Hermann Grosser ha scritto di essi: «Per le atmosfere, per alcuni temi, per la ricercatezza del linguaggio, la cura meticolosa della forma, la metrica quasi regolare, sembrano poesie riemerse da epoche remote, conservano il fascino dell’antico, in controtendenza con i tempi».Con un quadernetto di traduzioni
Tu devi prendere il potere
di Pietro Cardelli
editore: Interlinea
pagine: 132
«Mi sono alzato e ho visto il mondo / con gli occhi di un nemico» scrive Pietro Cardelli, una delle nuove voci della poesia italiana che Franco Buffoni invita a leggere e scoprire. È un dialogo con il lettore con «una distanza che ci fa stare bene». Scrive l’autore: «sarebbe una vera soddisfazione sentirsi compresi nell’attimo che valga una vita… i rancori, gli straordinari, la spesa alle sette di sera, l’ufficio che chiama solerte, l’anzianità, i dolori costanti ai reni o alla prostata… resta poco tempo e poca forza per l’ascolto». Ma libri come questo aiutano ad ascoltare.
Un anno con Dante
Diario di lettura
di Alessandra Mantovani
editore: Interlinea
pagine: 176
Dopo le molte celebrazioni dantesche del settimo centenario della morte, serviva un libro diverso: ecco un diario di lettura che sceglie le pagine più belle della Commedia per ricordarci la bellezza e l’importanza di sentimenti e valori. È un breviario laico e civile per gustare il piacere di ritrovarci «nel mezzo del cammin di nostra vita» a «rivedere le stelle».
L’amore e tutto il resto
Poesie 1996-2022
di Andrea Temporelli
editore: Interlinea
pagine: 136
«Leggere senza scegliere è impossibile, e dirò che fra i testi sui quali mi sono soffermato con maggior piacere ci sono quelli di Andrea Temporelli»: era il 2000 quando Giovanni Raboni, recensendo due antologie, battezzava così (Arriva la carica dei poeti ventenni, la vera generazione postmoderna) l’esordio di un autore che torna con un’antologia personale sulla vita, sui valori e sui sentimenti: «ma il conto è presto fatto: l’infinito / non si somma a infinito, bellamorte / che nulla dell’amore puoi sapere» dice il poeta confessando, alla fine, che «gli inganni dell’amore / hanno un timbro materno».
Dell’ultimo orizzonte
Poesie scelte (1970-2021)
di Luigi Fontanella
editore: Interlinea
pagine: 352
«“Lascia che ti spieghi, mio lettore, che ti racconti un poco questa storia, che non nasce, che non finisce: la storia di quest’amore per lo spazio in cui ogni giorno nasco e vivo”, scrive in verso Luigi Fontanella. Se dovessi dare una definizione di questa poesia, mi sentirei di dire che è una parola-immagine che ha la forza, ogni volta, di dirci cos’è la vita, l’amore, e dunque cos’è la poesia, proprio quando affonda nella cella del cuore umano, facendo sentire la struggente densità dei pensieri e degli affetti, delle memorie e dei sogni che lo abitano» (Giancarlo Pontiggia).
Poeti innamorati
Da Guittone a Raboni
di Patrizia Valduga
editore: Interlinea
pagine: 96
«Fuoco di paglia è amore di poeta, / perciò è vorace, ed è così fugace». Questo dice Attila József: l’amore dei poeti è come l’amore degli adolescenti, che vogliono essere quello che non sono, che vogliono che gli altri siano quello che non sono, che vogliono dare l’amore a chi non lo vuole, che perdono l’amore appena lo possiedono, che se ne stancano appena lo conquistano, che pensano di poter davvero possedere una persona, davvero conoscerla interamente e definitivamente»: così scrive Patrizia Valduga, una delle poetesse più note per i suoi versi d’amore, introducendo questa originale antologia sui poeti innamorati, da Guittone d’Arezzo fino a Giovanni Raboni.
Pavese diverso
Incanto e racconto dai Mari alla Luna
di Liborio Pietro Barbarino
editore: Interlinea
pagine: 152
Pavese gode di una fortuna critica crescente, incontrando il favore di lettori che non hanno interpretato l’exitus della sua esistenza come un fallimento dell’opera e della vita. Questo libro accantona la pretesa del “dovrebbe essere”, mettendosi in ascolto dei testi e affrontandone i principali nodi ermeneutici attraverso quel peculiare participio di poesia e racconto. Per cercare meglio oltre lo sguardo obliquo di un autore che allo specchio del suo Mestiere di vivere scriveva: «Siamo sinceri. Se ti comparisse davanti Cesare Pavese e parlasse e cercasse di fare amicizia, sei sicuro che non ti sarebbe odioso? Ti fideresti di lui? Vorresti uscire con lui la sera a chiacchierare?»
«Perché Pavese racconta, e quando è così, quando le comunità si stringevano davvero attorno al saggio per sentire, più ardeva il fuoco in quel cerchio, maggiore l’oscurità della selva intorno» (Liborio Barbarino in Pavese diverso, Interlinea 2022)
Quaderni montaliani 2
rivista: Quaderni montaliani
pagine: 288
Un Montale inedito emerge dal secondo dei “Quaderni montaliani” che si apre con un singolare inedito pertinente al “secondo mestiere” di Eugenio Montale, quello giornalistico, con una prefazione “bocciata” per la Scala e due nutrite serie di lettere indirizzate a Giuseppe Lanza e Giovanni Ansaldo, riconducibili per gran parte agli anni venti e trenta, illuminanti su molti contesti del tempo. Tra i vari testi si legge un’originale “biografia” stilata per le Occasioni, che si snoda dai dati personali del futuro premio Nobel alle vicende editoriali con l’Einaudi (e il ruolo di Leone Ginzburg), a un “dietro alle quinte” di un mancato premio, con il cronologico regesto delle prime recensioni e i riscontri dei primi lettori, oltre a un “francobollo” relativo alla recente edizione commentata di Farfalla di Dinard, accanto alle traduzioni montaliane di poeti di rilievo di successive generazioni come Zanzotto ed Erba, che i redattori hanno anche inteso omaggiare nei loro rispettivi centenari. Due “note” riguardano, infine, altrettanti autori viventi nel rapporto con Montale: il poeta ed editore statunitense Jonathan Galassi, traduttore di saggi e poesie del premio Nobel, e Milo De Angelis, che tiene a rimarcare il suo debito con un testo specifico (Due nel crepuscolo); infine una bibliografia delle opere montaliane aggiornata a cura di Paolo Senna, tra i collaboratori del volume con Stefano Verdino, Gianfranca Lavezzi, Diego Divano, Franco Contorbia, Stefano Carrai, Jonathan Galassi, Andrea Cortellessa, Anna Stella Poli, Milo De Angelis, Andrea Aveto, Paolo Zoboli e Lucilla Lijoi.
Il secondo fascicolo di “Quaderni montaliani” presenta una importante novità: l’avvio di una rubrica di aggiornamento bibliografico permanente che, a partire dal biennio 2009-2010, aspira a dare conto della pubblicazione delle opere di Eugenio Montale e dei contributi sulla sua opera.Hanno collaborato a questo numero: Andrea Aveto, Stefano Carrai, Franco Contorbia, Andrea Cortellessa, Milo De Angelis, Diego Divano, Jonathan Galassi, Gianfranca Lavezzi, Lucilla Lijoi, Anna Stella Poli, Paolo Senna, Stefano Verdino, Paolo Zoboli.
Inseguo il colpo d'ala
Studi sulla modernità letteraria in onore di Giuseppe Langella
a cura di Alberto Carli, Davide Savio
editore: Interlinea
pagine: XVI + 288
Il volume contiene 25 studi sulla modernità letteraria che altrettanti colleghi e allievi hanno offerto a Giuseppe Langella in segno di stima, riconoscenza, affetto, nell’occasione del suo pensionamento. Venticinque suoi lettori, come per l’amato Manzoni, che con i loro interventi toccano alcuni nodi, aspetti e autori cruciali del percorso critico di Langella. Si va dal Romanticismo agli anni Duemila; da Manzoni, appunto, a Svevo e Pirandello; da Betocchi a Luciano Luisi, le carte del quale sono conservate presso il Centro di ricerca “Letteratura e cultura dell’Italia unita” dell’Università Cattolica, che Langella ha diretto dal 2003 al 2022. A incorniciare i singoli approfondimenti entrano in gioco anche questioni più ampie intorno alla modernità letteraria, all’avvenire della ricerca e alla didattica, che fanno il punto sulla complessità della disciplina cui Langella si è dedicato per oltre quarant’anni, aprendo prospettive di assoluto rilievo.
Sul confine dei carteggi di carta. Lettere letterate 1931-1996
Autografo 68
rivista: Autografo
pagine: 248
Alla fine del Novecento la rivoluzione digitale ha profondamente cambiato il modo di comunicare, dando vita a una neo-epistolarità tecnologica che si riflette ormai anche in romanzi e racconti. Questo numero di “Autografo” intende dare testimonianza di quelle «lettere letterate» che si configurano ancora come «carteggi di carta» intonati a una modalità di confronto argomentata e riflessiva, linguisticamente e intellettualmente ricca. Ai carteggi inediti di poeti, scrittori, critici (Montale-Croce, Raimondi-Sereni, Erba-Sereni, Dionisotti-Venturi, Barolini-Bassani, Giuliani-Pleynet-Risset, Momigliano-Romano, Pomilio-Zanzotto, Calvino-Celati), si affiancano l’analisi stilistica di un campione esemplare come le lettere familiari di Manganelli e una rassegna di strumenti e studi in corso sul tema degli epistolari. Chiude il volume una ricca serie di recensioni su recenti edizioni di carteggi.