Letteratura (narrativa, poesia, saggistica...)
«De arme e de amore e cose diletose»
Saggi sulla letteratura cavalleresca
di Cristina Montagnani
editore: Interlinea
pagine: 168
Questo volume nasce dal desiderio di rendere omaggio a una studiosa che, con grande understatement, ha segnato la via degli studi di italianistica grazie a doti critiche non comuni. Cristina Montagnani si è occupata principalmente di due grandi generi poetici, lirica e tradizione cavalleresca: e qui infatti sono riuniti alcuni suoi saggi sulla poesia cavalleresca, principalmente su Boiardo, del quale ha curato, insieme ad Antonia Tissoni Benvenuti, l’edizione critica dell’Inamoramento de Orlando e delle egloghe volgari. Si delinea un articolato percorso fuori e dentro il poema del conte di Scandiano, che culmina infine con una incursione in altri territori cavallereschi, ovvero quelli fiorentini del Morgante, che intersecano un testo di cui Montagnani è stata curatrice: La Spagna ferrarese. Questo gruppo di contributi tratteggia così un affresco accattivante e variopinto del mondo dei paladini in cui storia, generi letterari, intertestualità e personaggi divengono preziose chiavi di lettura dei poemi in ottave e in particolar modo dell’Inamoramento de Orlando.
SOMMARIO DELL’OPERATabula gratulatoriaPresentazione I. Fra mito e magia: le «ambages» dei cavalieri boiardeschiII. «Queste historie di fabulosi sogni son dipincte»: Boiardo, Ariosto e la genealogia degli Este III. L’incantesimo del sequel: fra Boiardo e AriostoIV. «Ogni cavalier ch’è sanza amore…»: presenze epiche nell’Inamoramento de Orlando V. Lontano da sé: i cavalieri in PaganiaVI. «Le brave ragazze vanno in Paradiso, le cattive ragazze vanno dove vogliono»: donne e viaggi nella letteratura cavallerescaVII. Orlando fra i pastoriVIII. La magia del potere: Boiardo e le politiche estensiIX. Da Feragu a Rodamonte: il paradigma del nemicoX. Gli ultimi cinque cantari del Morgante e la tradizione italiana delle vicende di Spagna
Saper leggere? Sulla critica oggi
Nuova Corrente 172
rivista: Nuova Corrente
pagine: 136
«Saper leggere» è la celebre espressione di Renato Serra a inizio Novecento nel pieno di una stagione che faceva della “critica” (titolo della rivista di Croce) un perno della formazione intellettuale e della scrittura letteraria e filosofica. La rivista “nuova corrente” ripropone quell’espressione «saper leggere» con un interrogativo, ovvero proporre una serie di riflessioni sulle caratteristiche dell’attività critica letteraria e filosofica in una stagione diversa, specie nell’ultimo trentennio in cui si sono stratificati alcuni fattori: la repentina evoluzione linguistica in tempo massmediatico, la crisi delle teorizzazioni interpretative, la revisione valoriale (cultural studies, gender ecc.), le forti ibridazioni delle scritture, il distacco tra critica accademica e lettori, il nuovo mondo informatico e digitale, fino alla questione della cancel culture, della seduzione della brevitas comunicativa e della semplificazione dei messaggi.
Rose
All’ultimo chiaro
di Rossella Frollà
editore: Interlinea
pagine: 144
In questa nuova raccolta di Rossella Frollà la natura assume un’importanza di primo piano. E sono proprio gli elementi più fragili della natura come le foglie, le rose, «la viola di gennaio nata sola» a caratterizzare queste pagine. La loro fragilità ci rimanda a quella umana, fragilità che è una delle radici ontologiche della vita e che, grazie al tramite della natura, ci permette di riconnetterci a noi stessi e al luogo «in cui si trova quella luce altra, vivida e umanissima che ogni volta si riconquista e non si perde mai veramente».Con tavole di Livio Ceschin
Scrivere è una malattia
Aforismi e citazioni per vivere (e leggere) la vita
a cura di Elio Gioanola
editore: Interlinea
pagine: 80
«La letteratura nasce dalla difficoltà di scrivere, non dalla facilità» sosteneva Italo Calvino, mentre Pirandello ammetteva che la sua scrittura «si nutre di tutti i tormenti della mia vita». In questa dimensione ecco una selezione delle più belle citazioni, spesso sapienziali, di alcuni dei maggiori autori del Novecento grazie al gusto di un veterano della critica letteraria come Elio Gioanola, nell’idea che, come scriveva l’amico di Montale Bobi Bazlen, «Solo gli scrittori considerati cattivi possono scrivere grandi libri». La raccolta affronta psicoanalisi e filosofia, arte e scienza, lettura e consumismo, nella convinzione che «Ci si può sempre sottrarre all’orrida vita vera mettendola sulla carta» (Claudio Magris).
Coltivare fiori di parole. 30 anni di editoria di Interlinea. Testimonianze
Microprovincia 56 - 2022-2023
rivista: Microprovincia
pagine: 256
Una raccolta di testimonianze sui 30 anni di attività editoriale di Interlinea, fra autori, lavoro redazionale, promozione, paratesto, collane (da “Nativitas” e “Lyra” a “Le rane”) e casi editoriali, per arrivare ai lettori nel segno dello spazio tra le righe di un testo, appunto l’interlinea. «Alle origini di una casa editrice c’è innanzitutto una speciale passione per quello che gli autori, le collane, i singoli libri che si vorrebbero privilegiare come emblema e portabandiera dell’attività che si sta per avviare possono lasciare come idea di un modo di fare letteratura e insieme di interpretare, dal vivo di tante espressioni e testimonianze diverse, le realtà del mondo e le esperienze di vita degli scrittori. Certo, non bastano la bontà e l’entusiasmo delle idee: ci vogliono anche le risorse personali o la capacità di procurarsele, la condivisione ideale e pratica di chi è coinvolto in un determinato progetto, la complementarietà delle competenze tra amici fondatori – come è stato tra Roberto Cicala e Carlo Robiglio – e insieme la perseveranza di non accontentarsi mai di ciò che di volta in volta si è raggiunto perché, essendo il traguardo sempre più in là, bisogna continuare a cercare, a scoprire, a lasciare segni nuovi» (dalla presentazione di Giuliano Vigini).
Interventi di Gabriella Alfieri, Alessandro Barbaglia, Alberto Bertoni, Pino Boero, Eugenio Borgna, Franco Buffoni, Carlo Carena, Barbara Caristia, Graziella Cerutti, Alessandro Curini, Alessia Diana, Gian Luca Favetto, Antonio Ferrara, Gian Carlo Ferretti, Walter Fochesato, Anna Lavatelli, Dacia Maraini, Gianni Mussini, Alessandra Alva Perez, Roberto Piumini, Valerio Rossi, Marco Scardigli, Cristina Taglietti, Giovanni Tesio, Sebastiano Vassalli, Giuliano Vigini e altri
Lo specchio dell’acqua
di Piero Bini
editore: Interlinea
pagine: 192
Un viaggio, troppo a lungo rimandato, per scoprire la verità sul proprio padre. Una ricerca che riporta il protagonista sui luoghi della sua giovinezza, sul lago d’Orta e sulla sua isola, abbandonati per il dolore di un’infanzia rubata. Dovranno per forza essere i fatti di un tempo, disvelati dalla gente che abita intorno all’isola, a fare luce su quanto successe quel giorno tra i monti, quando i partigiani furono circondati dalle milizie fasciste e pagarono col sangue il prezzo della libertà. Tra loro suo padre e l’amico che lo ha cresciuto come tale, colui che per tutta la vita gli aveva nascosto la verità.
Le carte della vita
Poesie 1960-2013
di Domenico Camera
editore: Interlinea
pagine: 416
Con il titolo emblematico Le carte della vita Domenico Camera ci consegna la sua intera opera poetica che, vasta e meditata insieme con signorile misura, si distende per oltre mezzo secolo, dal 1960 al 2013, dalla trilogia giovanile che costituisce il “primo tempo” di essa (Su questa terra, La stessa strada e Frecce di carta), attraverso l’“intermezzo” di Qualche segno, all’importante trilogia della maturità che ne costituisce il “secondo tempo” (Cronaca di un passaggio, La pietra e le nuvole e Canti della Pietra marcia). Un’opera poetica che, con tratti di spiccata personalità e originalità, nella sua pronuncia asciutta ed essenziale, è cresciuta nel solco della grande tradizione ligure del Novecento, da Camillo Sbarbaro a Eugenio Montale, da Giorgio Caproni a Adriano Guerrini, che di Camera è stato, non casualmente, amico e maestro (Paolo Zoboli).
Luciano Erba bricoleur e metafisico
Autografo 70
rivista: Autografo
pagine: 192
Luciano Erba, poeta, traduttore e saggista, è stato autore di un’opera di distillata originalità che è cresciuta, in forme coerenti, lungo un arco temporale di oltre mezzo secolo. La sua è una scrittura di toni smorzati e di eleganti disinvolture, variamente segnata da affabilità ironiche e da svagate ritrosie. Con un minimalismo esibito, che non preclude dimensioni più arrovellate e implicitamente tragiche, percorse da interrogativi esistenziali e metafisici. La complessità della sua opera viene qui affrontata da angolature diverse. Vengono indagati la produzione poetica, marcandone evoluzioni e continuità (Prandi e Grignani), testi e stilemi specifici (Magro e Fioravanti), le relazioni privilegiate intrattenute con l’editore Scheiwiller (Cicala), le varianti di Natura naturans e il loro legame con le opere d’arte di Giovanola (Milone) e infine le scelte, spesso ardite, di Erba traduttore da Sponde, Frénaud e Racine (Grata, Poli e Benzoni).
Anima e lenzuola
di Gianluca Chemini
editore: Interlinea
pagine: 128
«Sposare anima e lenzuola non sarebbe matrimonio da fare per una certa categoria di devoti, che l’anima la vogliono così pura da evaporarla in una immaterialità evanescente» (Angelo Casati). Ma Gianluca Chemini, l’autore di questa raccolta poetica che tiene assieme sacro e profano, non è un prete comune, «è uno di quelli rincorsi anche da coloro che non mettono piede nelle chiese» e che sa cercare un dio che «si nasconde fra le righe».
Inni natalizi
di Ambrogio
editore: Interlinea
pagine: 64
«Grande è questo carme, nessun altro lo supera in potenza; attraverso quei canti quotidiani di tutta la bocca del popolo ognuno gareggia nel desiderio di confessare la sua fede»: così Ambrogio, il grande vescovo di Milano vissuto tra il 334 (o 340) e il 397, rispondeva ai detrattori parlando dei suoi inni, un’opera tuttora celebre e ricca d’interesse. «Si può dire per Ambrogio che la sua poesia è anche nel suo stile e il suo stile ha la suggestione evocativa, l’eleganza spirituale della grande, genuina poesia classica» (Carlo Carena).
Edizione con testo originale a fronte.
Con incisioni di Albrecht Dürer
Il Natale del 1833 e altri scritti
di Alessandro Manzoni
editore: Interlinea
pagine: 104
Il 25 dicembre del 1833 per Manzoni è una data tragica: dopo lunga malattia e sofferenza muore la moglie Enrichetta Blondel mettendo a dura prova la sua fede e pochi mesi dopo muore la figlia primogenita da poco sposata con Massimo d’Azeglio. In una lettera scrive: «Veggo ora che la sventura è una rivelazione tanto più nuova quanto è più grave e terribile». Cercando una risposta nella letteratura scrive Il Natale del 1833, con un presepe senza idillio. In occasione del 150° anniversario della morte un’antologia unica nel suo genere sul Natale con i testi più belli dell’autore dei Promessi Sposi.
Con autografi, note di Mauro Novelli e Alessandro Zaccuri
La natura nel mondo antico
Antologia classica da Omero a Plinio il Giovane
a cura di Carlo Carena
editore: Interlinea
pagine: 128
In che modo guardavano la natura gli abitanti dell'antichità? Lo testimoniano i maggiori scrittori, da Omero a Plinio il Giovane. Come quando Enea, nei versi di Virgilio, «dalla distesa delle acque un enorme bosco vede levarsi» mentre sbarca nel Lazio. Carlo Carena, lettore e traduttore di classici, sceglie i brani più belli, con testo latino o greco a fronte, per svelare un ambiente naturale, tra vegetali e animali, che aveva una forza primordiale espressa per esempio da Sofocle nel descrivere un «ulivo verdastro che nutre i fanciulli»: nessuno, giovane nè vecchio, lo potrà distruggere di sua mano: l'occhio di Zeus lo guarda e lo custodisce costantemente». Forse la lettura di questi testi antichi può suggerirci un amore maggiore per il mondo che ci circonda.