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Azionisti e scrittura tra memoria e narrazione

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Azionisti e scrittura tra memoria e narrazione
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I percorsi di ricerca raccolti in questo numero di “Autografo”, frutto della collaborazione tra il Centro Manoscritti di Pavia e l’Istituto piemontese per la storia della Resistenza e dell’età contemporanea di Torino, prendono le mosse da tre autori di area azionista presenti nel fondo pavese: Carlo Levi (Filippo Benfante), di cui viene qui proposto anche l’inedito Diario 1935 (a cura di Gilda Policastro), Luigi Meneghello (Francesca Caputo, Luciano Zampese), Fausta Cialente (Emmanuela Carbé, Nunzio Ruggiero). Ai loro nomi si affiancano negli altri contributi quelli di Emilio Lussu, Pietro Nenni, Curzio Malaparte, Jacopo Dentici, Dante Livio Bianco, Emanuele Artom, Nuto Revelli, Ferruccio Parri, Giorgio Bassani, Carlo Cassola: per indagare le forme di rappresentazione dell’intellettuale azionista, e per mettere a confronto l’esperienza politica con la sua rappresentazione letteraria (Matteo Castellucci, Pierangelo Lombardi, Clelia Martignoni, Mario Baudino, Mauro Novelli).

 

 

 

Rassegna stampa per Azionisti e scrittura tra memoria e narrazione

Da "Il Fatto Quotidiano", Massimo Novelli su "Azionisti e scrittura tra memoria e narrazione. Autografo 65"
Da "Il secolo XIX" su "Autografo 65. Azionisti tra scrittura e narrazione"
Da "La Stampa", su "Autografo 65. Azionisti e scrittura tra memoria e narrazione"
Da "Il secolo XIX" su "Autografo 65. Azionisti tra scrittura e narrazione"
Da "Il Fatto Quotidiano", Massimo Novelli su "Azionisti e scrittura tra memoria e narrazione. Autografo 65"

Notizie che parlano di: Azionisti e scrittura tra memoria e narrazione

La novità della rivista Autografo di Interlinea: "Azionisti e scrittura tra memoria e narrazione"

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