«La piega dei fogli che ho letto» e un «labirinto tra i campi» sono le tracce di un ritorno all’origine delle parole che Stefano Pini compie provando a esprimere l’indicibile che è il nervo sempre scoperto della poesia. È un tempo della memoria, proiettata nelle ombre del contemporaneo, da mappare come un reticolo urbano in una Milano dove «accadevano seconde e terze vite». Luoghi, paesaggi e città, personaggi misteriosi e ossessioni di una modernità cresciuta sulle macerie del muro di Berlino e approdata alla stentorea fissazione digitale si incontrano in un pendolarismo imperfetto tra metropoli e provincia, privato e pubblico. In questo «tempo sospeso» la parola riesce a far riemergere i lettori, come palombari dalle profondità, anche se nessuno spiega questa «azione sacra / che spera».
Biografia dell'autore
Stefano Pini

Stefano Pini è nato nel 1983 a Treviglio, in provincia di Bergamo e verso Milano, dove vive. Ha pubblicato la silloge Sentimentale Jugend in Poesia contemporanea. Tredicesimo quaderno italiano (Marcos y Marcos, Milano 2017), la raccolta in versi Anatomia della fame (La Vita Felice, Milano 2012) e Mandato a memoria (Interlinea, 2019). Dal 2007 al 2017 è stato condirettore di Trevigliopoesia – Festival di poesia e videopoesia.