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In risaia

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In risaia
titolo In risaia
autore
curatori ,
Argomento Letteratura (narrativa, poesia, saggistica...) Narrativa italiana
Collana Biblioteca di narrativa, 8
marchio Interlinea
Editore Interlinea
Formato
libro Libro
Pagine 160
Pubblicazione 2019
ISBN 9788868572792
 
10,00 9,50
 
risparmi: € 0,50
Spedito in 2-3 giorni

Questo romanzo, che è al crocevia della cultura dell’Ottocento, torna nella sua versione definitiva rivelandosi una delle prime testimonianze sul «riso amaro»: una denuncia sociale che nasce dall’introspezione psicologica e si fa letteratura. Nella storia di una ragazza e dei suoi sogni emerge un tema ancora attuale, come dimostra un prezioso testo di Carlo Emilio Gadda qui recuperato.

 

Biografia dell'autore

La Marchesa Colombi

La Marchesa Colombi
La Marchesa Colombi (Novara 1840 – Milano 1920) è lo pseudonimo letterario di Maria Antonietta Torriani. Sposò Eugenio Torelli Violler, fondatore e primo direttore del “Corriere della Sera”. Fu lei stessa giornalista e assidua frequentatrice degli ambienti letterari. Prediligendo tematiche care al verismo affrontate talvolta con la vena ironica tipica della linea lombarda, nella sua opera si sofferma su problematiche sollevate dalla nascente questione femminile. Tra i romanzi più noti si citano In risaia (Treves, 1878) e Un matrimonio in provincia (Galli, 1885), quest’ultimo riscoperto da Natalia Ginzburg e pubblicato per Einaudi nella collana “Centopagine” diretta da Italo Calvino. Autrice anche di numerose raccolte di novelle, tra cui Racconti di Natale (1878) o Cara speranza (1896), la marchesa Colombi scrive, inoltre, un piccolo galateo, La gente per bene (1877) e il saggio Della letteratura nell’educazione femminile (1871). Una parte della sua opera è dedicata anche alla letteratura per l’infanzia: I più cari bambini del mondo (1882), I bambini per bene a casa e a scuola (1884), I ragazzi d’una volta e i ragazzi d’adesso (1888) e Il piccolo eroe (1890).

Un brano del libro

La Nanna, la figliola dei Lavatelli, aveva passata l’infanzia a custodire le oche. Ne aveva dodici, e davano della bella piuma, che la Maddalena, come tutte le buone mamme, metteva da parte ad ogni spennatura, ed accumulava per farne poi il letto nuziale della sua figliola.
E la Nanna andava superba delle sue oche, e di quegli apparecchi fatti per lei.
Quando la ragazza ebbe poco più di dieci anni, la mamma disse al marito: «Bisogna cercare un’altra piccina per condur fuori le oche. I fanciulli che custodiscono le vacche, e le fanciulle che guidano i paperi, si scontrano nei campi, e si baloccano insieme. E questo si può tollerare soltanto nell’età dell’innocenza; ma la Nanna ha dieci anni, l’età dell’innocenza è passata».
Martino trovò tutta la profondità di giudizio dei sette Savi della Grecia in quelle sentenze della sua massaia. Le oche vennero affidate ad una bambina di otto anni, poi, cresciuta quella, ad un’altra. Erano custodite dall’aprile al novembre per 50 centesimi ogni oca. Facevano sei lire all’anno, che la famiglia spendeva per evitare alla Nanna la comunanza dei giuochi coi piccoli mandriani.
E la Nanna andava superba anche di questo, che le dava una certa superiorità sui suoi compagni.
Quando li scontrava, o li vedeva passare al di là della siepe, e le gridavano: «Oh! Nanna! Non vieni più fuori colle oche?» lei rispondeva: «La mamma non vuole più, perché non ho più l’età dell’innocenza».



In-risaia_Marchesa-Colombi
1° edizione 2001

Rassegna stampa per In risaia

Da "Avvenire", Roberto Carnero su "In risaia" della Marchesa Colombi
Da "La Stampa", Barbara Cottavoz su "In risaia" e "Un matrimonio in provincia" della marchesa Colombi
Da "Il Mattino", Massimo Novelli su "In risaia" de La marchesa Colombi

Notizie che parlano di: In risaia

La scrittura femminile non è necessariamente femminilità della scrittura, anche se a volte i due aspetti coincidono. La prosa femminile non è infatti meno forte e muscolosa della sua controparte maschile, anzi: le scrittrici che hanno prestato il proprio talento alla nostra casa editrice affrontano temi che, grazie alla loro sensibilità di donne, risultano analizzati con uno sguardo ancora più profondo, che può scavare fino agli oscuri recessi dell’animo umano. ...

«Ed io pure gliene vorrò, e sarà come se fosse nostra», mormorò curvandosi verso la bimba addormentata e baciandola sulla bocchina socchiusa. Poi soggiunse carezzandole i bei riccioli biondi: «E non andrà mai in risaia»

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